vita aprile 2004 - Giuseppini del Murialdo
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Mensile dei <strong>Giuseppini</strong> <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong><br />
Direttore responsabile: Giovanni Boggio<br />
Redattore: Angelo Catapano<br />
Redazione: Modesto De Summa<br />
Grafica: Claudio Brescia<br />
Amministrazione Segreteria: Luigi Simeoni<br />
117 TRA CULTO E VITA QUOTIDIANA...<br />
LO SPIRITO<br />
118 MISSIONARI DI SAN GIUSEPPE<br />
120 “SCUSI? MA CHI SONO I RELIGIOSI?”<br />
122 L’APOSTOLATO NEGLI ORATORI<br />
124 “SE CI VEDESSI DIREI CHE NON HO CREDUTO AI<br />
MIEI OCCHI<br />
L’ATTUALITÀ<br />
126 QUESTA STRANA SOCIETÀ<br />
128 DALLA PARTE DEI PICCOLI<br />
130 NON È FACILE PARLARE DI FEDE<br />
132 LA FAMIGLIA E LA LEGGE<br />
134 I VOLTI DELLA POVERTÀ IN EUROPA<br />
136 LEGGE 180: DI NUOVO IN PISTA LA RIFORMA<br />
137 TRA CATTEDRA, STUDIO E COMUNITÀ<br />
139 I GIOVANI PREGANO DI PIÙ<br />
140 CHIAMA ANCHE I LONTANI...<br />
142 MULTI MEDIA<br />
LA CRONACA<br />
Aprile <strong>2004</strong><br />
Anno CX<br />
Numero 4<br />
L 1,55<br />
In copertina:<br />
Catechesi con i bimbi a Me<strong>del</strong>lin<br />
(Colombia)<br />
144 IL PUNTO SULL’ACCOGLIENZA<br />
147 L’ORATORIO: BUONO COME UNA MACEDONIA<br />
148 EVVIVA!!! UN GRANDE E ANTICO SOGNO SI STA<br />
REALIZZANDO<br />
149 COMUNITÀ MURIALDO<br />
151 LETTERA DI UN MISSIONARIO<br />
153 QUALE FAMIGLIA?<br />
154 VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE. UN’ESPERIENZA<br />
DA FARE<br />
155 ROMA<br />
156 VITERBO-IST. S. PIETRO - TORINO-N.S. SALUTE<br />
157 PINEROLO – SPAGNA<br />
158 INDIA – ARGENTINA – ECUADOR<br />
COP.C SOLIDARIETÀ<br />
COMITATO DI REDAZIONE<br />
T. Locatelli – M. Peserico – S. Agazzi – E.<br />
Ariolfo – M. Angeli – E. Bellotto – M. Lomunno<br />
– N. Martelletto – S. Palumbo – G. D’Oria<br />
Direzione - Redazione - Segreteria<br />
Via Belvedere Montello, 77 - 00166 Roma<br />
Tel. (06)62.471.44/62.434.00<br />
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❏ VITA GIUSEPPINA viene spedita, in segno di<br />
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❏ La Direzione in<strong>vita</strong> alla collaborazione e a<br />
mandare notizie e foto riguardanti la Congregazione<br />
e la Famiglia <strong>del</strong> <strong>Murialdo</strong>. Testi e materiale<br />
inviato non vengono restituiti.<br />
❏ La responsabilità degli articoli è tutta ed<br />
esclusiva degli autori.<br />
VITA GIUSEPPINA<br />
Per leggere in anticipo il<br />
prossimo numero collegarsi a:<br />
www.murialdo.org<br />
Impaginazione fotocomposizione e stampa:<br />
Scuola Tipografica S. Pio X<br />
Via degli Etruschi, 7 - 00185 Roma<br />
Editoriale<br />
di Agostino Cornale<br />
segretario.gen@murialdo.org<br />
Tra culto e <strong>vita</strong> quotidiana...<br />
Considero la missionarietà come “estroversione” di una parrocchia, di una comunità religiosa, di<br />
un carisma:<br />
Chiamati, alimentati ed inviati: tutti e tutti insieme, pur con diversità di origini e di destinazioni.<br />
La logica <strong>del</strong> sale, <strong>del</strong>la luce, <strong>del</strong> lievito definiscono la missione <strong>del</strong>la Chiesa: quella appunto di<br />
salare, illuminare, far fermentare…e poi sparire.<br />
“La Chiesa non è il fine <strong>del</strong>la storia, non siamo posti da Dio solo per costruire il nostro mondo,<br />
lasciando perdere il mondo degli altri…”(cfr.Piano Pastorale anni 80).<br />
Al contrario “missione significa preoccuparsi <strong>del</strong> mondo, far perno sul mondo. Comporta dunque<br />
la volontà di assumere nel nome di Gesù anche le preoccupazioni umane nella loro terrestrità, non<br />
meno di come Gesù si preoccupava di guarire, interpretare e rispondere alla domanda di misericordia.<br />
Prima di essere un’azione la missionarietà è la coscienza di una destinazione a…<br />
La parrocchia è missionaria quando sa accogliere il convertito…senza imporgli da subito di uscire<br />
fuori dal suo mondo, perché in quel mondo dovremmo entrarci noi, con maggiore passione, per<br />
portarvi una novità che quel mondo si aspetta…<br />
È chiarissimo che sfide così richiedono dei pastori, dei religiosi, dei laici ben attrezzati: spessore<br />
umano, preparazione culturale, aggiornamento pastorale, ma soprattutto una solida spiritualità.<br />
Qualcuno forse ricorda “L’anima di ogni apostolato” <strong>del</strong>lo Chautard; che forse può sembrare un<br />
po’ datato, sorpassato, almeno nell’impianto culturale che esprime.<br />
Eppure vi troviamo questa pagina: “L’apostolato, che è dono di sé e dono di Dio, è un grande mezzo<br />
di santificazione. È Cristo che associa una persona alla sua opera di evangelizzazione. Sia che<br />
si insegni, o si curino i malati, o si amministrino i sacramenti, si porta sempre Cristo al mondo. Ogni<br />
contatto con Cristo è sempre santificante. Dio s’impegna a dare l’aiuto necessario ai suoi inviati,<br />
non solo perché il ministero porti frutto, ma anche perché essi si avvicinino a Lui mentre si donano<br />
agli altri…Purché lo voglia, colui o colei che si dedica alla <strong>vita</strong> attiva può elevarsi ogni giorno nell’unione<br />
con Dio mediante la carità, e arrivare così alla santità. Può essere elevato anche ad un<br />
grado molto alto di contemplazione…Tutte le occupazioni al servizio di Dio e <strong>del</strong> prossimo possono<br />
però diventare anche un ostacolo. Ciò che diceva un individuo è valido anche per tanti altri: “un<br />
falso zelo mi ha rovinato”. Aveva dato prova di un’attività febbrile per l’azione cattolica, lasciando<br />
raffreddare il suo amore per Dio. Tutto andava a meraviglia e non mancavano i consensi esterni.<br />
Il bisogno di mettersi in mostra e il desiderio <strong>del</strong> successo personale l’avevano trascinato in una<br />
china pericolosa, quando un passo falso gli aprì gli occhi. Comprese allora l’espressione <strong>del</strong> salmo<br />
“Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori (Sal 127,1)”. Anche i sacerdoti,<br />
i religiosi, le religiose e i laici che si dedicano alle attività apostoliche più sante possono<br />
diventare spiritualmente denutriti”.<br />
La stessa cosa dice in fondo, anche un teologo moderno, laico e ortodosso Oliver Clemet, in termini<br />
più moderni e un po’ spiritosi, verso la fine <strong>del</strong> suo bel libro: “Dio è simpatia: bussola spirituale<br />
in un tempo complicato” : “È radicandosi in Dio che si può comprendere l’altro. Non si è per<br />
forza immediatamente commestibili nella <strong>vita</strong>. Molti si donano agli altri, ma rischiano di avvelenarli,<br />
se non sono al punto giusto di cottura, o di purificazione, di macerazione”.<br />
Vita Giuseppina 4 - <strong>2004</strong> 117