30.05.2013 Views

NELLO STRETTO DI DRAKE

NELLO STRETTO DI DRAKE

NELLO STRETTO DI DRAKE

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

A VELA VERSO L’ULTIMA FRONTIERA<br />

A parte la leggenda polinesiana di Hui Te Rangiora, che nell’850 a.C.<br />

avrebbe navigato verso sud fino ad “avvistare il mare che si congela”,<br />

l’esplorazione delle estremità australi inizia nel 1502 con Amerigo<br />

Vespucci. Durante il suo terzo viaggio il navigatore fiorentino arriva<br />

in Georgia Australe. Il passaggio di Magellano dallo Stretto che ora<br />

porta il suo nome è del 1520. Nel 1578 Francis Drake arriva fino a<br />

57° Sud. Nel 1598 l’olandese Dirck Gherritz avvista per la prima<br />

volta il continente antartico a 64° S.<br />

Nel 1616 Jacques Le Maire e Cornelius Schouten doppiano Capo<br />

Horn verso ovest. Tra il 1773 e il 1775 James Cook completa la<br />

circumnavigazione dell’Antartide.Il primo yacht a vela ufficialmente<br />

in Antartide è l’inglese Morning di Colbeck, nel 1902-1903. Prima del<br />

Tari II, le altre barche italiane ad arrivare in Antartide sono state il<br />

motoveliero San Giuseppe 2 di Aimone Cat con un equipaggio<br />

militare (1970-71), il Tenera Luna di Paolo Mascheroni (1994-95) e il<br />

Fragola di Galileo Ferraris (marzo 2000). Da questo viaggio è stato<br />

tratto un bel volume dal solido apparato scientifico-cartografico:<br />

Una Fragola tra i Ghiacci, Edizioni il Frangente 2004<br />

Il Tari ormeggiato all’inglese<br />

al relitto dell’Enterprise,<br />

nell’omonima baia. Sotto<br />

da sinistra: un insediamento<br />

baleniero alle Melchior<br />

e scalate sul ghiaccio<br />

a Enterprise Bay<br />

<strong>NELLO</strong> <strong>STRETTO</strong> <strong>DI</strong> <strong>DRAKE</strong><br />

dalla cenere lavica troviamo una vecchia lancia, parti delle strutture e<br />

degli impianti per la lavorazione dell’olio e qualche costruzione in<br />

legno. Sarà una giornata da ricordare, siamo atterrati qui alle Shetland e<br />

siamo alle porte dell'Antartide. Sono le 3 del mattino e sta albeggiando.<br />

Al mattino ci spostiamo per visitare le altre baie dell'isola, Pendulum<br />

Cove e Telephon Bay, dove avviene il nostro primo incontro ravvicinato<br />

con gli unici abitanti del posto: grandi foche che pigramente oziano<br />

sulla spiaggia sotto un sole tiepido.<br />

Vincendo la timidezza si lasciano fotografare ma mostrano una decisa<br />

diffidenza quando proviamo ad accarezzarle. Alle 13:00 decidiamo di<br />

lasciare l'isola per far rotta verso Enterprise Island.<br />

Il vento è giusto e a vela continuiamo a spingerci verso sud, entrando<br />

nello stretto di Gerlache costeggiando la Terra di Graham (Penisola<br />

Antartica). Il cielo è sereno e il sole dipinge gli iceberg che incontriamo<br />

di mille colori. Procediamo sempre con rotta SSO zigzagando tra<br />

iceberg di tutte le grandezze e decine di isolotti ricoperti<br />

completamente di ghiaccio. Il tempo continua ad essere sereno e la<br />

temperatura varia tra i -5 ed i +10°. Grandi balene scivolano sotto la<br />

barca spruzzando in segno di saluto. Alle 10:30 dell’11 gennaio, in<br />

posizione 64° 12' S e 61° 33' W in una piccolissima baia, ci accostiamo<br />

al relitto della Enterprise, una nave semiaffondata che dà il nome<br />

all'omonimo isolotto. La nave è popolata da simpatici e rumorosissimi<br />

uccelli (Gabiotin Antartico - Sterna Vittata) che al nostro arrivo<br />

protestano non poco. Nel pomeriggio siamo a spasso con il tender per<br />

la Baia di Andword, ad ammirare balene che giocano tra loro.<br />

All'improvviso una balena riemerge ad un metro dal gommone, il suo<br />

violento soffio ci fa saltare dalla sorpresa e a momenti finiamo in acqua.<br />

Riempiamo dei sacchi di neve da squagliare poi in barca per rifornire i<br />

serbatoi. 12 gennaio. Barometro 989, vento calmo, cielo velato. Lasciamo<br />

Enterprise Island alla volta di Paradise Bay, rientriamo nello stretto di<br />

Gerlache costeggiando la parte ad ovest della Penisola Arctowski. Alle<br />

13 entriamo nello strepitoso canale di Herrera. Qui osserviamo<br />

ammutoliti un andirivieni di balene (megattera novacanglieae e<br />

balaenoptera bonaerensis), pinguini dal becco arancione, foche leopardo<br />

(lobodon carcinophaga), e tanti, tanti gabbiani, skua, petrelle. La barca<br />

stride passando in mezzo ai piccoli ghiacci con rumori assordanti, ma<br />

senza pericolo per il robusto scafo d'alluminio.<br />

A Paradise Bay passiamo davanti alla base cilena, in tre si sbracciano per<br />

salutarci e ci invitano a una sosta… decidiamo però di approfittare della<br />

luce per proseguire in direzione della base inglese di Port Lockroy.<br />

Passiamo davanti alla base abbandonata dagli argentini. La “luce della<br />

notte” ci aiuta a superare gli innumerevoli iceberg e attraversiamo il<br />

Ferguson Channel, costeggiamo Bruce Island, le Boutan Roks e una<br />

volta doppiato il fanale posizionato sulle Capstan Roks (64° 57' 50 S)<br />

entriamo nel Neumarer Channel, rotta su Lockroy Bay.A Port Lockroy<br />

visitiamo la base inglese e il suo piccolo museo. C'è anche un piccolo<br />

spaccio e rimaniamo stupiti dai prezzi delle cartoline e degli altri<br />

souvenir in vendita. Scopriremo in seguito che quello è un luogo di<br />

passaggio delle navi da crociera, che sbarcano i passeggeri per far<br />

ammirare una delle più popolate “pinguinere” di quell’area. Oltre ai<br />

pinguini, gli inglesi della base studiano la propagazione delle onde radio<br />

nella ionosfera, controllando costantemente i movimenti del buco<br />

nell'ozono. In mattinata vediamo ancorare ad un miglio al largo della<br />

baia il grande piroscafo Hanseatic: via radio chiediamo al comandante<br />

se ci fa sbarcare la spazzatura e se ci può fornire dell'acqua per riempire<br />

i serbatoi. Con nostro grande piacere veniamo invitati a bordo della<br />

nave, dopo 20 minuti di sobbalzi con il tender sull'onda corta alzata da<br />

116 <strong>DI</strong>CEMBRE <strong>DI</strong>CEMBRE<br />

117

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!