Il Laboratorio Lug 2009 - Grande Oriente D'Italia - Lombardia
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sione sociale e di sviluppo economico in quanto, il<br />
continuo dialogo coi lettori e la presenza capillare sul<br />
territorio, permetteva di coniugare tradizione e innovazione<br />
La crescita del giornale fu garantita da grandi<br />
personaggi; fu così che giunsero alla redazione uomini<br />
del calibro di Massimo D’Azeglio, Niccolò Tommaseo,<br />
Carlo Lorenzini, Edmondo De Amicis, Alessandro Dumas,<br />
Luigi Capuana, Giosue Carducci, Giovanni Pascoli<br />
ed infiniti altri La scelta di collaborare con queste firme<br />
permise alla Testata di superare i momenti difficili,<br />
riuscendo spesso a battere la concorrenza La scelta<br />
di una linea editoriale improntata ad un liberismo illuminato,<br />
che sapesse aprirsi ai temi di carattere sociale,<br />
ospitando anche firme che esprimevano posizioni lontane<br />
dalle proprie, attrasse l’interesse di molti uomini<br />
legati alla Massoneria italiana, come si può evincere<br />
da un rapido excursus dell’elenco di nomi dei redattori<br />
di allora, ad iniziare dal fondatore<br />
Quell’intuizione di una notte fu una tappa fondamentale<br />
per la realizzazione di un sogno possibile: l’unità<br />
di Italia; il ruolo fondamentale che la Toscana aveva<br />
da fare nel gran moto che doveva condurre l’Italia<br />
all’indipendenza e alla libertà, come scriverà<br />
Cavour, è strettamente connesso alla “La Nazione”,<br />
che non è solo fra i longevi della nostra storia ma è<br />
Nota di Redazione<br />
Le origini del giornalismo moderno possono esser fatte risalire intorno al 1500 e sono strettamente collegate con<br />
l’invenzione di Gutenberg della stampa a caratteri mobili attorno alla metà del Quattrocento È in questi anni, infatti, che<br />
cominciano a diffondersi i “notiziari” delle compagnie di navigazione, con informazioni di tipo economico, commerciale e<br />
politico <strong>Il</strong> giornalista cominciò a proliferare per le strade dei Paesi europei intorno al 1700 La diffusione di un nuovo<br />
mestiere ed il bisogno di diffondere maggiormente idee e fatti non è, come ogni fatto storico, casuale La stampa è indicata<br />
come il maggior elemento che contribuì all’allargamento dei lettori ed alla nascita di gazzette, riviste, giornali diffusi su larga<br />
scala Se però tutto quell’inchiostro fosse stato usato per niente, nessuno avrebbe deciso di stampare fogli su fogli La<br />
convenienza stava nell’avere un eccellente strumento per la definizione dell’opinione pubblica Si cominciò, così, a dirigere<br />
e pilotare i pensieri oltre che a diffondere notizie strategiche e mirate ad una certa reazione del popolo Si formarono,<br />
dunque, salotti e gruppi di intellettuali, i quali misero per iscritto le loro teorie e le diffusero grazie alla stampa, che diveuno<br />
dei più potenti mezzi di persuasione<br />
In Italia una parte considerevole di giornali tuttora in circolazione è nata, in forme artigianali, durante il Risorgimento e<br />
nei primi anni dell’Unità Già nel Seicento le prime gazzette, facendo seguito ai fogli e agli avvisi affissi generalmente alle<br />
porte delle chiese riportano notizie locali e informazioni sulle corti estere, ma è nel Settecento che i primi giornali vedono<br />
la luce Si tratta essenzialmente di traduzioni di giornali stranieri, di contenuto generalmente letterario destinati ad une<br />
ristretta élite <strong>Il</strong> giornale compie sensibili progressi nel periodo che va dalla Rivoluzione francese alla Restaurazione e con<br />
l’ampliamento dei temi trattati, si inizia a trattare di politica È in questo periodo che si attesta la definitiva affermazione<br />
della stampa e nonostante gli eventi susseguitesi nel corso di un paio di secoli e le grandi trasformazioni sociali e culturali,<br />
quasi tutti i vecchi giornali escono ancora con la testata di origine e con caratteri di stampa simili (1) Sorgono i primi grandi<br />
organi di stampa: La Nazione esce nel 1859 e il suo fondatore Bettino Ricasoli ne diventa presidente due anni dopo (2); <strong>Il</strong><br />
Secolo, fondato dai fratelli Sonzogno nel 1866 (scomparso nel 1928) di matrice democratica e il Corriere della Sera,<br />
fondato a Milano nel 1876 da Eugenio Torelli con un indirizzo conservatore-moderato Nascono pubblicazioni create per<br />
attività economiche, quali <strong>Il</strong> Corriere mercantile a Genova (quotidiano dal 1844) e <strong>Il</strong> Sole a Milano 1965; per finire con i<br />
primi giornali sportivi La Gazzetta dello Sport, Milano 1896, divenuto quotidiano a partire dal 1919 e le prime testate di<br />
opposizione tra cui l’Avanti! 1896, organo ufficiale del Partito socialista<br />
(1) Paolo Murialdi (1919-2006) è stato redattore capo del “Giorno” dal 1956 al 1973, presidente della Federazione<br />
nazionale della stampa italiana dal 1974 al 1981, Consigliere d’amministrazione della Rai dal 1993 al 1994 Ha diretto il<br />
“<strong>Laboratorio</strong> per la comunicazione economica e finanziaria” dell’Università Bocconi di Milano Tra le sue opere: “Come si<br />
legge un giornale” (1986), “La stampa del regime fascista” (1986) e “La stampa italiana dalla Liberazione alla crisi di fine<br />
secolo” (1995), tutti pubblicati da Laterza; e inoltre “Maledetti professori”, “Diario di un anno alla Rai” (Rizzoli, 1994) e<br />
“<strong>Il</strong> giornale” (<strong>Il</strong> Mulino, 1998)<br />
(2) Quest’anno si sommano almeno tre eventi che lo riguardano: il bicentenario della sua nascita (9 marzo 1809); il<br />
centocinquantesimo anniversario della rivoluzione toscana del 27 aprile 1859 ed infine il centocinquantesimo anniversario<br />
della fondazione del giornale “La Nazione”, il più antico nella storia della stampa italiana (Nota di Blasco Mucci)<br />
18<br />
riuscito a mantenere una caratteristica unica nella storia<br />
del giornalismo italiano Un giornale che incarna<br />
contemporaneamente le qualità di un quotidiano di<br />
forte impronta nazionale e l’identità culturale,economica<br />
e sociale del proprio territorio Questo connubio ha<br />
permesso di essere pronto ha raccogliere le nuove sfide<br />
che la tecnologia oggi gli pone davanti; affianco<br />
all’edizione tradizionale è stato predisposto uno studio<br />
televisivo che permette di far sentire la propria voce<br />
per approfondimenti su temi di interesse regionale e/o<br />
nazionale<br />
Inoltre la possibilità di consultare l’edizione cartacea<br />
su Internet grazie al sito web wwwquotidianonet, ove<br />
si può usufruire di un breve telegiornale completamente<br />
realizzato dalla redazione per analizzare alcuni avvenimenti<br />
affrontati nel quotidiano Avendo avuto l’onore<br />
di vedere in azione l’attuale redazione di Firenze ho<br />
avuto la netta sensazione che lo spirito del “Barone di<br />
ferro”, ovvero la ferma volontà di operare perché un<br />
sogno diventasse realtà, aleggiasse fra le scrivanie dei<br />
giovani redattori di oggi; custodi di principi e valori<br />
cari ai fiorentini e non solo grazie ai quali “La Nazione”<br />
potrà festeggiare altri 150 anni di vita, durante i<br />
quali sarà protagonista della crescita e affermazione<br />
della Toscana e della nazione