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Il Laboratorio Lug 2009 - Grande Oriente D'Italia - Lombardia

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Comunione massonica della Toscana abbia realizzato, in questi ultimi lustri di vita, che non abbia avuto a protagonista Massimo<br />

Fratello tra i suoi Fratelli, secondo il suo costume con umiltà, spirito di servizio, disponibilità e impegno, ovunque dando dignità<br />

ad ogni incarico fosse pure il più modesto Nessuno può ricordare un rifiuto o un gesto di disappunto, Massimo era sempre<br />

pronto a dispensare un consiglio, a intervenire per superare una difficoltà Uomo buono, riservato, mite e paziente è stato quel<br />

Libero Muratore che ognuno di noi avrebbe voluto essere Lo è stato con gioia, con attaccamento, con forza interiore, sovente con<br />

slancio generoso, mai con intolleranza ma, tante volte, con profonda quiete e dolcezza Sempre, con onestà e libertà, ogni suo atto,<br />

decisione o pensiero è stato trasmesso nella più perfetta sintonia della scelta muratoria anche se, a volte, mortificato soltanto che<br />

altri non vivessero, con uguale tensione, gli spazi dell’animo e dell’intelletto irradiati dall’iniziazione massonica Onore a te,<br />

Fratello e Amico! A te dal quale abbiamo appreso come è necessario fare propri gli insegnamenti morali e etici che devono guidarci<br />

verso il traguardo finale della Luce e dell’Amore Tu, carissimo, ci hai insegnato come stimarci, conoscersi e dialogare al fine di<br />

giungere, chissà, un giorno a incontrarsi con altri Fratelli, lontani forse ma pur sempre Fratelli, e guardarsi sinceramente e<br />

cordialmente negli occhi e nel cuore<br />

Massimo Pagnini, ricoprì tutte le cariche che la fiducia e la stima dei suoi Fratelli di Loggia gli assegnarono Assolveva il<br />

suo impegno con bontà e disponibilità, sempre pronto al dialogo e alla corale partecipazione ricca della sua lunga militanza<br />

massonica Assiduo ricercatore della verità e profondo conoscitore della tradizione esoterica la sua memoria sarà legata alla<br />

semplicità del suo animo, alla disponibilità e cortesia che dimostrava nei confronti di tutti in ogni occasione ma anche, e questa<br />

qualità è patrimonio di pochi, alla sua facezia e all’abilità con la quale trasformava ogni problema apparentemente insolubile<br />

in una “esilità” che, al massimo, faceva sorridere di sufficienza Era stato il promotore – insieme a quindici Fratelli – della<br />

costituenda Officina “Mahatma Gandhi” La sua volontà è stata rispettata e i suoi principi saranno le basi per accettare in<br />

profani fra le Colonne La sua irruenza verbale, acuta, sferzante e benevola assieme, nascondeva una vena aurea di bontà e<br />

comprensione verso tutti, ma mai fino al punto di accettare la slealtà, la viltà, l’ipocrisia, la prevaricazione Massimo aveva<br />

percorso o tutti i gradi e tutte le dignità della vita massonica senza mai essere un notabile Nemico fiero di ogni compromesso,<br />

di ogni atto indegno dell’etica profana e di quella iniziatica, aveva sempre combattuto le inevitabili violazioni di queste che<br />

ogni comunità umana produce Quando la calunnia ed il voltafaccia sembravano avessero avvilito l’Ordine, Massimo lo difese<br />

a viso aperto, e la sua azione fu generosa e risolutiva, quanto in parte poi misconosciuta Pronto alle battaglie ma anche deciso<br />

e sereno, nel ritirarsi dopo la vittoria nella pace del suo studio, racchiuso nel cerchio magico dei suoi libri, nella torre delle sue<br />

amate ricerche, in cui amava il simbolo e la testimonianza storica e sociologica La sua lunga attiva e travagliata militanza<br />

massonica testimonia della sua tenacia, dell’altezza e della purezza dei suoi ideali Addio Fratello amato, eri un uomo che credeva<br />

fermamente nella libertà, nel rispetto verso gli altri, specie se più deboli Credevi in un mondo migliore per il quale ti battesti tutta<br />

la vita e in diverse sedi, coniugando sempre quei principi di fratellanza, uguaglianza e libertà che furono i cardini della tua esistenza<br />

e del tuo humus culturale Poche parole per te come nelle lapidi del passato A tutti ricorderemo la tua saggezza illuminata, la<br />

disponibilità senza fine e la composta serenità con la quale hai lasciato queste valli terrene la venerazione per la famiglia e l’amore<br />

portato a Stefania ad Andrea e Edoardo (I Fratelli della costituenda RL “Mahatma Gandhi”)<br />

Esploratori italiani<br />

Demetrio Prada, nato a Barlassina (Milano) il 27 maggio 1852, morto a Milano il 20 ottobre 1930 Pur non esistendo<br />

documentazioni ufficiali Denetrio Prada era ritenuto affiliato alla Massoneria del <strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong> d’Italia Fu a capo di una<br />

spedizione commerciale in Sudan nel 1879-1880 per conto della ditta Francesco Lattuada di Milano Suo compagno di viaggio era<br />

il collega Francesco Medici A quell’epoca non era cosa facile inoltrarsi nel Sudan per acquistarvi la mercanzia desiderata Si fermò<br />

un mese a <strong>Il</strong> Cairo per acclimatarsi al clima africano, sia per imparare qualche parola della lingua araba, sia per assuefarmi alle<br />

abitudini dei negri Da <strong>Il</strong> Cairo si trasferì a Suez e da qui a Suakin Organizzata la carovana, si diresse a Berber, poi a Khartum e<br />

finalmente a El-Obeid, l’agognata città dal ricco commercio Espletati i compiti affidategli, ritornò sui suoi passi Quest’esperienza<br />

africana gli rimase favorevolmente impressa per tutta la vita, tanto da divulgare, ormai anziano, la relazione del’impresa in un<br />

piacevole libro odeporico Suoi scritti apparvero nei seguenti periodici: L’esploratore fascicolo II del febbraio 1880; <strong>Il</strong> Sole n 229<br />

e 230 del 1880 e il Giornale illustrato dei viaggi e delle avventure di terra e di mare edito da Edoardo Sonzogno, terza annata del<br />

1880-1881 dal n 105 al 149 ove la narrazione intitolata Da Milano ad El-Obeid non era presente in tutti i fascicoli e si interruppe<br />

improvvisamente per motivi personali dell’autore Nel 1916 uscì la prima edizione Da Milano al paese della gomma arabica<br />

(Ricordi di un viaggio nel Sudan), ristampato nel 1919 con più fotografie, con una cartina itineraria e con alcune pagine inedite<br />

Cfr Angelo Umiltà, Gli Italiani in Africa Con appendici monografiche su esploratori e personaggi che calcarono il suolo africano<br />

dal 1800 al 1943, a cura di Giorgio Barani e Manlio Bonati, Reggio Emilia, T&M Associati Editore, 2004; Silvio Zavatti, Uomini<br />

verso l’ignoto Gli esploratori nel mondo, Ancona, Gilberto Bagaloni Editore, 1979 (Testimonianza di Manlio Bonati)<br />

Benemerenze, riconoscimenti e premiazioni<br />

Isabella Bonati (Tersicore Polimnia) La nostra preziosa collaboratrice, che contribuisce con i suoi saggi al prestigio della rivista,<br />

poetessa e biografa dell’esploratore Guido Boggiani, figlia prediletta del nostro valente collaboratore Manlio Bonati, dopo il<br />

conseguimento della prima laurea cum laude il 28 marzo 2007 alla triennale di Lettere Classiche all’Università di Parma con una tesi<br />

dal titolo Lo specchio nel mito e nella Letteratura Greca – iscritta alla Laurea Specialistica nella stessa disciplina – il 15 luglio <strong>2009</strong><br />

ha ottenuto presso l’Università degli Studi di Parma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laurea in Civiltà Antiche e Archeologia,<br />

la Laurea Magistralis con 110 e lode discutendo la tesi sul tema Glosse esotiche nei frammenti di Ipponatte con il relatore professor<br />

Gabriele Burzacchini e i correlatori professoressa Anika Nicolosi e professor Davide Astori Amante della cultura e preparata<br />

ricercatrice storica, scrive da anni per la Gazzetta di Parma (pagina della Cultura) La redazione de “<strong>Il</strong> <strong>Laboratorio</strong>” oltre a manifestare<br />

la propria considerazione per il secondo traguardo raggiunto da Isabella auspica che il suo futuro sia costellato da successi e da<br />

consensi di pubblico come giustamente merita chi si dedica con dedizione alla cultura e alla ricerca relativa delle glorie del passato<br />

Mezzanotte in punto<br />

Sappiate che tutti gli adulatori vivono a spese di quelli che li ascoltano (Jean de la Fontaine)<br />

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