Piccolo dizionario postmoderno Figure e ... - Maconi, Antonio

In occasione dei matrimoni tra uomo e donna il telegramma di auguri è indirizzato a una
gentile sposa (in abito bianco) e a un egregio sposo (in nero frac). Nel caso rivendicato da
Vattimo apparirebbero due signori in frac. Come si fa a stabilire chi è gentile e chi
egregio?
Lo spinoso problema si risolve, purché la paura del ridicolo sia definitivamente rimossa.
Vattimo con intrepidezza da umorista consumato rimuove l’ostacolo senza difficoltà:
l’abito bianco e il nero frac, la signorina gentile e l’egregio signore si dileguano nella
nebbia sollevata dalla (presunta) rivoluzione cristiana del pensiero. Il filosofo dichiara
infatti di aver scoperto, leggendo alcuni sommi autori (i suoi maestri: gli atei furenti
Nietzsche e Heidegger), “che il cristianesimo ha introdotto nel mondo il principio di un
rinnovamento radicale della metafisica classica: non più lo sguardo rivolto all’oggetto, alle
forme naturali assunte come fisse ed eterne … ma lo sguardo sulla libertà e l’interiorità”.
E se non si guarda alle forme naturali, dove sta più la differenza tra una sposa in bianco e
uno sposo in frac?
I progressisti del XIX secolo avevano inventato il falansterio, edificio sociale dell’utopia,
dove, per realizzare l’uguaglianza anche negli accoppiamenti, gli “incontri” avvenivano in
una camera buia e a tastoni. Il buio tatto poteva ottenere qualunque sorpresa. E’ evidente
che Vattimo, fedele all’utopia ottocentesca, vuole l’amore cieco. (Tanto più che la
pederastia, nel buio, distingue benissimo l’oggetto del suo desiderio).
Sorge però un dubbio: se il pensiero cristiano avesse veramente abolito lo sguardo rivolto
all’oggetto, per quale motivo la Bibbia condannerebbe ferocemente la pederastia? Perché
la Chiesa ha sempre proibito e duramente perseguitato la pederastia? Perché non ha
seguito “lo spostamento della nozione di verità dall’oggettività [una sposa in bianco non è
uno sposo in frac] all’intersoggettività [nella camere oscura uno sposo in frac sostituisce
felicemente una sposa in bianco]”?
La spiegazione di Vattimo è perfettamente coerente con i principi del pensiero debole: la
Chiesa sarebbe diventata ostile alla pederastia “avendo ereditato tratti essenziali dalla
cultura antica e in special modo il mito dell’oggettività delle leggi di natura”. In parole
povere: l’appartenenza al sesso maschile o a quello femminile non sarebbe decisa dalla
nascita ma dal pensiero trasformista di Vattimo. Come in un incantesimo, Vattimo dice
che i veri intellettuali sono femminili, Nel nome magico di Nietzsche i neodestri si
affrettano a cambiare veste. Buttafuoco dichiara infatti che la neodestra appartiene al
mondo gay. Miracolo? L’oltre uomo di Nietzsche getta la maschera e mostra la sua
vocazione di oltre il maschio, cioè di androgino. Ma di qui a concludere che l’oltre
maschio è diventato donna il passo è molto lungo.
In definitiva, la colpa della Chiesa consisterebbe nel sottrarsi alla rivelazione del duo
Nietzsche-Heidegger e nel negare che la realtà è sottoposta alla legge della soggettività:
il ruolo maschile e quello femminile non dipendono dalla natura ma dalla decisione del
pensatore-mago. La mente degli sconvolti e il cuore dei travestiti non chiedono niente di
più.
Bertinotti il rifondatore
Pensieri lucertoliani
L’apostasia moderna può essere paragonata alla vocazione paleontologica d’un
affannoso ricercatore di fossili quale fu, ad esempio, il gesuita filonazista Pierre Teilhard
du Chardin. Nel cuore segreto della filosofia in rivolta contro l’Occidente cristiano, infatti,
pulsa l’amore per i relitti dell’antichità, ancorché fasulli (come il sinantropo). Gli averroisti
di Parigi e di Padova usavano l’Aristotele degli arabi per aggredire la teologia razionale.
Gemisto Pletone voleva che la metafisica retrocedesse al platonismo spurio degli