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Geriatria extraospedaliera - Associazione Geriatri Extraospedalieri

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IV CONGRESSO AGE<br />

Gruppo di lavoro sui processi di<br />

qualità nelle RSA del Lazio<br />

R. Conforti - RSA “Livia Tiberina”, Roma, P. Pellegrini - Area Sistemi Protetti, AUSL Frosinone, E. Bartolucci - RSA “Villa Verde”, Roma, D.<br />

Onorati - RSA “S. Raff aele”, Rocca di Papa (RM). G. Sergio - AUSL Roma C - Distretto 12 – UO TSR Disabili Adulti<br />

I<br />

requisiti minimi per l’accreditamento di strutture residenziali convenzionate<br />

col SSN non possono ritenersi suffi cienti a garantire<br />

un’assistenza agli anziani tale da esserne certifi cata la qualità, secondo<br />

gli attuali criteri del sistema ISO. Sulla base delle indicazioni<br />

provenienti dalla SIGG (commissione presieduta da Antonio Guaita)<br />

e delle resultanze della “Commissione Nazionale per la defi nizione e<br />

l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza” del Ministero della<br />

Salute (“Mattone n. 12”) approvate il 30.05.2007, al fi ne di pervenire<br />

a un omogeneo “codice di qualità” si è costituito un gruppo di lavoro<br />

attualmente ristretto a membri dell’AGE Lazio, ma disponibile ad<br />

accogliere altri partecipanti che ne facciano richiesta. L’oggetto dello<br />

studio si articolerà secondo i seguenti punti:<br />

1. individuazione delle problematiche assistenziali in RSA;<br />

2. defi nizione delle linee-guida generali assistenziali;<br />

3. determinazione degli obiettivi generali e specifi ci per il miglioramento<br />

della qualità dell’assistenza;<br />

4. esplicitazione di protocolli operativi, concernenti fra gli altri: l’accesso,<br />

l’accoglienza, la dimissibilità, l’ambiente, la contenzione farmacologica,<br />

le visite specialistiche, gli accertamenti diagnostici, le<br />

medicazioni, l’idratazione, la riabilitazione motoria, la riabilitazione<br />

cognitiva, l’occupazionalità, il tempo libero e l’animazione, la mensa);<br />

5. applicazione di indicatori e relativi standard;<br />

6. verifi ca dei risultati assistenziali conseguiti con analisi statistica.<br />

In particolare gli indicatori proposti dal gruppo di lavoro, suscettibili<br />

di perfezionamento, sono i seguenti:<br />

a) indicatori di qualità<br />

La complessità dell’assistenza all’anziano “fragile” o non-autosuffi -<br />

ciente impone scelte organizzativo-gestionali sempre più oculate<br />

e articolate.<br />

La Conferenza Stato-Regioni del 29.07.2004 (“Schema di riferimento<br />

per la costituzione di Unità Territoriali di Assistenza Primaria – UTAP”)<br />

auspicava la sperimentazione di modelli innovativi di erogazione delle<br />

prestazioni socio-sanitarie sul Territorio, mediante l’integrazione delle<br />

fi gure sanitarie che vi operano. La Deliberazione AUSL Roma C n.122<br />

del 14.02.2006 prevede l’istituzione di un Presidio Integrato per le Cure<br />

Primarie (PICuP) per soggetti “fragili” ultrasessantacinquenni.<br />

L’ottimizzazione di un intervento valutativo e operativo geriatrico potrebbe<br />

essere conseguita conferendo al PICuP un setting assistenziale<br />

multidimensionale e multidisciplinare, secondo l’ottica delle “Unità Valutative<br />

<strong>Geriatri</strong>che” già esistenti:<br />

1) la presa in carico (congiunta col MMG e globale) dovrebbe contemplare<br />

all’inizio la valutazione multidimensionale con l’applicazione<br />

delle scale di valutazione più comunemente usate (CIRS, BADL o<br />

Barthel, IADL Tinetti o PPS, MMSE, GDS, social score etc.) da<br />

parte dell’équipe della Unità Operativa <strong>Geriatri</strong>ca (UOG, composta<br />

60<br />

n° posti letto/superfi cie edifi catoria<br />

n° posti letto/ superfi cie spazi non edifi cati<br />

n° degenti /n° operatori sanitari<br />

n° degenti /n° operatori sociali e/o socio-sanitari<br />

n° locali con microclima idoneo/100 locali<br />

n° locali condizionati/100 locali<br />

n° MMG convenzionati con la struttura/n° degenti totali<br />

b) indicatori di risultato:<br />

n° decessi x anno/ n° degenti/anno<br />

n° decessi anno in corso ± n° decessi anno precedente : 100<br />

n° decessi x anno/valore medio CIRS<br />

n° degenti ospedalizzati/n° degenti totali<br />

n° degenti trattati con psicofarmaci x anno/n° degenti totali<br />

n° degenti con ulcere da decubito all’ingresso / n° degenti con ulcere<br />

da decubito a 6 mesi<br />

n° degenti cateterizzati/n° degenti totali<br />

n° cadute x anno/n° degenti<br />

valore medio GDS/15 items all’ingresso ± valore medio GDS/15<br />

items a 6 mesi: 100 valore medio MMSE all’ingresso ± valore medio<br />

MMSE 30 a 6 mesi: 100<br />

valore medio Barthel all’ingresso ± valore medio Barthel a 6 mesi:<br />

100<br />

valore medio IADL all’ingresso ± valore medio IADL a 6 mesi: 100<br />

valore medio PPS all’ingresso ± valore medio PPS a 6 mesi : 100<br />

valore medio IMC all’ingresso ± valore medio IMC a 6 mesi : 100<br />

Ipotesi di un nuovo modello di assistenza<br />

integrata territoriale per anziani: l’UOG-PICUP<br />

G. Sergio, R. Achilli, D. Degano, R. Netti, C. Valentini - Azienda USL Roma C – Distretto 12 – U.O. Tutela Salute Riabilitazione Disabili Adulti<br />

almeno da geriatra, psicologo, assistente sociale, infermiere, fi sioterapista)<br />

e del MMG;<br />

2) il piano assistenziale individuale (PAI) dovrebbe essere stilato dall’équipe<br />

con possibile attivazione del Servizio Sociale del Municipio<br />

e/o di altre Unità Operative della AUSL (es. Medicina Legale, DH,<br />

ADI etc.);<br />

3) il percorso assistenziale dovrebbe contemplare, laddove necessario,<br />

oltre al momento riabilitativo/occupazionale (es. riabilitazione motoria,<br />

ROT etc.), anche l’intervento di consulenze specialistiche (es.<br />

cardiologica, ortopedica, neurologica, fi siatrica etc.);<br />

4) il ruolo del case-manager dovrebbe essere ricoperto dall’infermiere<br />

della UOG, a cui dovrebbe competere il monitoraggio delle criticità<br />

assistenziali del singolo paziente, nonché l’istruzione del paziente all’autoverifi<br />

ca e l’educazione del care-giver alla gestione dello stesso;<br />

5) il processo gestionale dovrà avvalersi del rispetto del “sistema qualità”,<br />

ovvero dell’applicazione di questionari, dell’uso di protocolli e di indicatori<br />

di qualità e di risultato comprensivi di standard, della verifi ca<br />

dei risultati con analisi statistica.

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