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Il Laboratorio Lug 2009 - Grande Oriente D'Italia - Lombardia

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si riflettono inevitabilmente il pensiero, gli interessi, gli obiettivi che sono predominanti nel tempo di chi la scrive Ciò che<br />

rende quest’operazione culturalmente valida è la fondamentale dote di onestà che si attiene ai fatti, non li elimina né li mistifica<br />

ad arte Fabiana Savorgnan di Brazzà, con il suo saggio alle pagine IX-XLVI, ha il merito di riconciliarci con le imprese svolte<br />

da uomini che obbedivano a compiti istituzionali e nazionali ma che – contemporaneamente – si muovevano mossi dal gusto<br />

dell’avventura, che divenivano viaggiatori per scelta individuale e che abbracciavano un destino incerto in terre spesso ostili<br />

Uomini che si misero in viaggio spinti da un ideale umano, spesso privi di mezzi ma forti della loro essenza autentica Coloro che<br />

sono nati nei primi decenni del secolo scorso e sopravvissuti agli eventi bellici della Seconda guerra mondiale, leggendo questa mirabile<br />

opera, ritornano agli anni della loro giovinezza, quando sognavano un mondo rivolto alla tolleranza, alla fratellanza e all’emancipazione<br />

delle popolazioni derelitte e sfruttate Onore pertanto ai curatori e alla Casa Editrice che hanno contribuito a far conoscere – portando<br />

alla ribalta – una famiglia di grandi italiani, avulsa da smanie di compensi personali, grandi nel loro orgoglioso silenzio e, finalmente,<br />

risarcite dalla ricerca storica e letteraria che ha fatto e continua a fare luce (Recensione del Fratello Blasco Mucci)<br />

Futurismo 1909-<strong>2009</strong> – Velocità + Arte + Azione A cura di Giovanni Lista e Ada Masoero, con 533 immagini a colori<br />

e 71 in bianco e nero, brossura, illustrato a colori Casa Editrice Skira, Collana Arte/Arte moderna, pagine 452, formato 30x28<br />

Milano <strong>2009</strong>, Prezzo € 5000, [ISBN 9788857200392] Un excursus completo sul Futurismo, il movimento artistico che ha<br />

caratterizzato la prima metà del XX secolo, nell’anno del centenario <strong>Il</strong> catalogo ripercorre in ogni suo aspetto l’avventura del<br />

Futurismo, dal suo nascere nel 1909, fino alla fine degli anni trenta, quando la spinta d’innovazione e di provocazione che lo<br />

avevano caratterizzato sin dall’inizio si chiuderà con le ricerche polimateriche e le<br />

ultime prove dell’Aeropittura <strong>Il</strong> volume si apre con i primi esperimenti degli anni<br />

dieci da Pellizza da Volpedo a Previati ad Alberto Martini attraverso la precoce<br />

esperienza di Medardo Rosso L’attenzione si focalizza poi sul periodo più fecondo<br />

del Futurismo: il Dinamismo plastico con opere di Boccioni, Balla, Russolo, Carrà,<br />

Severini, Bonzagni, Romani, Sironi, Soffici, Funi, Dudreville e Dottori Chiudono il<br />

volume circa 40 opere dedicate al Futurismo negli anni venti, ispirato al culto e alle<br />

forme della “macchina” (Balla, Depero, Prampolini, Pannaggi, Paladini, Fillia,<br />

Diulgheroff, Benedetta), secondo una direttrice che sfocia, nel decennio successivo,<br />

nell’Aeropittura, celebrazione suprema dell’aereo, la “macchina” per eccellenza della<br />

modernità<br />

Questa opera veramente unica, sia nella veste grafica che nella sua struttura<br />

editoriale, è stata pubblicata in contemporanea con una mostra sullo stesso tema<br />

“Futurismo 1909-<strong>2009</strong> – Velocità + Arte + Azione” che Milano ha dedicato al<br />

Centenario di questa avanguardia rivoltosa e visionaria Mostra svoltasi nel Palazzo<br />

Reale dal 6 febbraio al 7 giugno <strong>2009</strong>, posta sotto l’Alto Patronato del Presidente<br />

della Repubblica Italiana, promossa dal Comune di Milano e da Skira Editore Curata da Giovanni Lista e Ada Masoero,<br />

prodotta da Palazzo Reale in collaborazione con Skira e Artemisia e sostenuta da “Fastweb” come main sponsor e dal<br />

Corriere della Sera La grande esposizione ha occupato, eccezionalmente, l’intero piano terreno della reggia milanese ed è<br />

stato l’evento centrale di un ricchissimo programma di iniziative promosse dal Comune di Milano, con manifestazioni di<br />

teatro, cinema, danza, moda, che faranno della città, per l’intero <strong>2009</strong>, la capitale del Futurismo ove il Movimento è nato e<br />

dove ha vissuto la sua prima, entusiasmante stagione<br />

Circa quattrocento sono state le opere esposte, oltre 240 delle quali dipinti, disegni, sculture, dal paroliberismo ai progetti<br />

e disegni d’architettura, alle scenografie e costumi teatrali, dalle fotografie ai libri-oggetto, fino agli oggetti dell’orizzonte<br />

quotidiano: arredi, oggetti di arte decorativa, pubblicità, moda, tutti segnati dall’impronta innovatrice del Futurismo Unica tra<br />

le numerose manifestazioni espositive del Centenario, questa mostra ha inteso documentare l’intero, vastissimo campo<br />

d’azione del Futurismo, ponendo l’accento sulla sua generosa e per certi versi utopistica volontà di ridisegnare l’intero ambito<br />

dell’esperienza umana in una chiave inedita Ridurre l’esame del Futurismo alla sola pittura e scultura rischia infatti di<br />

snaturarne il volto, cancellando quella che resta la sua più vistosa e ineguagliata specificità Non solo, ma poiché il Futurismo<br />

non operò nei soli, più celebrati, anni Dieci, ma fu vitale per almeno un trentennio, la mostra ne ha riletto l’intera estensione,<br />

fino allo scadere degli anni Trenta, ampliando poi ulteriormente il suo orizzonte temporale per evidenziare da un lato le eredità<br />

che raccolse, dall’altro i lasciti che seppe affidare alle generazioni future<br />

Sezioni della mostra Prima del Futurismo Gli anni Dieci e il Dinamismo plastico Gli anni Venti e l’Arte meccanica Gli anni<br />

Trenta e l’Aeropittura L’indagine sul Futurismo si è completata con l’esposizione di importanti opere appartenenti agli altri<br />

innumerevoli ambiti che questa avanguardia ha investito con i suoi principi Hanno figurato così delle sezioni dedicate all’esperienza<br />

dirompente del Paroliberismo; alle sperimentazioni messe in atto nella fotografia e nel cinema; alle ricerche innovative condotte<br />

nell’ambito della musica, della scena e del teatro (si è ammirato una straordinaria ricostruzione di scenografia di Balla); alle futuribili<br />

novità concepite nell’architettura come nelle arti decorative, nella pubblicità, nella moda Da ultimo, una sezione intitolata Dopo<br />

il futurismo ha presentato opere di Fontana, Burri, Schifano, Dorazio, e di esponenti della Poesia Visiva come Miccini e Pignotti,<br />

documentando, tanto l’azzeramento dell’arte operato dalla nuova generazione del dopoguerra, quanto l’omaggio, ideale ma palpabile<br />

e talora dichiarato, che questi artisti, ognuno a suo modo, hanno reso al Futurismo <strong>Il</strong> Futurismo ha vissuto tra due ingratitudini<br />

Affiancò il fascismo in modo del tutto autonomo, tanto da diventarne rivale: ergo il fascismo non gliene fu grato Caduto il<br />

fascismo doveva rispondere di averlo affiancato e sostenuto: ergo, l’antifascismo non gliene fu grato Come si sa, la cultura, anche<br />

se lo nega, è purtroppo succube della politica L’architettura non è riuscita a seguire Marinetti nella sua foga rivoluzionaria<br />

Gli edifici non si fanno e si disfano con la velocità con cui si fanno e si rifanno i quadri Disegnare una città o un’architettura<br />

futurista è più facile che realizzarla Di solito i committenti non hanno nessuna intenzione di mettere al rischio il proprio<br />

investimento La resistenza è ovvia <strong>Il</strong> senso della velocità e del cambiamento lo si acquista più rapidamente nelle cosiddette<br />

“opere d’arte” stradali e ferroviarie, i ponti È l’epoca del Golden Gate Bridge di San Francisco, del palazzo di vetro londinese,<br />

del Grand Palais parigino e della parigina Torre Eiffel In Italia gli architetti progettano architetture razionaliste, come Terragni,<br />

Libera, Figini, Pollini, Michelucci Fa eccezione Pier Luigi Nervi col dinamismo strutturale dei grandi hangar, delle scale e delle<br />

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