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Campo de'fiori

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L’angolo del Bebè<br />

a cura della Pediatra<br />

Dott.ssa Loredana Filoni<br />

Questo mese voglio<br />

parlare di alcune<br />

delle manifestazioni<br />

patologiche più<br />

comuni che possono<br />

verificarsi nei<br />

primi mesi di vita<br />

del neonato.<br />

Innanzitutto si definisce<br />

neonato, il<br />

bambino fino ad un<br />

mese di vita. I bisogni<br />

di un neonato<br />

sono abbastanza<br />

ridotti: solitamente<br />

mangia, dorme, piange quando ha fame o<br />

deve essere cambiato. Un neonato che si<br />

ammala è, fortunatamente, una evenienza<br />

piuttosto rara, ma quando questo accade,<br />

bisogna essere in grado di capirlo anche perché<br />

i piccoli possono aggravarsi rapidamente<br />

dall’insorgere dei primi disturbi. Inoltre, il fatto<br />

che il bimbo non è in grado di spiegare i suoi<br />

disturbi, rende il tutto più difficoltoso agli<br />

occhi inesperti di un genitore. In generale, si<br />

Nell’appuntamento di questo mese, inizieremo<br />

ad occuparci in particolare della viticoltura della<br />

nostra regione. La vite del Lazio era già coltivata<br />

prima della “nascita” di Roma, anche se a<br />

quei tempi le popolazioni erano prevalentemente<br />

dedite alla pastoririzia. Ma la fondazione<br />

della città eterna e il suo affermarsi, contribuirono<br />

a dare al vino una svolta di fondamentale<br />

importanza: infatti il prodotto della vite,oltre ad<br />

essere impiegato nelle offerte sacrificali, cominciò<br />

ad essere gustato dalle varie tribù. Questo<br />

stimolò la diffusione della vite e ne migliorò le<br />

tecniche colturali e questa prese ad espandersi<br />

ed a dare più vino soprattutto sui colli dei<br />

Castelli Romani. Fino al primo secolo<br />

dell’Età Imperiale, i vini laziali ad eccezione<br />

di quelli di Albalonga, furono però<br />

scarsamente apprezzati dai Romani, che<br />

preferivano i vini campani, infatti il poeta<br />

Orazio ci dice che fossero il Cecubo, il<br />

Caleno, il Falerno e il Formiano (considerati<br />

vini di alta qualità che avevano l’attitudine,<br />

al contrario di quelli laziali, a tollerare<br />

bene l’invecchiamento ed il trasporto),<br />

ad essere tra le grazie del popolo<br />

Romano. Nel 92 d.C. venne promulgata,<br />

sotto Domiziano, la “Lex Marciana”<br />

che limitava la produzione eccessiva di<br />

vino e ordinava la soppressione di metà<br />

della vigna e imponeva il divieto assoluto<br />

di impiantare nuovi ceppi. La vite Laziale<br />

continua comunque a sopravvivere anche<br />

dopo il crollo dell’Impero Romano e alle<br />

invasioni Barbariche, fino ad arrivare al<br />

suo rifiorire nel Medioevo, grazie ai monaci<br />

Benedettini e agli ordini monastici. Col<br />

passare del tempo e grazie a Papa<br />

Gregorio XII che codificò nel 406 le corrette<br />

norme per la tenuta della vigna nei<br />

suoi “Statuti dell’Agricoltura” la vite della<br />

nostra regione incominciò la sua rinascita;<br />

con Paolo III Farnese nel XVI sec.<br />

Appare la Carta dei Vini della Corte<br />

Papale, nella quale vi si trovano vini come<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

può affermare che l’osservazione ed il controllo<br />

da parte di mamma e papà e di eventuali<br />

variazioni nel suo aspetto e nel comportamento,<br />

forniscono elementi più che non, per<br />

esempio, il grado di febbre. Come primo argomento<br />

tratterò le “comunissime” coliche del<br />

neonato. Di solito il lattante ha svariati episodi<br />

di pianto durante i primi mesi di vita; escludendo<br />

il pianto per fame o perché troppo<br />

coperto o per un dolore acuto, potrebbe trattarsi<br />

di coliche. In questo caso il neonato presenta<br />

un pianto non spiegabile, che dura una<br />

o due ore, soprattutto nelle ore serali; può<br />

avere due episodi simili nella stessa giornata,<br />

pur essendo ben nutrito, sereno ed allegro,<br />

tra un attacco e l’altro. Il piccolo è difficilmente<br />

consolabile: anche in braccio piange e si<br />

dimena. L’insorgenza delle coliche si verifica<br />

intorno ai primi 15 giorni e, di norma, si risolve<br />

entro il 3° mese. Quando il lattante è preso<br />

da questi disturbi, si comporta come se volesse<br />

dormire, senza riuscirvi. Le coliche NON<br />

dipendono dai gas intestinali, per cui non insistete<br />

più di tanto a far fare i ruttini al bambino<br />

che soffre. L’intolleranza al latte può essere<br />

una causa ma, quasi sempre, il piccolo ha<br />

anche vomito e/o diarrea. Le coliche tendono<br />

a ridursi verso i 2 mesi, per scomparire, quasi<br />

sempre, intorno ai 3 mesi di vita. Dato che è<br />

L’angolo ... cin cin di<br />

il Moscatello di Montefiascone, il Rosso di<br />

Terracina, il Monterrano di Caprarola, il<br />

Cerveteri, il Bagnaia, il Tolfa, il Bracciano,<br />

l’Albano, l’Ariccia, ma spicca su tutti il vino della<br />

Vigna della Magliana, (località che corrisponde<br />

all’odierna zona dei Colli Portuensi), che fu fatta<br />

impiantare da Leone X e venne considerata<br />

eccezionale per il vino che produceva. Il quadro<br />

vitivinicolo della nostra regione non cambierà<br />

granchè nei secoli seguenti, anche tenendo<br />

conto del fatto che lo Stato della Chiesa era<br />

rimasto fuori dai movimenti scientifici ed innovatori<br />

avvenuti nei secoli XVIII e XIX. Solo grazie<br />

all’avvento dei Piemontesi si avrà aria nuova<br />

Fettuccine dell’alpinista<br />

Nella ricetta che vai a preparare,<br />

ci son fettuccine pronte da gustare.<br />

Si posson preparare in compagnia,<br />

per poi gustarle in allegria.<br />

Quando la pasta metti a lessare,<br />

il condimento vai a preparare.<br />

Ora tu metti in un pentolino,<br />

il burro, lo speck e di sale un pochino.<br />

Di quest’ultimo non abbondare,<br />

e il parmigiano vai a grattugiare.<br />

Quando il burro si sta sciogliendo,<br />

aggiungi le fettuccine mescolando.<br />

La cottura sta per finire,<br />

e con parmigiano finisci di condire.<br />

Di squisito odor la casa hai circondato,<br />

e il vicin si è auto invitato.<br />

A lui di no dir non puoi,<br />

buon appetito a te e ai commensali tuoi.<br />

Erminio Quadraroli<br />

Letizia Chilelli<br />

25<br />

difficile eliminare completamente le coliche, si<br />

può perlomeno cercare di dare un po’ di sollievo<br />

al piccolo al momento degli attacchi. Con<br />

il bimbo che piange per le coliche, i risultati<br />

migliori si hanno coccolandolo e cullandolo.<br />

Non sospendete l’allattamento al seno quando<br />

il piccolo ha le coliche: non è mai stato dimostrato<br />

che questa soluzione funzioni. Non fatelo<br />

dormire a pancia in giù sopra materassini<br />

molli o coperte: questa posizione può essere<br />

pericolosa per la respirazione. Non utilizzate<br />

sondini rettali per tempi lunghi, per far uscire<br />

aria dall’ano: potreste provocare solo irritazioni.<br />

Somministrate di tanto in tanto 20 gocce di<br />

Mylicon 2 volte al giorno, dopo i pasti, ma<br />

senza abusare. Infatti non bisogna pensare di<br />

risolvere il problema con le medicine dato che<br />

queste risolvono solo momentaneamente e,<br />

alla lunga, divengono poco efficaci in quanto<br />

provocano assuefazione. Quindi, con molta<br />

calma, dolcezza e pazienza, il problema si<br />

risolverà<br />

spontaneamenteenro<br />

il 3° mese<br />

di vita.<br />

di rinnovamento anche se ormai nel Lazio si<br />

possono distinguere ben tre zone viticole:<br />

Viterbo, i Castelli Romani e Frosinone. A Viterbo<br />

ed a Frosinone troviamo le viti maritate, mentre<br />

sui Castelli Romani si impiega il sistema<br />

delle quattro viti in quadrato, legate a canna e<br />

a forma di piramide che prende il nome di<br />

Conocchia. Col trascorrere della storia si può<br />

notare che la nostra Regione vanta anche un<br />

“cliente” di tutto rispetto: nel 1923 infatti, la<br />

Regina d’Inghilterra si innamora del Frascati e<br />

lo pretende nella cantina di Corte. Ma in quegli<br />

anni spira anche nel Lazio il vento della<br />

Fillossera (malattia che colpisce e distrugge le<br />

radici della vite) e cosi i vigneti sono<br />

costretti a rinnovarsi per poter sopravvivere,<br />

anche se purtroppo il cambiamento<br />

sarà volto piu verso la quantità<br />

che la qualità.<br />

Per quanto riguarda l’ambiente pedoclimatico<br />

possiamo dire che le zone più<br />

avvezze per l’agricoltura sono le zone<br />

collinari dei rilievi di origine vulcanica<br />

che presentano caratteristiche di permeabilità<br />

e buona struttura essenzialmente<br />

lavico-tufacea. In particolare,<br />

bisogna ricordare i terreni dei Colli<br />

Albani che sono ricchi di potassio che<br />

conferisce alle uve l’arricchimento aromatico<br />

dando così origine ai vini laziali<br />

di maggior pregio. Il clima è ovunque<br />

temperato con differenza di temperatura<br />

e di umidità tra la costa e l’interno,<br />

dove sono più accentuate le escursioni<br />

termiche stagionali. Tutto ciò<br />

arricchisce quindi i nostri meravigliosi<br />

grappoli che verranno poi destinati alla<br />

produzione del vino. Appuntamento<br />

quindi al prossimo numero dove faremo<br />

un viaggio virtuale e particolareggiato<br />

tra le zone vitivinicole della<br />

nostra meravigliosa regione, al fine di<br />

scoprire le tante meraviglie che ci<br />

aspettano in ogni suo angolo.

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