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Diario dopo Caporetto

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alle mescite di chiudere e distribuire il vino sulla porta. La massa ignorante,<br />

che cerca sempre la spiegazione più ridicola, naturalmente fomentata dalla<br />

corrente austrofila, ha attribuito questa misura alla inimicizia reciproca tra<br />

italiani e francesi; cosa che non esiste, secondo queste cattive chiacchiere, tra<br />

italiani ed inglesi.<br />

Sfortunato malinteso giacché il francese se ne accorge e s’inacidisce, lui che<br />

dovrebbe trovarsi nel momento del grande quarto d’ora, come lo ha ben<br />

definito Clemenceau, per proteggere il suolo natale che languisce sotto il<br />

tallone e le continue scorribande del nemico.<br />

16 marzo 1918<br />

Calma perfetta. I soldati italiani prendono possesso del settore. I francesi<br />

occuperanno tutto il Trentino; sul Grappa italiani ed inglesi; sul Basso Piave<br />

gli italiani; il resto dagli inglesi intramezzati da italiani.<br />

31 marzo 1918, domenica<br />

Non è che abbia mancato di inserire in questo giornale i fatti che si sono<br />

succeduti in questo quindicina, è che ero sconcertato dai fatti che non mi<br />

spiegavo.<br />

Man mano che le truppe francesi si spostavano verso Verona gli italiani, a<br />

scaglioni, venivano ad occupare questo settore considerato come il più<br />

pericoloso, giacché protegge la chiave della pianura della provincia di<br />

Treviso.<br />

La direzione della ambulanza francese è partita il giorno 24 alle 6 di mattina.<br />

Ci siamo separati molto amichevolmente.<br />

Qualche ufficiale francese di recente conoscenza, partendo, mi dissero che era<br />

da augurarsi che chi li rimpiazzava in questo settore sapesse tenere duro.<br />

Mi chiedevo: se c’è un timore, perché il francese se ne va. D’altronde correva<br />

voce che il pericolo era dalla parte di Verona e che la necessità obbligava una<br />

concentrazione in questo settore.<br />

Appena gli elementi italiani sono ritornati, la paura di una invasione apparve<br />

con loro.<br />

Nel frattempo il famoso perturbatore Cervo da Pagnano, suocero di un<br />

funzionario municipale di Asolo, clericale, era stato internato ad Arezzo. Il<br />

bravo maresciallo d’alloggio mi aveva informato in un colloquio amichevole<br />

nel magazzino di Serena.<br />

Come ai giorni della famosa ritirata, la popolazione era nell’ansia se il fronte<br />

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