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Diario dopo Caporetto

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ancora i clericali ed i militari per deprezzare il valore del soldato francese.<br />

A Mestre degli aerei nemici avrebbero gettato dei volantini dove era detto:<br />

Porci di Italiani, che abbiamo pagato, avevate promesso di lasciarci avanzare<br />

fino al Po mentre a tradimento avete resistito sul Piave. Ciò è per deprezzare<br />

il valore del nome italiano; giacché per [?] queste province invase, l’italiano è<br />

uno straniero.<br />

Quando c’è da sfruttare il soldato, fanno buon viso; poi dicono che ne hanno<br />

abbastanza, che è tempo che questi stranieri se ne vadano. È l’orgoglio<br />

ignorante di un popolo che non coglie il sacrifico dei suoi alleati, i quali, pur<br />

avendo la loro patria invasa, vengono a liberare Italia. La falsa fierezza non<br />

comprende lo spirito di solidarietà, la coscienza.<br />

E appunto, un soldato francese ci faceva notare che non comprendeva perché<br />

l’amor proprio degli italiani fosse offeso dalla presenza dei francesi. Forse<br />

che noi, aggiunse, non abbiamo gli inglesi e gli americani da noi; ebbene<br />

siamo loro grati; si cerca, assieme, di riprendere qualche pezzo dalle mani<br />

del nemico; da buoni amici, ognuno nel suo settore coopera per un obiettivo<br />

unico. L’Italia non sarebbe in questa situazione se il soldato avesse reagito,<br />

giacché in Francia anche il nostro Governo ha mancato, e se la Francia è salva<br />

è grazie al sacrificio ed alla volontà del soldato .<br />

Invece in Italia il popolo e il soldato, criticano il Governo o agiscono per disfare<br />

l’unità nazionale, e poi quando il nemico sfonda il fronte, per smarrimento<br />

morale, si sentono mortificati che gli altri vengano occupare il loro fronte;<br />

fatto d’altronde che i generali e la opinione pubblica esigevano, prima della<br />

rotta di ottobre.<br />

Anche a ciò i malevoli disfattisti rispondono: avrebbero dovuto venire quando<br />

glielo dicevamo, se fossero venuti quando eravamo invasi la guerra sarebbe<br />

finita da molto tempo e le nostre disgrazie cancellate. La cattiva volontà di<br />

ascoltarci è la causa stessa della nostra deplorevole situazione attuale, ecc.<br />

ecc.<br />

È rivoltante, infine; comunque si risponda trovano sempre qualche argomento<br />

per paralizzare la riorganizzazione morale e militare dell’Italia.<br />

14 gennaio 1918<br />

Giornata superba. Alle 7 di mattina ha ripreso, e continua, una certa attività<br />

di artiglieria, intensificata dall’azione delle antiaeree. Anche verso il Piave si<br />

sentono delle lontane cannonate. Una azione si sta svolgendo, una nostra<br />

offensiva. I colpi continuano a notte inoltrata, sempre sulla sinistra del<br />

Grappa.<br />

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