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Maroni, il sito del Romitorio rimane lo stesso <strong>di</strong> notevole <strong>in</strong>teresse poiché resta da stabilire la<br />

corrispondenza tra la basilica <strong>di</strong> S. Ansano e l’attuale chiesetta del Romitorio, e da <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare le<br />

tracce della popolazione <strong>di</strong> fedeli per la quale è stata e<strong>di</strong>ficata la nuova chiesa. Le ricognizioni<br />

archeologiche hanno <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato f<strong>in</strong>’ora tracce <strong>di</strong> frequentazione del sito almeno dal III sec a.C.,<br />

f<strong>in</strong>o al VI sec. d.C. 89 . Mancano per il momento <strong>in</strong><strong>di</strong>zi ulteriori.<br />

Anche <strong>in</strong> questo caso come <strong>in</strong> altri dove le tracce archeologiche materiali si sono sommate a quelle<br />

archivistiche, resta il vuoto del VII secolo 90 .<br />

Cosa è successo nella fase <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>camento delle nuove aristocrazie longobarde?<br />

Quale è stata la fase <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>a tra l’<strong>in</strong>se<strong>di</strong>amento del villaggio tardo romano del Romitorio e gli<br />

Hom<strong>in</strong>es senensis, già uniti <strong>in</strong> un vico 91 tanto da necessitare <strong>di</strong> una basilica?<br />

2 - LA STRATEGIA D’INDAGINE<br />

2.1 – Ruolo della struttura architettonica<br />

S<strong>in</strong> dalle prime fasi <strong>di</strong> lavoro il contatto con la struttura architettonica degli e<strong>di</strong>fici religiosi si è<br />

rivelato un anello chiave, nel quale però abbiamo identificato un pericolo. Abbiamo il timore <strong>di</strong><br />

perdere <strong>di</strong> vista il legame con il territorio, e <strong>di</strong> rimanere v<strong>in</strong>colati al s<strong>in</strong>golo e<strong>di</strong>ficio, assumendo una<br />

posizione troppo vic<strong>in</strong>a all’archeologia cristiana.<br />

Su questo punto si è rivelato fondamentale conoscere una delle l<strong>in</strong>ee guida del progetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

sulle chiese rurali, <strong>in</strong>trapreso attualmente per l’Italia settentrionale 92 . Il progetto è stato presentato<br />

nell’ambito <strong>di</strong> un sem<strong>in</strong>ario tenuto da Gian Pietro Brogiolo presso il Dipartimento <strong>di</strong> <strong>Archeologia</strong><br />

dell’Università <strong>di</strong> Siena, dal titolo: “Chiese nell’Italia settentrionale tra VI e VII secolo”.<br />

E’ stata espressa la necessità <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sulle piante degli e<strong>di</strong>fici religiosi più<br />

antichi, non escludendo che potrebbe esistere un rapporto <strong>di</strong> derivazione tra la maglia <strong>in</strong>se<strong>di</strong>ativa e<br />

le chiese, <strong>in</strong>dagabile attraverso le loro planimetrie orig<strong>in</strong>arie.<br />

Per il momento si tratta anche per il nord d’Italia più <strong>di</strong> un’<strong>in</strong>tuizione che <strong>di</strong> una certezza, che<br />

comunque mette <strong>in</strong> campo un nuovo elemento da considerare nello stu<strong>di</strong>o del passaggio<br />

all’altome<strong>di</strong>ovo.<br />

Per la nostra area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o raccogliere il maggior numero <strong>di</strong> piante <strong>di</strong>sponibili della struttura<br />

orig<strong>in</strong>aria si è rivelato problematico, per la mancanza <strong>di</strong> analisi architettoniche attente alle parti<br />

ritenute più antiche (figg. 10-11).<br />

Nel territorio dell’antica <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Siena le strutture architettoniche cosiddette preromaniche,<br />

sopravvissute al fenomeno del r<strong>in</strong>novamento architettonico romanico sono quasi <strong>in</strong>esistenti 93 ,<br />

soprattutto se si confronta questo dato con la quantità <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici religiosi attestati, stimolo <strong>di</strong> tanto<br />

fervore documentario.<br />

Solo per alcune delle pievi contese nella <strong>di</strong>sputa senese-aret<strong>in</strong>a, al momento possiamo presentare<br />

delle piante della struttura orig<strong>in</strong>aria, <strong>in</strong> nessun caso purtroppo provenienti da dati <strong>di</strong> scavo<br />

archeologico 94 .<br />

Per il futuro si rivelerà fondamentale sia seguire le vicende dello stu<strong>di</strong>o della forma delle chiese<br />

altome<strong>di</strong>evali attualmente <strong>in</strong> corso <strong>di</strong> catastazione <strong>in</strong> Italia settentrionale, sia creare per l’Italia<br />

centrale un archivio delle planimetrie delle chiese altome<strong>di</strong>evali <strong>di</strong>sponibili. Solo seguendo questa<br />

89 La campagna 2001 ha permesso <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare tra il Romitorio e il podere S. Sano una serie <strong>di</strong> emergenze leggibili<br />

come grande complesso tipo villa o villaggio <strong>di</strong> epoca imperiale e tardo antica e <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare sotto la chiesetta del<br />

Romitorio un cospicuo numero <strong>di</strong> ossa umane, forse tracce <strong>di</strong> un cimitero.<br />

90 Brogiolo ha puntato l’<strong>in</strong>teresse su questo cruciale nodo <strong>di</strong> passaggio, BROGIOLO, 2001, p. 199.<br />

91 CDL, n. 19, p. 74.<br />

92 Ci riferiamo al tema promosso da Gian Pietro Brogiolo per l’ottavo sem<strong>in</strong>ario sul tardo antico e l’alto me<strong>di</strong>oevo, per<br />

il quale sono previsti dei cicli sem<strong>in</strong>ariali per <strong>in</strong>dagare la questione delle chiese rurali, che si rivelano come il parametro<br />

archeologico più <strong>di</strong>ffuso a partire dal V secolo, BROGIOLO, 2001, p. 7.<br />

93 In Toscana la rivoluzione del Romanico a partire dall’XI secolo r<strong>in</strong>nova quasi ogni forma <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia religiosa sul<br />

territorio, MORETTI-STOPANI, 1981, p. 41-42.<br />

94 Sono, come per il caso della Pieve <strong>di</strong> Pàc<strong>in</strong>a, il risulatato della somma degli elementi ritenuti più antichi tradotti <strong>in</strong><br />

pianta da Moretti, MORETTI-STOPANI, 1969, p. 56.<br />

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