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obbligando gli altri ad una ritirata precipitosa.<br />
È una pagina che bisognerebbe sigillare per sempre, che un giorno non si<br />
venga a scoprire la vergognosa azione di quelli che hanno tradito la patria.<br />
Come bisognerebbe erigere dei monumenti al nobile slancio dei soldati<br />
italiani che sacrificandosi dall’8 novembre tengono fermo il nemico sul Piave,<br />
malgrado i loro superiori non avessero nessuna speranza di restarci e che<br />
prevedevano già la linea del Po l’unica per arrestare la marcia, soprannominata<br />
vittoriosa, dell’invasore.<br />
Il Dio della Giustizia è intervenuto per fermare gli uni e sconcertare gli altri,<br />
che forse vedevano in questa ritirata la fine della guerra. Finché lo spirito<br />
diabolico e maligno non sarà schiacciato, la pace non può ritornare nella<br />
case. È una guerra definitiva e, in qualche modo, tra lo spirito buono e quello<br />
cattivo. Solo allora, ricacciando questi spiriti maligni nelle tenebre, l’umanità<br />
potrà trarre il respiro ed essere gestita dagli spiriti buoni.<br />
Non è che lo spirito cattivo sarà sparito, ma non potrà più sopraffare la massa<br />
imbevuta dei sacri principi dell’amore per la giustizia e del rispetto dei diritti<br />
altrui.<br />
I popoli oppressi riconquistando la loro libertà <strong>dopo</strong> secoli di sofferenza,<br />
potranno anch’essi godere della gioia della libertà che dovrebbe essere<br />
concessa a tutti, grandi e piccoli, tutti opera della creazione Divina.<br />
2 dicembre 1917, domenica<br />
29 Il 2 dicembre, l’Imperatore Carlo diede l’ordine del “cessate il fuoco”. In questo<br />
modo fu stroncata la possibilità di una vittoria definitiva sull’esercito italiano. Per<br />
intanto si doveva permettere solo degli attacchi locali allo scopo di migliorare le<br />
posizioni acquisite. E questi sanguinosi attacchi circoscritti durarono quasi tutto<br />
l’inverno, come pure la progettazione della grande vittoria con le sole truppe danubiane.”<br />
Questa mattina si è sparsa la voce che tutti i carabinieri ed il comando della<br />
66ª divisione del Gen. [?] Sciallace sono già partiti. Che il comandante della<br />
truppa francese sarà tra poco ad Asolo.<br />
Ho visto dei gendarmi francesi circolare in città.<br />
La popolazione sembra essere contenta di vedere tra di loro dei fratelli di<br />
razza latina. È solo tra i militari che si nota dello scontento.<br />
È la gelosia dell’ignoranza; giacché oggi solo un’ignorante può non cogliere il<br />
significato della presenza alleata sul fronte italiano. Al momento della disfatta<br />
i giornali scrivevano a tutto spiano: se gli alleati devono venirci in soccorso<br />
29 Peter Schubert, Walter Schaumann, op. cit.<br />
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