Mafie, un drammatico 2012 - Il Giornale di Reggio
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ore <strong>di</strong>urne. In settembre <strong>un</strong>a formazione gassosa ha “risposto” al laser<br />
il masso della Madonna<br />
Gullà nella notte del 7 luglio al<br />
passaggio <strong>di</strong> <strong>un</strong>a piccola sfera a<br />
poca <strong>di</strong>stanza dal campo base,<br />
fotografata nella banda dell’infrarosso.<br />
I forum ufologici impazziscono<br />
e le notizie vengono rilanciate<br />
da centinaia <strong>di</strong> blog: c’è<br />
anche chi dalle località dell’Appennino<br />
segnala <strong>di</strong> aver visto delle<br />
sfere nelle sere d’agosto, e chiede<br />
informazioni.<br />
<strong>Il</strong> 22 settembre il nostro settimanale<br />
dà notizia della “madre” <strong>di</strong><br />
tutti gli avvistamenti: sulla montagna<br />
dantesca si forma <strong>un</strong>a sorgente<br />
luminosa <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni non<br />
visibile ad occhio nudo, che però<br />
viene fotografata nella banda dell’infrarosso.<br />
E’ <strong>un</strong> ammasso <strong>di</strong> tipo<br />
gassoso, spiega Nicola Tosi al<br />
GdR, che staziona per circa quattro<br />
ore sopra la Pietra e rivela <strong>un</strong>a forte<br />
intensità. Tosi riesce a scattare<br />
almeno cinquanta fotografie, ma<br />
resta <strong>di</strong> stucco quando prova a<br />
in<strong>di</strong>rizzare <strong>un</strong> raggio laser verso la<br />
nube si accorge che la formazione<br />
a sembra interagire allo “stimolo”:<br />
«Ogni volta che sparavamo il raggio<br />
la formazione luminosa<br />
aumentava d’intensità e potevamo<br />
fotografarla all’infrarosso. Siamo<br />
andati avanti così per <strong>di</strong>verse ore».<br />
In corrispondenza delle pulsazioni,<br />
gli apparecchi registravano variazioni<br />
<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>oattività.<br />
A fine settembre il gruppo del<br />
Project Uap assiste allo spettacolo<br />
delle sfere “mutanti” che si spostano<br />
a grande velocità l<strong>un</strong>go la parete<br />
della Pietra e poi verso l’alto.<br />
Ancora anomalie sui magnetometri,<br />
sul contatore Geiger e sul ra<strong>di</strong>ometro<br />
<strong>di</strong> Jerry Ercolini, che viene<br />
impiegato per la prima volta per<br />
analizzare le sfere della Pietra.<br />
Gennaio: la sfera fotografata <strong>di</strong> giorno sopra il masso della Madonna<br />
Primo Piano Montagna<br />
SABATO<br />
29 DICEMBRE <strong>2012</strong> 19<br />
Decine <strong>di</strong> oggetti luminosi osservati e fotografati su Bismantova. Nicola Tosi traccia il bilancio <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>2012</strong> in<strong>di</strong>menticabile<br />
L’anno delle incre<strong>di</strong>bili sfere <strong>di</strong> luce<br />
“Abbiamo provato che il fenomeno è reale e non rientra nei casi conosciuti”. Una forma <strong>di</strong> energia?<br />
riquadro il momento in cui appare poco <strong>di</strong>stante <strong>un</strong>’altra formazione<br />
La sfera del 25 settembre: panoramica della Pietra<br />
PIERLUIGI GHIGGINI<br />
IL <strong>2012</strong> è stato l’anno delle sfere<br />
luminose della Pietra <strong>di</strong> Bismantova.<br />
L’interesse per i Fenomeni<br />
luminosi anomali della Pietra (Fel)<br />
stu<strong>di</strong>ati da Nicola Tosi, responsabile<br />
del Project Uap Italia, si è <strong>di</strong>ffuso<br />
soprattutto nel web, ma alc<strong>un</strong>i<br />
ambienti scientifici, e non solo,<br />
tengono gli occhi aperti. <strong>Il</strong> lavoro<br />
<strong>di</strong> Tosi e della sua squadra è seguito<br />
molto da vicino sia dall’astrofisico<br />
Massimo Teodorani, principale<br />
stu<strong>di</strong>oso italiano delle sfere <strong>di</strong><br />
Hessdalen, sia dall’indagatore<br />
dell’invisibile Daniele Gullà:<br />
entrambi hanno partecipato <strong>di</strong> persona<br />
ad alc<strong>un</strong>e osservazioni. Al<br />
gruppo si sono <strong>un</strong>iti <strong>di</strong> recente<br />
<strong>un</strong>’astronoma, <strong>un</strong> biologo e <strong>un</strong>o<br />
psicologo: altro segno dell’interesse<br />
crescente intorno ai misteri<br />
luminosi della Pietra.<br />
Questo giornale ha potuto documentare<br />
più volte i risultati <strong>di</strong> queste<br />
ricerche, grazie anche alle<br />
immagini veramente <strong>un</strong>iche messe<br />
a <strong>di</strong>sposizione dal Project Uap Italia.<br />
Articoli, interviste e fotografie<br />
rilanciati da 4minuti.it hanno avuto<br />
<strong>un</strong>a <strong>di</strong>ffusione impressionante:<br />
oggi la ricerca su Google con le<br />
parole “sfere <strong>di</strong> luce Pietra” dà centinaia<br />
<strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> risultati. Un<br />
risultato neppure immaginabile<br />
appena <strong>un</strong> anno fa.<br />
Ma al <strong>di</strong> là dell’effetto me<strong>di</strong>atico,<br />
il bilancio <strong>di</strong> questo <strong>2012</strong> è particolarmente<br />
rilevante sotto il profilo<br />
scientifico. Oggi la Pietra è<br />
considerata, dopo la valle norvegese<br />
<strong>di</strong> Hessdalen, <strong>un</strong> caso <strong>un</strong>ico a<br />
livello europeo per quantità e qualità<br />
dei fenomeni. Nicola Tosi,<br />
ricercatore versiliese che da anni<br />
vive a Montefiorino con la famiglia,<br />
non nasconde la sua sod<strong>di</strong>sfazione,<br />
e neppure <strong>un</strong>a certa amarezza<br />
perchè al grande interesse suscitato<br />
dalle sue scoperte non corrispondono<br />
ancora i contributi e i<br />
finanziamenti (peraltro non stratosferici)<br />
necessari per rispondere<br />
alla domanda-chiave: cosa sono i<br />
Fel, cosa sono le sfere <strong>di</strong> luce <strong>di</strong><br />
Bismantova e del crinale appenninico?<br />
Dottor Tosi, come si chiude il<br />
<strong>2012</strong> per le sue indagini?<br />
Con risultati che posso definire<br />
straor<strong>di</strong>nari. Quest’anno attraverso<br />
la mole <strong>di</strong> dati raccolti in decine <strong>di</strong><br />
uscite abbiamo potuto comprovare<br />
che i Fel della Pietra, come quelli<br />
del Lago Santo e <strong>di</strong> altri p<strong>un</strong>ti<br />
dell’appennino tosco-emiliano,<br />
sono <strong>un</strong> fenomeno reale. Non ci<br />
sono più dubbi. Abbiamo <strong>di</strong>mostrato<br />
che non si tratta <strong>di</strong> emissioni<br />
artificiali, bensì<br />
<strong>di</strong> fenomeni<br />
luminosi <strong>di</strong> origine<br />
sconosciuta<br />
che io ho ribattezzato<br />
Fel per<br />
<strong>di</strong>stinguerli dalle<br />
“luci della terra”<br />
legate a con<strong>di</strong>zionipre-sismiche,<br />
fuoriuscite<br />
<strong>di</strong> radon, <strong>di</strong><br />
metano etc.<br />
Lei parla <strong>di</strong> originesconosciuta.<br />
Ma si sarà pur fatto <strong>un</strong>’idea...<br />
E per ora la tengo per me. Sappiamo<br />
che questa fenomenologia è<br />
vera, non artificiale e tanto meno<br />
simulata, <strong>di</strong> origine naturale e non<br />
rientra nei casi conosciuti: questo<br />
per ora deve bastare. Certamente io<br />
e miei collaboratori nutriamo la<br />
speranza che la com<strong>un</strong>ità scientifica<br />
anziché restare alla finestra<br />
come fa da tempo, cominci a porsi<br />
il problema <strong>di</strong> intervenire sul<br />
campo con programmi <strong>di</strong> ricerca<br />
ad ampio raggio.<br />
Com’è avvenuta la svolta?<br />
Con la costanza <strong>di</strong> uscire due<br />
volte alla settimana, restando per<br />
ore al freddo e alle intemperie ma<br />
con gli occhi sempre bene aperti, e<br />
Centinaia <strong>di</strong> migliaia<br />
<strong>di</strong> citazioni nel web: i<br />
Fel della Pietra ora<br />
sono <strong>un</strong> caso<br />
mon<strong>di</strong>ale. “Ma senza<br />
fon<strong>di</strong> la ricerca non<br />
può andare avanti”<br />
Nicola Tosi nel corso <strong>di</strong> <strong>un</strong>’osservazione<br />
con la nuova strumentazione costata<br />
circa cinquemila euro: la fotocamera<br />
Fuji Is Pro Uv-ir, per fotografare<br />
nelle frequenze dell’infrarosso<br />
e dell’ultravioletto, il contatore geiger<br />
e tutto il parco ottico e strumentale,<br />
compreso il rilevatore <strong>di</strong> onde<br />
ra<strong>di</strong>o Vlf e Elf. Inoltre per la prima<br />
volta grazie a Jerry Ercolini del 45°<br />
Gru <strong>di</strong> Rovigo abbiamo potuto utilizzare<br />
<strong>un</strong> ra<strong>di</strong>ometro, con risultati<br />
veramente notevoli ancora in fase<br />
<strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong>scussione a causa<br />
della loro complessità.<br />
Quante volte siete usciti nel corso<br />
dell’anno?<br />
Un centinaio <strong>di</strong> volte, considerando<br />
oltre alla Pietra anche alc<strong>un</strong>e<br />
missioni al Lago<br />
Santo, a<br />
Sant’Anna Pelago,<br />
San Pellegrino<br />
Alpe, CastelnovoGarfagnana.<br />
Ma bisogna<br />
considerare che<br />
non sempre riusciamo<br />
a intercettare<br />
dei Fel.<br />
Qui entra in<br />
gioco la passione,<br />
la costanza <strong>di</strong><br />
andare avanti<br />
senza scoraggiarsi.<br />
Quante sono le uscite andate a<br />
buon fine?<br />
Una ventina: la percentuale è<br />
molto elevata, a conferma dell’eccezionalità<br />
della Pietra <strong>di</strong> Bismantova.<br />
Per Teodorani è <strong>un</strong>o dei siti più<br />
importanti al mondo per le sfere<br />
<strong>di</strong> luce.<br />
E io la considero <strong>un</strong> laboratorio a<br />
cielo aperto, come tutta questa<br />
parte <strong>di</strong> Appennino. Alla fine sei<br />
premiato dai risultati e purtroppo<br />
solo da quelli, perché le spese per<br />
le attrezzature gravano interamente<br />
sulle mie spalle. <strong>Il</strong> Project Uap Italia<br />
non riceve <strong>un</strong> cent <strong>di</strong> contributo<br />
da ness<strong>un</strong>o.<br />
Eppure sul web Nicola Tosi è<br />
<strong>di</strong>ventato famoso.<br />
Già, e per questo voglio ringraziare<br />
il <strong>Giornale</strong> <strong>di</strong> <strong>Reggio</strong>, 4minuti.it<br />
e la sua redazione per avermi<br />
dato la possibilità <strong>di</strong> far conoscere<br />
le mie ricerche al grande pubblico,<br />
<strong>un</strong> interesse si è esteso alle reti televisive<br />
nazionali e ad associazioni<br />
<strong>di</strong> spicco.<br />
Qualc<strong>un</strong>o si è fatto avanti per<br />
finanziarvi?<br />
Non ancora. E pensare che con<br />
<strong>un</strong>a strumentazione da venti-trentamila<br />
euro si potrebbe classificare<br />
il fenomeno e avviare <strong>un</strong>a ricerca,<br />
con le dovute cautele, su quella che<br />
potrebbe rivelarsi <strong>un</strong>a fonte <strong>di</strong><br />
energia praticamente inesauribile.<br />
Mi auguro che presto arrivi qualche<br />
novità.<br />
Perchè parla <strong>di</strong> fonte <strong>di</strong> energia?<br />
Non ha detto che l’origine delle<br />
sfere <strong>di</strong> luce è ancora sconosciuta?<br />
E lo confermo. Però non è <strong>un</strong><br />
mistero per ness<strong>un</strong>o che qualche<br />
modello è oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussioni.<br />
Considero interessante l’ipotesi <strong>di</strong><br />
<strong>un</strong> fenomeno piezoelettrico determinato<br />
dalla fuoriuscita <strong>di</strong> gas con<br />
particelle <strong>di</strong> quarzo che, per sfregamento<br />
o frizione, potrebbero incen<strong>di</strong>are<br />
il gas e produrre il plasma.<br />
Ciò che non si spiega però è l’autoconfinamento<br />
<strong>di</strong> questa carica, che<br />
tende app<strong>un</strong>to ad assumere forme<br />
sferiche da pochi centimetri sino ad<br />
alc<strong>un</strong>i metri <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro, la durata<br />
dei fenomeni - da qualche minuto<br />
sino a parecchie ore - e infine <strong>un</strong>a<br />
certa perio<strong>di</strong>cità dei Fel, cosa che<br />
non ci si aspetterebbe da fenomeni<br />
puramente naturali. Ecco perchè<br />
sta prendendo campo l’idea <strong>di</strong><br />
nuova forma <strong>di</strong> energia, che se<br />
fosse riproducibile in laboratorio<br />
potrebbe costituire <strong>un</strong>a svolta per<br />
l’umanità. Idea tutta da <strong>di</strong>mostrare<br />
ma, bisogna ammetterlo, troppo<br />
affascinante per non essere esplorata<br />
a fondo.<br />
Fine settembre: le sfere “mutanti” Jerry Ercolini esamina sul campo i rilevamenti del ra<strong>di</strong>ometro