Piccolo dizionario postmoderno Figure e ... - Maconi, Antonio
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L’abolizione del sacrificio umano, infatti, significa smascheramento e condanna dei riti<br />
profani, celebrati in onore dello spirito polimorfo, che fu omicida fin dal principio. D’altra<br />
parte la lotta implacabile degli angeli contro i sodomiti svela l’ovvia conseguenza della<br />
rivelazione divina: la perversione polimorfa è abolita insieme con il (menzognero) culto<br />
politeista.<br />
In questa prospettiva storica, appare chiaro che la lotta alla pederastia, condotta con i<br />
metodi psicoanalitici esposti da Galimberti e da Costanzo è perduta in partenza. E<br />
perduta due volte, perché ispirata dal principio d’elusione, che comanda di nascondere le<br />
radici storiche del male sotto gli esausti impiastrini della psicoanalisi galimbertiana e della<br />
chiacchiera profusa da Costanzo e da Platinette, sua spalla.<br />
La terza, ultima e più tragica evidenza è la conclamata impotenza della cultura di massa<br />
ad opporsi alla pedofilia. Nei giorni della scandalo, infatti, l’esteta Giampiero Mughini, uno<br />
fra i più assidui e roventi eroi del talk show scriveva, a conclusione di un lezioso articolo<br />
sul lolitismo, pubblicato nelle pagine di “Panorama” (n. 21, pag. 200): “Gli uomini vivono<br />
attraverso le lolite la bruciante nostalgia della loro giovinezza. … Non verrete a dirmi che<br />
esistono dei confini pericolosi tra il culto delle lolite e la pedofilia. Sarebbe come se uno<br />
prendesse la cifra dei morti per alcolismo e la sbattesse in faccia a chi sta guidando, e in<br />
un calice adeguato, un vino rosso d’annata”.<br />
Mughini è certamente estraneo alla pedofilia criminale. Ma nessun linguaggio saprebbe<br />
declinare, con un’efficacia teatrale superiore alla sua frivolezza mediatica, l’impotenza<br />
della cultura di massa a fronteggiare la tragica esplosione del neopaganesimo e della<br />
pedofilia.<br />
Pio XII<br />
Ritratto di una leggenda nera<br />
Prima di Hochuch, la “leggenda nera” su Pio XII fu narrata dal cattocomunista, Emmanuel<br />
Mounier, il quale, nel 1939, rivolse al clero di Spagna l’accusa di aver provocato la giusta<br />
collera dei comunisti. Un’accusa surreale prima che infame, dal momento che la presunta<br />
“provocazione” dell’episcopato spagnolo avvenne sei anni dopo l’inizio della “democratica<br />
risposta” dei comunisti (incendio delle chiese e massacri di sacerdoti e religiosi).<br />
La cronologia mistica di Mounier, che sposta i monti del passato nelle valli del futuro, è il<br />
modello ideale degli storici comunisti. Il futuro dell’anticlericalismo è stretto nel passato di<br />
una menzogna.<br />
Nell’imminenza della beatificazione è prevedibile l’inasprimento della campagna<br />
diffamatoria contro Pio XII, al quale i comunisti addebitano un colpevole silenzio sullo<br />
sterminio degli ebrei. Si presenta dunque l’occasione propizia a ricordare che la vera<br />
causa dell’avversione a Pio XII non fu il “silenzio sull’Olocausto” ma la denuncia dei delitti<br />
compiuti in Spagna dai comunisti.<br />
Fiamma Nirestein ha avuto il coraggio (per ora solitario) di sollevare il velo dell’omertà<br />
comunista e di rammentare che gli Ebrei (eccetto un’infima minoranza, manipolata dai<br />
comunisti) non sono autori della leggenda nera costruita per infangare la memoria di Pio<br />
XII.<br />
Gli ebrei romani, furono testimoni dell’azione condotta in loro difesa dal Pio XII, nei<br />
confronti del quale nutrirono stima e riconoscenza: lo dimostra l’omaggio del rabbino<br />
Israele Zolli, che, convertitosi alla fede cristiana, assunse il nome di battesimo di papa<br />
Pacelli, Eugenio. Andrea Gaspari, nel saggio “Gli ebrei salvati da Pio XII”, opera<br />
completata grazie al contributo del professore Michael Tagliacozzo, ha peraltro elencato<br />
sia i numerosi e autorevoli attestati di riconoscenza degli ebrei sia le aperte dichiarazione<br />
di ostilità rese da esponenti del III Reich nei confronti di Pio XII.