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Diario dopo Caporetto

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parte si è intensificato.<br />

Sono sceso e con mia<br />

moglie salgo al Colmarion.<br />

I cannoni continuano,<br />

le colline tra Possagno-<br />

Cavaso e Asolo vomitano<br />

fuoco ad intervalli. Delle<br />

forti fumate giallastre<br />

salgono dietro il Tomba.<br />

Saliamo ai piedi della<br />

Rocca d’Asolo per assistere<br />

meglio a questo spettacolo<br />

grandioso. Dei soldati inglesi e francesi ci raggiungono su questa piccola<br />

piazzola; e commentano. I soldati comprendono i movimenti, noi assistiamo<br />

da 13 chilometri distanza a qualcosa che impressiona, giacché i cannoni<br />

cominciano ad attivare il loro tiro.<br />

Alle 4 una piccola pausa e poi il rombo riprende più forte. Vediamo vomitare<br />

fuoco da tutte le parti. È un fuoco di sbarramento. La terra trema. I soldati<br />

sono entusiasti. I francesi dicono che batte forte; ricorda loro Verdun. In<br />

questo momento dalla nostra destra, dalla parte del Piave, un’altra artiglieria<br />

partecipa all’azione. È quella inglese. Prendono il nemico in un fuoco<br />

incrociato. Ad ogni secondo i cannoni vomitano bombe.<br />

La cresta del Monte Tomba sembra infiammata.<br />

I proiettili del nemico scoppiano sul versante di Cavaso e di Possagno; salgono<br />

dei fumi; un’incendio si propaga. Un proiettile scoppia a poca distanza<br />

dal Tempio del Canova. Il versante di Fietta si arrabbia e vomita fuoco. È l’inferno.<br />

Gli aeroplani partecipano; dei razzi cadono a grappoli, a tre, a sei. I<br />

soldati urlano; stanno avanzando; si stanno impegnando. Gli aeroplani sorvolano<br />

come dei falchi il fianco del Tomba. Sono accolti da un nutrito fuoco<br />

di shrapnel. Fumate nere e gialle si me scolano. Difficile da distinguere. Si<br />

direbbe che il monte si spacchi, talmente il fuoco è intenso. Dei proiettili<br />

dappertutto; quelli in partenza, quelli che arrivano; incessanti, discontinui,<br />

scoppiano, esplodono.<br />

È terribile e contemporaneamente gigantesco.<br />

Rientriamo all’inizio della notte, mentre la formidabile lotta continua.<br />

Arrivo da Martino. Degli ufficiali francesi assicurano che il Tomba è nostro. La<br />

sera grande animazione da noi. I soldati arrivano. Mi chiamano dabbasso. È uno<br />

studente della Scuola di Belle Arti di Parigi. Una nuova giovane conoscenza,<br />

un collega; con il quale ho parlato l’altra sera. Il giovane studente architetto<br />

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