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Il Laboratorio Lug 2009 - Grande Oriente D'Italia - Lombardia

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situazione e utilizzando gli uomini per scopi differenziati<br />

Un ruolo politico di eccezionale importanza è<br />

quello svolto dal siciliano Giuseppe La Farina tra il<br />

1857 e il 1859 come segretario della Società Nazionale<br />

Italiana (SNI) e stretto collaboratore di Cavour Figura<br />

centrale negli anni che vedono maturare il progetto di<br />

unificazione della penisola, appartiene a quel gruppo<br />

di uomini convinti della necessità di allargare la sfera<br />

del consenso, educando il popolo Crede nella possibilità<br />

di “fare” dell’Italia una nazione ed ha fede nei<br />

vantaggi di cui tutti avrebbero goduto in una nuova<br />

situazione politico-istituzionale Insieme a Cavour guida<br />

la Società Nazionale italiana – facendone l’organo<br />

di raccordo di tutte le frazioni liberali e democratiche<br />

che si riconoscono nella monarchia sabauda – che diventa<br />

l’incubatrice della futura classe dirigente, in grado<br />

di assumere il controllo dei vari territori mano a<br />

mano che nel 1859 riescono a liberarsi Nella Società<br />

Nazionale affluiscono tutti quei democratici delusi dalla<br />

rigidità dottrinaria di Mazzini e convinti della necessità<br />

di aggregare quanti, indipendentemente dalle loro<br />

opinioni politiche, sono disposti ad operare per unificare<br />

l’Italia intorno alla monarchia sabauda, a cominciare<br />

da Garibaldi<br />

Nella mente di Cavour la Società Nazionale Italiana<br />

si pone come il nucleo di un vero partito nazionale<br />

liberal-moderato già pronto ad operare in sede locale e<br />

in sede nazionale In realtà, dopo aver assolto<br />

egregiamente nel 1859 i compiti affidatigli nella preparazione<br />

della seconda guerra d’indipendenza, e aver<br />

cooperato al successo della spedizione dei Mille del<br />

1860, la SNI perde il suo ruolo, mentre non è difficile<br />

notare che negli anni seguenti ritroviamo in Loggia<br />

molti personaggi che ne avevano fatto parte Giuseppe<br />

La Farina, ad esempio, viene iniziato il 9 maggio<br />

1860 nella loggia “Ausonia” di Torino (2) Per molti la<br />

Società nazionale italiana è una emanazione massonica<br />

<strong>Il</strong> primo ad affermarlo è Piero Buscalioni secondo cui:<br />

Note<br />

I costituzionali della Società Nazionale,<br />

allora capitanati da Giuseppe La Farina e<br />

Carlo Michele Buscalioni, i quali,<br />

16<br />

assecondando in simile frangente i suggerimenti<br />

del conte di Cavour, dopo le<br />

prime annessioni, pensarono di prevenire<br />

il Partito d’Azione nel ridare vita all’Ordine<br />

massonico in Italia onde poterlo<br />

signoreggiare a loro talento ed impedire<br />

che in esso potesse prevalere la fazione<br />

che vedeva nella costituzione repubblicana<br />

l’assetto preferibile all’Italia<br />

redenta I capi della Società Nazionale<br />

non stimarono prudente di mettersi subito<br />

alla testa dell’Istituzione, specialmente<br />

per non destare i sospetti e le gelosie<br />

del Partito d’Azione; pensarono invece<br />

di affidare il delicatissimo compito che si<br />

erano prefissi ad un insigne personaggio<br />

[Livio Zambeccari] che era stato uno<br />

dei primi ad aderire con entusiasmo alla<br />

costituzione della Società Nazionale(3) <br />

<strong>Il</strong> conte Livio Zambeccari (5)<br />

In effetti il solo Zambeccari risulta essere sicuramente<br />

massone, sembra dagli anni trenta dell’800, prima<br />

della nascita della Loggia “Ausonia” Solo a Roma,<br />

rimasta la capitale dello Stato pontificio fino al 1870,<br />

negli anni sessanta, è attiva una Loggia, la “Fabio<br />

Massimo” i cui membri sono anche espressione del<br />

liberale e governativo Comitato nazionale romano,<br />

nato nel 1858 come sezione locale della Società Nazionale<br />

Italiana (4)<br />

(1) Anna Maria Isastia, <strong>Il</strong> volontariato militare nel Risorgimento La partecipazione alla guerra del 1859, Roma, Ufficio<br />

storico Stato Maggiore Esercito, 1990, p 47<br />

(2) <strong>Il</strong> 18 febbraio 1860 scriveva: So che qui vi è Loggia, ma ignoro chi la componga Se pensassero rivolgersi a me<br />

accetterei volentieri<br />

(3) Piero Buscalioni, La Loggia Ausonia e il primo <strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong> d’Italia, Roma, se, sd, pp19-20<br />

(4) La nascita del Comitato nazionale romano in Anna Maria Isastia, Roma nel 1859, Roma, Istituto per la storia del<br />

Risorgimento italiano, 1978; la sua vicenda nel decennio 1860-70 in Fiorella Bartoccini, La “Roma dei romani”, Roma,<br />

Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1971<br />

(5) <strong>Il</strong> conte Livio Zambeccari nasce a Bologna nel 1802 Carbonaro e mazziniano, in seguito ai moti del 1821 parte esule;<br />

dopo una serie di peregrinazioni per l’Europa, giunge in America Latina Dopo aver combattuto in Uruguay e in Argentina,<br />

nel 1831 va in Brasile Nella regione del Rio <strong>Grande</strong> do Sul, a Porto Alegre, prende parte attivamente alla Rivoluzione<br />

Farroupilha contro l’esercito imperiale brasiliano Nel 1836, nel corso di una battaglia, viene arrestato e tenuto prigioniero<br />

per tre anni Liberato a condizione che lasci il continente, nel 1839 torna in Europa e nel 1841 in Italia, dove partecipa<br />

attivamente ai moti risorgimentali e alle guerre d’indipendenza che porteranno all’Unità Muore a Bologna nel 1862

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