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<strong>di</strong> Cosona sono collegate lungo un <strong>di</strong>verticolo che <strong>di</strong>ramandosi dalla Strata Magistram all’altezza<br />

del territorio <strong>di</strong> San Quirico, si <strong>di</strong>rige a nordest, toccando appunto le suddette pievi, per poi<br />

ri<strong>di</strong>scendere dal cuore della Val d’Orcia e immettersi nella sp<strong>in</strong>a pr<strong>in</strong>cipale che <strong>in</strong> quel punto<br />

transita con orientamento est-ovest 70 . Questo <strong>di</strong>verticolo pur se successivo alla fase <strong>in</strong> esame<br />

detto Francigena dei Baptisteria, potrebbe utilizzare un tratto stradale <strong>di</strong> epoca romana. La serie <strong>di</strong><br />

r<strong>in</strong>venimenti archeologici <strong>di</strong> epoca imperiale effettuati lungo questo percorso, durante le<br />

ricognizioni archeologiche <strong>di</strong> Pienza e San Quirico d’Orcia, è una conferma a tale supposizione. E’<br />

ipotizzata una strada romana anche nel tratto che collega Cosona a Lucignano d’Asso, e<br />

successivamente alla Pieve <strong>di</strong> Pava e alla Pieve a Salti 72 . La strada da Cosona si <strong>di</strong>rige <strong>in</strong> <strong>di</strong>rezione<br />

nordovest 73 , scendendo dal versante <strong>di</strong> Lucignano d’Asso ( fig. 8 ). La campagna <strong>di</strong> ricognizione<br />

2001 nel comune <strong>di</strong> San Giovanni d’Asso, ha permesso <strong>di</strong> riconoscere un grande complesso tipo<br />

villa imperiale romana, con tracce <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uità d’uso f<strong>in</strong>o almeno al VI secolo d.C. nella piana<br />

dell’Asso, proprio ai pie<strong>di</strong> della Pieve <strong>di</strong> Pava. Tale complesso è senz’altro legato al passaggio <strong>di</strong><br />

una viabilità che proprio <strong>in</strong> questo punto si trova ad attraversare il torrente Asso. Da qui toccando la<br />

Pieve <strong>di</strong> Pava si <strong>di</strong>rige alla Pieve a Salti, per poi immettersi nella viabilità che probabilmente passa<br />

nel piano dell’Arbia, ri<strong>di</strong>segnata successivamente dal tronco pr<strong>in</strong>cipale della Francigena 74 .<br />

Non meno evidente l’<strong>in</strong>flusso della viabilità sulle pievi <strong>di</strong> S. Costanzo e <strong>di</strong> S. Pietro ad Misulas o<br />

Mensulas. La prima nel territorio <strong>di</strong> Torrita <strong>di</strong> Siena, <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e non deve <strong>di</strong>scostarsi troppo da una<br />

mansio (forse Manliana) lungo la Cassia Adrianea, nel tratto Chiusi-Firenze 75 . Il complesso ha<br />

mantenuto senza cesure, livelli <strong>di</strong> vita f<strong>in</strong>o al VI secolo d.C. e una costante impronta commerciale<br />

associata alla vic<strong>in</strong>anza dell’asse viario. Problematico il caso della pieve <strong>di</strong> S. Pietro a Misulas a<br />

S<strong>in</strong>alunga. Il legame con un importante it<strong>in</strong>erario stradale è <strong>di</strong>mostrato dalla presenza <strong>di</strong> una<br />

stazione ad Mensulas nella copia me<strong>di</strong>evale della Tabula Peuntigeriana 76 del IV sec. d.C. posta nel<br />

tratto viario <strong>di</strong> collegamento tra Chiusi e Aquae Populoniae. Purtroppo questo è uno dei casi <strong>in</strong> cui<br />

lo stu<strong>di</strong>o archeologico sarebbe possibile solo con occasionali tr<strong>in</strong>cee, dato che la struttura è ormai<br />

<strong>in</strong>serita nella rete <strong>di</strong> abitazioni moderne.<br />

Gli accenni alla viabilità rivelano un ulteriore tassello del mosaico che tentiamo <strong>di</strong> ricostruire. Il<br />

paesaggio probabilmente fruisce <strong>di</strong> alcuni tratti viari <strong>di</strong> epoca romana che devono essersi mantenuti<br />

attivi per tutta la tarda antichità 77 . Il parametro della viabilità come <strong>in</strong><strong>di</strong>zio <strong>di</strong> ricerca sul rapporto tra<br />

chiese e <strong>in</strong>se<strong>di</strong>amento è stato anche recentemente messo <strong>in</strong> luce 78 .<br />

70 BEZZINI, 1998, pp. 43-44.<br />

71 La <strong>di</strong>ramazione sembra essere successiva o contemporanea al percorso <strong>in</strong><strong>di</strong>cato da Sigerico nel 990, BEZZINI, 1998,<br />

p. 43.<br />

72 Tuttora la gente <strong>di</strong> San Giovanni d’Asso chiama questa strada la “Via delle Pievi”.<br />

73 Una fitta trama <strong>di</strong> siti archeologici <strong>di</strong> epoca tardo repubblicana primo imperiale, r<strong>in</strong>tracciati tramite ricognizioni,<br />

connota questo percorso.<br />

74 Per le <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni sulla strada romana, MARONI, 1990, p. 78.<br />

75 Il sito è stato sottoposto a <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i geofisiche e a scavo archeologico da parte del Dipartimento <strong>di</strong> <strong>Archeologia</strong><br />

dell’Università <strong>di</strong> Siena negli anni tra il 1994 e il 1999. Informazioni sull’antica posizione della pieve (trasferita nel<br />

corso dei secoli nell’attuale chiesa del cimitero, <strong>in</strong> posizione sopraelavata rispetto alla sede orig<strong>in</strong>aria) non sono state<br />

reperite durante le fasi <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento archeologico. Non è escluso sia stata coperta da un’abitazione moderna, prossima<br />

all’area del sito. Si r<strong>in</strong>grazia per tali <strong>in</strong>formazioni la <strong>di</strong>rettirce dello scavo dott.ssa C<strong>in</strong>thya Mascione. Per notizie<br />

dettagliate sullo scavo, <br />

76 Uno dei rari esempi <strong>in</strong>sieme all’It<strong>in</strong>erario <strong>di</strong> Anton<strong>in</strong>o, attribuito al II o al III sec. d.C. e alla Geographia Anonimi<br />

Ravennatis del VII sec d.C. <strong>di</strong> rappresentazioni <strong>di</strong> <strong>in</strong>t<strong>in</strong>erari viari <strong>di</strong> epoca romana. La Tavola Peuntigeriana è<br />

conservata a Vienna, presso l’Osterreichische Nationalbibliothek, MARONI, 2001, p. 17; MORETTI-STOPANI, 1981, p. 9.<br />

77 La ricognizione archeologia fornisce il suo apporto <strong>in</strong> questo senso, mostrandoci grossi complessi tipo ville <strong>di</strong> epoca<br />

imperiale, posti lungo gli assi viari che cont<strong>in</strong>uano ad essere utilizzati f<strong>in</strong>o al VI secolo d.C. E’ il caso della villa<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>viduata presso Sesta nel territorio <strong>di</strong> Montalc<strong>in</strong>o, CAMPANA, c.s. Per alcune ipotesi <strong>di</strong> viabilità, MARONI, 2001, p.<br />

61.<br />

78 BROGIOLO, 2001, p. 201.<br />

14<br />

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