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Ferdinando Fabbri - Provincia di Rimini

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I TEMPI DI VITA Tra lavoro e organizzazione citta<strong>di</strong>na. Atti del convegno<br />

<strong>Rimini</strong>, però non sempre si riesce con le organizzazioni sindacali territoriali a stabilire<br />

una progettazione vantaggiosa sulle azioni. E se questo può essere meno grave, forse,<br />

sulle gran<strong>di</strong> imprese perché c’è una compensazione data dalla <strong>di</strong>mensione dell’impresa,<br />

soprattutto in un tessuto <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e e <strong>di</strong> piccole imprese come può essere quello <strong>di</strong><br />

<strong>Rimini</strong>, come può essere il comprensorio <strong>di</strong> Carpi, e poi ne conosciamo tanti in Emilia-<br />

Romagna, questa sor<strong>di</strong>ta’ e <strong>di</strong>fficolta’ <strong>di</strong> rapporto -credo soprattutto dovuta alla cultura<br />

sindacale che opera per misure “universali”, mentre le azioni <strong>di</strong> conciliazione spesso<br />

riguardano solo una parte del personale, quin<strong>di</strong> sono misure “particolaristiche”- è un<br />

elemento che rende più <strong>di</strong>fficile in<strong>di</strong>viduare delle azioni positive. In questo caso l’elemento<br />

territoriale <strong>di</strong>venta ancora più importante che in una grossa azienda.<br />

Infatti parlando <strong>di</strong> piccole imprese e <strong>di</strong> azioni <strong>di</strong> conciliazione, non possiamo prescindere<br />

(neanche nell’altro caso, ma qui ancora <strong>di</strong> più) dal fatto <strong>di</strong> vedere la <strong>di</strong>mensione<br />

aziendale inserita in un tessuto <strong>di</strong> relazioni, ma soprattutto <strong>di</strong> servizi che ci sono o no,<br />

a livello territoriale.<br />

Per questo personalmente caldeggio moltissimo - ormai faccio questa osservazione da<br />

due anni a questa parte - che si faccia un’azione che comporti la presenza <strong>di</strong> facilitatori<br />

territoriali, chiamiamoli così, persone che hanno la funzione <strong>di</strong> mettere insieme le<br />

<strong>di</strong>verse situazioni orarie delle aziende e dei servizi, appunto perché la maggior parte<br />

delle volte manca proprio chi si assuma la responsabilità <strong>di</strong> iniziare un percorso, <strong>di</strong><br />

sostenerlo, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare possibili soluzioni.<br />

Un altro esempio: si parlava dei voucher, mi pare che fosse Paola Bosi, e allora l’utilizzo<br />

del voucher senza una <strong>di</strong>mensione territoriale in cui l’ente locale possa avere una funzione<br />

o <strong>di</strong> stimolo o <strong>di</strong> controllo, o comunque <strong>di</strong> garanzia della sua spen<strong>di</strong>bilità per l’acquisto<br />

dei servizi <strong>di</strong> cura con particolari caratteristiche, comporterebbe un esito forse in<br />

contrasto con la rete che invece vogliamo creare e con la qualità dei servizi.<br />

Passando agli esempi concreti <strong>di</strong> “conciliazione”, da una serie <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> che sono stati fatti<br />

negli ultimi due anni, sono sostanzialmente tre gli ambiti in cui “catalogare” le buone prassi<br />

per la conciliazione e riprendo la ripartizione offerta dal libro appena e<strong>di</strong>to “Quando il<br />

lavoro e’ amico”, curato dalla fondazione Seveso e dalla societa’ Gender.<br />

C’è, per primo, l’ambito che si incentra soprattutto sugli orari <strong>di</strong> lavoro, quin<strong>di</strong> sostanzialmente<br />

dentro l’organizzazione temporale dell’azienda, e allora qui abbiamo sistemi<br />

noti a tutti che sono la flessibilità in entrata e in uscita, il part-time, ma il part-time accettato<br />

sulla base delle richieste dei lavoratori/trici e non imposto, il ché ovviamente è molto<br />

<strong>di</strong>fficile, il job sharing, altra misura anch’essa estremamente <strong>di</strong>fficoltosa da applicare(gli<br />

esempi in Italia sono pochissimi), orari ridotti su base settimanale e per perio<strong>di</strong> particolari,<br />

su base volontaria, a settimana concertata, oppure l’orario accorpato che finisce<br />

prima nel pomeriggio, <strong>di</strong>ciamo la tranche dell’orario giornaliero che non va fino alle 17.30,<br />

ma con una riduzione della pausa finisce per esempio alle 15.30/16; e ancora la Banca<br />

delle Ore che già avevo citato precedentemente.<br />

Il secondo ambito invece riguarda i servizi <strong>di</strong> supporto sempre dentro all’azienda, supporto<br />

alla maternità e alla paternità (ad esempio uno Sportello per dare informazioni<br />

normative e sui servizi come può essere alla coop Toscana-Lazio o pubblicazioni o altri<br />

benfit) e azioni <strong>di</strong> empowerment delle lavoratrici, ad esempio l’assistenza rivolta alle<br />

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