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Il Laboratorio Lug 2009 - Grande Oriente D'Italia - Lombardia

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Comunicazioni<br />

Collegio dei Maestri Venerabili della Toscana-<strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong> d'Italia Le comunicazioni da parte del Collegio<br />

Circoscrizionale dei MMVV della Toscana e delle Officine della Comunione sono inserite nel sito: collegiotoscano@ucomit<br />

alle varie rubriche I Fratelli possono accedere alla struttura richiedendo password e username al mail sovraspecificato<br />

Manifestazioni in Toscana<br />

Nella magia di San Galgano! Suggestiva cornice l’Abbazia di San Galgano dove venerdì 19 giugno <strong>2009</strong> si è tenuta la<br />

consueta Tornata rituale preceduta da un’Agape Bianca, organizzata dalle RRLL Logge “Arbia” (178), “Montaperti” (772) e<br />

“Salomone” (758) all’<strong>Oriente</strong> di Siena, in occasione del Solstizio d’estate <strong>2009</strong><br />

La manifestazione si è svolta alla presenza dei Fratelli: Massimo Bianchi Gran Maestro Aggiunto del GOI, Mauro<br />

Lastraioli Gran Maestro Onorario del GOI, Morris Ghezzi <strong>Grande</strong> Oratore del GOI, Stefano Bisi Presidente del Collegio dei<br />

MMVV della Toscana e Moreno Milighetti vice Presidente In rappresentanza di alcune Gran Logge estere, erano presenti<br />

delegazioni della Gran Loggia d’Austria, della Gran Loggia Nazionale di Francia, della Serenissima Gran Loggia della Repubblica<br />

di San Marino e della Gran Loggia Femminile d’Italia, oltre alla partecipazione di oltre trecento Fratelli provenienti da<br />

numerosi Orienti nazionali Dopo l’apertura rituale, successivamente, il MV ha sospeso i Lavori per permettere al nutrito<br />

gruppo di familiari ed amici di assistere alla cerimonia vera e propria della Festa del Solstizio estivo, svoltasi con due momenti<br />

particolarmente suggestivi ed emozionanti: l’atto di bruciare la pergamena – compilata dal MV Luigi Vispi della RL “Montaperti”<br />

(772), che conduceva la serata – simbolo della purificazione grazie al fuoco che elimina le scorie del passato Ha concluso il<br />

Fratello Oratore, Fratello Massimo Lasi, con una suggestiva testimonianza interpretata miscelando sapientemente parole e<br />

musica, della vicenda umana ed iniziatica del cavaliere Galgano e della sua leggendaria “Spada nella roccia” L’atmosfera<br />

creatasi con il crepuscolo ha arricchito l’incanto della serata, rimasto nel cuore e nelle menti di tutti i Fratelli e dei profani<br />

intervenuti Un Fratello Apprendista della RL “Montaperti” (722), all’<strong>Oriente</strong> di Siena ha scolpito una sua testimonianza che<br />

è quanto mai determinante nel valutare come anche un appartenente al primo grado dell’Istituzione ha compreso perfettamente<br />

il valore delle scelte libero-muratorie:<br />

Riflessioni su San Galgano Vi sono notti nella vita di un uomo in cui tutto “è giusto e perfetto” Occasioni, rare, in cui il cuore<br />

è in pace, la mente si rilassa, gli occhi si posano solo sul bello intorno Sembra che i problemi della tua vita non ci siano,<br />

improvvisamente scomparsi e cancellati Mentre ti senti circondato da amore e fraternità Personalmente, notti simili posso<br />

contarle sulle dita di una mano Non di più Quella di venerdì 19 giugno scorso a San Galgano è stata una di quelle L’altra fu<br />

la notte della mia iniziazione Sono alchimie straordinarie in cui ti trovi a ri-conoscere persone che mai prima d’ora avevi<br />

conosciuto A scambiarti sensazioni ed emozioni che nella vita profana non oseresti confessare al più fidato amico Ma nella<br />

magia di quelle notti, può accadere di abbracciare uno sconosciuto e chiamarlo Fratello, sentirlo Fratello, saperlo Fratello<br />

Accanto ad Antonio e Matteo, che non avevo mai visto né conosciuto prima, mi sentivo straordinariamente a casa In quei gesti,<br />

in quelle parole, in quei rituali, la scoperta di un mondo che da profano non sapevo, ma che ogni volta scopro essere sempre più<br />

il mio E mi piace leggere negli occhi dei miei vicini lo stesso sentimento Quando il Maestro Venerabile accende il fuoco in onore<br />

di San Giovanni, profeta di Luce, e vi brucia la pergamena con i nostri nomi, un vuoto allo stomaco mi prende Che il fuoco bruci<br />

il nostro passato, da oggi comincia un altro domani La voglia di piangere mi assale Poi gli interventi dei Fratelli, a nome di<br />

Logge vicine, sebbene lontane Dalla Francia e dall’Austria, e da tante parti d’Italia In ognuno è palpabile l’emozione e la magia<br />

del momento Da anni le Logge delle Valli Senesi organizzano questa straordinaria Tornata nell’antica Abbazia di San Galgano,<br />

immersa nei boschi della Val di Merse, ai confini tra le province di Siena, Grosseto, Pisa <strong>Il</strong> luogo, ritornato per una notte Tempio,<br />

emana una forza straordinaria Se ne accorse ai primi anni ’80 un grande regista russo, Andrey Tarkovskij, un poeta visionario,<br />

che tra le colonne di questa chiesa a cielo aperto ambientò una delle ultime scene, tra le più forti, del suo capolavoro “Nostalgia”<br />

All’epoca ero un bambino Ma mio padre mi portava a vedere quel luogo così fuori dal tempo e dallo spazio durante le riprese<br />

Vi sono tornato tante volte da allora, sempre per occasioni straordinarie, da solo o in compagnia di amici Mai avrei pensato di<br />

andarci per cominciare un altro domani Insieme a tanti Fratelli<br />

Memoria dell’Epoca<br />

Ricordiamo Flaminio Musa (20 giugno 1921-20 giugno <strong>2009</strong> Chi scrive è particolarmente provato nel suo intimo dal<br />

passaggio all’<strong>Oriente</strong> Eterno del Fratello Flaminio che ricopriva – oltre il ruolo di Fratello – quello di vero amico, termine che<br />

soltanto pochi possono vantare di possedere La vera e duratura amicizia con Flaminio – venti anni – ha costituito una base<br />

di rapporti culturali e sociali che hanno creato un patrimonio atto a divulgare fra i giovani gli ideali e i valori della Libera<br />

Muratoria La Massoneria del <strong>Grande</strong> <strong>Oriente</strong> d’Italia deve alla lungimiranza e alla generosità di Flaminio la realizzazione – nel<br />

Castello di Compiano in provincia di Parma – di un gioiello che vale la pena visitare per verificare di persona che all’interno<br />

delle sale gli oggetti che vi si trovano sono unici e di pregevole valore a livello culturale Medico, già primario del Pronto<br />

Soccorso, scrittore e poeta, presidente dell’Università Popolare e fondatore della Lega Italiana Lotta ai Tumori<br />

Flaminio Musa ci ha lasciato a 88 anni dopo una breve malattia e al termine di una vita vissuta con eccezionale intensità<br />

e nobiltà d’animo unanimemente riconosciuta Difficile tracciare un ricordo del suo lungo cammino terreno Flaminio Musa era<br />

un personaggio poliedrico, di quelli che lasciano un segno indelebile nella comunità in cui hanno operato Nato a Compiano nel<br />

1921, s’impegnò nella Resistenza e divenne comandante partigiano con il nome di “Marco” Anche dopo la guerra mantenne<br />

sempre vivo il suo spirito antifascista, fu dirigente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e s’impegnò attivamente per<br />

divulgare fra i giovani gli ideali e i valori della Resistenza Laureato in medicina all’Università di Parma, Flaminio Musa fu a lungo<br />

primario del pronto soccorso all’Ospedale Maggiore Da uomo di cultura qual era, seppe sempre coniugare la sua naturale<br />

inclinazione al “fare” con la sensibilità verso l’arte e la capacità di riflettere e descrivere le vicende umane: fu anche scrittore<br />

(numerose sono le sue pubblicazioni) e apprezzato poeta Ma Flaminio Musa verrà ricordato soprattutto per ciò che ha creato e<br />

per il “patrimonio” sociale e culturale che ha saputo regalare alla comunità di Parma A lui si devono la vigorosa crescita<br />

dell’Università Popolare (centenaria istituzione, ancora molto attiva nella città) che ha presieduto per quarant’anni, e la fondazione<br />

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