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Piccolo dizionario postmoderno Figure e ... - Maconi, Antonio

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Preambolo<br />

Lo storico che volesse datare l’inizio dell’età postmoderna non potrebbe tenersi lontano<br />

da quella estate del 1943, che fu teatro della rovente polemica tra Jean Paul Sartre e<br />

Georges Bataille intorno al predominio, nelle numerose correnti dell’ateismo<br />

contemporaneo, dei motivi della speranza o della disperazione. Nelle pagine della rivista<br />

“Cahiers du Midi”, Bataille aveva infatti provocato i santoni della sinistra umanitaria<br />

indicando la fatale convergenza dei princìpi della filosofia hegeliana (ancora considerata<br />

“vertice speculativo della modernità”) con le ebbre e devastanti suggestioni di Nietzsche<br />

(in allora giudicato alla stregua di un ispiratore dionisiaco del nazismo). L’annessione<br />

della filosofia di Nietzsche da parte della sinistra moderna costituisce, appunto, l’inizio del<br />

“<strong>postmoderno</strong>”, l’età nella quale Augusto Del Noce ha contemplato l’insorgenza di<br />

un’ideologia di genere inaudito, il “totalitarismo della dissoluzione”.<br />

La consacrazione nietzschiana feriva a morte l’interezza del progressismo ed inaugurava<br />

la stagione delle torbide ambiguità e delle collusioni umbratili tra “sinistra scientifica” e<br />

“destra ludico-mistica”.<br />

Di qui la doppiezza ideologica, che attraverso la rilettura dell’opera anfibia di Walter<br />

Benjamin persuaderà Jacob Taubes ad annettere Carl Schmitt e le altre profondità del<br />

nazismo segreto.<br />

Sarte, che nella figura del pensiero oltre umano credeva di vedere la fonte dell’odiato<br />

autoritarismo, s’indignò. E per difendere l’identità del progressismo dalla contaminazione<br />

di (presunta) destra inventò di bel nuovo la guerra tra il panteismo bianco (l’ateismo della<br />

sinistra razionale) e il panteismo nero (l’ateismo della destra irrazionale e decadente).<br />

Nel fervore della polemica Sartre abbandono ogni cautela “a futura memoria”, e nella<br />

trilogia romanzesca “Le chemin de la liberté” si spinse a tal punto da associare lo stato<br />

d’animo del nazista a quello di un raffinato pederasta. Fu un vero linciaggio: nell’esteta<br />

capovolto, che deambulava da un vespasiano all’altro, gongolando per il maschio<br />

spettacolo offerto dalle sfilate hitleriane a Parigi, si riconosceva la doppia vita di Bataille.<br />

La prosa sartriana affondava il rasoio nel cuore di una sinistra refrattaria alla pederastia.<br />

Ma il duello con Bataille era disperato: come il Sessantotto dimostrerà esaurientemente il<br />

panteismo nero esercitava un’attrazione irresistibile sul panteismo bianco. Herbert<br />

Marcuse, coniugando la rivoluzione ora sul paradigma dionisiaco di Nietzsche ora su<br />

quello tanatofilo di Freud, ha risolto il conflitto immaginario e pretestuoso tra il “bianco” e il<br />

“nero”. La storia delle involuzioni a sinistra infine ha dato pienamente la ragione a Bataille.<br />

Il disprezzo di Sartre però non aveva tutti i torti. Il pensiero e la vita di Bataille erano<br />

esposti ad un’aura viziosa, non indenne dagli influssi nazistoidi catalogati ed approvati da<br />

Benjamin. D’altra parte nessuno poteva negare l’ispirazione omosessuale dell’ideologia<br />

nazista o nascondere il fatto che Hitler prima di ottenere il potere grazie alle S.A., una<br />

milizia di pederasti conclamati e autocertificati, aveva praticato gli ambienti della Vienna<br />

equivoca e bisessuale.<br />

In uno scenario degno della “Caduta degli dei” o di “In exitu”, la pederastia, con la sua<br />

segreta tensione antivitale e con il suo seguito di violenze, è l’ultima spiaggia<br />

dell’apostasia moderna. L’ateismo, deposti gli ammennicoli della scienza illuminata e/o<br />

positiva, si converte alla pura negazione abbandonandosi senza ritegno al travestitismo e<br />

all’orgia sadica.<br />

Qui il non senso promuove l’oscuramento iniziatico della ragione e l’ebbrezza consacra la<br />

caduta della volontà nel gioco inutile e nel furore sacrilego. I testi batailleani più noti,<br />

“L’ano solare”, “La paternità anale”, “Storia dell’occhio”, “La parte maledetta”, sono<br />

semplici variazioni sul tema dell’ateo moderno in cammino verso il nulla, che abita nei<br />

luoghi dell’indecenza.

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