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Piccolo dizionario postmoderno Figure e ... - Maconi, Antonio

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mano pubblica. Se non che il mercato globale non consente questa operazione: i capitali<br />

fuggono dal paese dove la spesa sociale alza la clava del fisco. L’azienda Italia,<br />

nonostante le eccellenti doti degli italiani creativi, rischia di subire la concorrenza di paesi<br />

che hanno ancora una tradizione familiare. Si dimostra in tal modo che la solidarietà<br />

autentica (e non statale) à valorizzata e non depressa dall’economia globale.<br />

Per questo un coraggioso intellettuale cattolico, mons. Guido Pozzo, nel corso di un<br />

convegno recentemente promosso da Gaetano Rebecchini, ha sostenuto che la sfida<br />

della globalizzazione suscita speranze e apre scenari entusiasmanti.<br />

Contrariamente a quel che danno a credere i lucertoloni di Bertinotti, la concorrenza non<br />

è un male, poiché obbliga a discutere il (falso) progresso compiuto dalla società sulla<br />

strada dell’egoismo insensato.<br />

I comunisti vogliono far credere che la globalizzazione sia un ostacolo alla solidarietà e<br />

perciò scatenano la piazza di Seattle. L’ostacolo alla solidarietà è invece la politica<br />

lucertoliana, intesa ad abolire la morale e a disgregare la famiglia tradizionale. L’ostacolo<br />

alla solidarietà è infine l’illusione maldestra dei buonisti, che promuovono lo spreco<br />

pubblico per (non) risolvere i problemi posti dalla loro catastrofica cultura.<br />

Bobbio<br />

Terza Roma e seconda Babilonia<br />

L’azionismo fu. Si estinse al tramontare del secolo XIX, quando la sinistra crispina mise in<br />

scena un’eroica parodia del basso impero. Svanirono i sogni mazziniani e carducciani di<br />

una Terza Roma, consacrata ad un’azione fieramente laica (onde azionismo) sulle rovine<br />

della Chiesa cattolica. Lo spirito azionista sopravvisse soltanto nella polemica con<br />

Giovanni Gentile, reo di non aver impedito l’accordo di Mussolini col Vaticano. Cadde nel<br />

silenzio perfetto quando i comunisti, dietro mandato del salotto, uccisero Giovanni<br />

Gentile, la ragion d’essere (negativa) degli azionisti. Nel 1944, il filosofo azionista Guido<br />

De Ruggero (a proposito: chi se ne ricorda?) era già sceso al malinconico livello delle<br />

guardie reali al pantheon.<br />

Dignitosamente, ma al pantheon abita la naftalina, cui scamparono soltanto gli azionisti<br />

fittizi e avventizi, vale a dire gli emissari di Raffaele Mattioli. L’azionismo che non esiste,<br />

come lo definì Del Noce. Figuriamoci se esiste Bobbio, un intellettuale che vive in libreria,<br />

a distanza di cent’anni dal passato che si trova nel pantheon. L’azionismo di Bobbio è una<br />

memoria crepuscolare, gozzaniana: cara cosa ingiallita.<br />

Quando Bobbio, nella veste di padrone delle reliquie, ha firmato il manifesto che dichiara<br />

la guerra della civiltà rutelliana a Berlusconi, forse pensava di difendere l’Italia solenne del<br />

pantheon, non certo al paesaggio depresso, che è nel disegno degli altri firmatari,<br />

l’economista dell’Espresso Paolo Sylos Labini e il direttore di Micromega, il frizzante<br />

Paolo Flores d’Arcais.<br />

Infatti la Terza Roma, quella della sinistra secondo Micromega, ha il profilo sgangherato<br />

di una seconda Babilonia. La casa di Bobbio è una pietra profumata da nobili e rispettabili<br />

muschi, e perciò, lo ha ricordato Publio Fiori, rimane a distanza dall’orrore comunista e<br />

dalla truffa neocomumista. Il Bobbio che firma contro Berlusconi è dunque antitetico al<br />

Bobbio reale.<br />

Il laicismo messo in scena dalla sinistra veltroniana rappresenta il cascame del<br />

comunismo, che si divide tra le danze di Gianni Vattimo intorno all’effeminatezza di<br />

Nietzsche e i lavori a maglia, che l’ex didimo dello juventino Mughini, Paolo Flores<br />

d’Arcais, esegue, con il pensiero rivolto alla ghigliottina. Sullo sfondo appare Nanni<br />

Moretti, che proditoriamente dirige una pioggia di morfina cinematografica sugli incauti<br />

spettatori del funerale.

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