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Diario dopo Caporetto

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Ho incontrato il sindaco; lo ho ringraziato.<br />

Ha voluto conoscere i dettagli; incantato anche lui. Infine tutta la città<br />

conosceva l’incidente ed era contenta del nostro ritorno.<br />

Felicitazione da tutti i civili [?]. Ho quindi visto il segretario; sinceramente felice<br />

che la questione sia terminata in questi termini; che ora ero più tranquillo di<br />

prima giacché il Prefetto stesso prendeva l’impegno di proteggermi.<br />

Corre voce nel paese che è stato il comando francese a chiedere il mio<br />

allontanamento; altri dicono che è stato il parroco, ma siccome non vi è<br />

riuscito ora getta il torto sul comando francese.<br />

2 marzo 1918<br />

Nulla di nuovo come azioni, nemmeno un colpo di cannone. Abbiamo iniziato<br />

a mettere i nostri effetti nei bauli.<br />

3 marzo 1918<br />

Cattivo tempo, calma assoluta sul fronte.<br />

4 marzo 1918<br />

Ho osservato che tutti i clericali si sono astenuti dal felicitarmi.<br />

5 marzo 1918<br />

Sempre calma; nulla di nuovo. La sera è arrivato Padre Philippe di Venezia;<br />

proveniva da S. Zenone. A quanto pare la nostra collina è forata in più di dieci<br />

punti, come quella degli Ezzelino.<br />

Si prendono delle misure precauzionali. Il bel parco è rovinato; si tagliano i<br />

pini; una devastazione disgustosa.<br />

Mi ha raccontato che il caso del prete spia di Castelfranco, come ho<br />

annotato a suo tempo, è di lesa santità della messa; giacché il prete aveva<br />

posto il telefono, per comunicare con i suoi soci di spionaggio, nel luogo di<br />

consacrazione sull’altare dell’abside; che a Venezia restano ormai solo 40 000<br />

abitanti.<br />

La Riva degli Schiavoni è bucata dall’impatto delle bombe e scivola sulle<br />

palafitte parzialmente danneggiate.<br />

Che le 300 bombe gettate questa volta hanno spopolato la città; gli abitanti<br />

erano informati dai volantini lanciati dal nemico, il mese scorso, che aveva<br />

promesso che avrebbe distrutto Venezia alla luna successiva. Il pane è<br />

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