50 Tabella 3.6 - I fatturati dei principali formaggi <strong>DOP</strong> nel 2004 e confronto con il 2003 (dati milioni di euro) Denominazione Fatturati all'Azienda Fatturati al Consumo 2004 2003 Var. %04/03 2004 2003 Var. %04/03 Parmigiano Reggiano 1.054,7 1.044,8 1,0% 1.499,3 1.425,7 5,2% Grana Padano 772,2 773,1 -0,1% 1.154,4 1.118,3 3,2% Mozzarella di Bufala Campana 209,7 199,5 5,2% 278,0 281,9 -1,4% Pecorino Romano 179,8 169,4 6,1% 328,0 279,9 17,2% Gorgonzola 156,3 155,7 0,4% 378,9 371,2 2,1% Asiago 91,8 81,7 12,5% 138,6 138,8 -0,1% Montasio 48,7 52,5 -7,3% 59,0 61,8 -4,5% Taleggio 40,6 40,3 0,9% 79,7 80,2 -0,5% Fontina 29,7 30,3 -1,9% 25,7 26,5 -2,9% Provolone Valpadana 28,8 20,5 40,6% 48,0 45,4 5,6% Asiago 15,9 19,4 -17,7% 18,8 25,0 -24,8% Pecorino Toscano 15,6 12,1 28,5% 35,3 15,3 130,3% Quartirolo Lombardo 14,4 13,6 5,8% 28,4 27,4 3,8% Valtellina Casera 12,6 9,2 0,37 17,4 20,9 -16,6% Pecorino Sardo 10,8 10,7 1,3% 17,2 15,4 12,0% Caciocavallo silano 6,6 7,6 -13,0% 8,1 10,8 -25,0% Fonte: elaborazioni ISMEA su dati degli Organismi di Controllo, dei Consorzi di Tutela e rete di rilevazione Ismea. Il controvalore alla produzione dei formaggi <strong>DOP</strong> si attesta sui 2,7 miliardi di euro, mentre quello al consumo raggiunge i 4,2 miliardi di euro. Per tali valori si rileva un incremento, rispetto all’anno precedente rispettivamente dell’1,7% e del 4,2%. Le prime 5 <strong>DOP</strong> per produzione certificata rappresentano inoltre l’87,5% del fatturato al consumo, confermando la forte concentrazione che caratterizza il comparto. A livello territoriale, l’analisi della ripartizione regionale del fatturato alla produzione, evidenzia il peso che assumono l’Emilia Romagna e la Lombardia rispetto alle altre regioni: insieme sommano infatti il 67,6% del fatturato dei formaggi <strong>DOP</strong>. L’analisi del potenziale produttivo dichiarato da 17 Consorzi di Tutela su 32 27 , rappresentativi del 51,3% dell’intera produzione certificata, evidenzia che alcune produzioni, a fronte dei quantitativi certificati, presentano tuttavia un notevole ulteriore quantitativo potenzialmente certificabile. In particolare, mostrano un potenziale produttivo “importante” il Pecorino Sardo, l’Asiago, il Canestrato Pugliese, il Formai de Mut dell’Alta Val Brembana e il Valle d’Aosta Fromadzo. Diversamente per 8 produzioni (Bitto, Bra, Fiore Sardo, Gorgonzola, Grana,
Figura 3.15 - Formaggi <strong>DOP</strong>: ripartizione regionale del fatturato alla produzione nel 2004 (dati in %) % 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 37,9% Emilia Romagna 29,7% Lombardia Fonte: elaborazioni ISMEA su dati degli Organismi di Controllo, dei Consorzi di Tutela e rete di rilevazione Ismea. Quartirolo Lombardo, Taleggio e Toma Piemontese), si rileva che tutta la produzione potenzialmente ottenibile è attualmente certificata. 3.5 I <strong>prodotti</strong> a base di carne Veneto 8,8% 7,0% 5,4% 4,2% 2,5% 4,5% Sardegna Campania Nel corso del 2004 alle <strong>DOP</strong> e <strong>IGP</strong> esistenti si sono aggiunte le <strong>IGP</strong> “Lardo di Colonnata” e “Salame d’oca di Mortara”, per un totale di 28 denominazioni registrate. Piemonte Lazio Altre regioni Figura 3.16 - Evoluzione della produzione certificata e del numero di denominazioni dei <strong>prodotti</strong> a base di carne <strong>DOP</strong> e <strong>IGP</strong> negli anni 2001 - 2004 (dati in migliaia di tonnellate e n° denominazioni) 200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 149,3 25 25 159,9 172,2 2001 2002 2003 2004 Fonte: elaborazioni ISMEA su dati degli Organismi di Controllo e Ue. 26 28 180,8 Produzione certificata Denominazioni 30 25 20 15 10 5 0 51
- Page 1 and 2: I prodotti DOP, IGP e STG L’evolu
- Page 3 and 4: Indice 1. L’evoluzione della norm
- Page 5: 6.5.2 Il mercato delle DOP e IGP in
- Page 8 and 9: 8 1.2 Il Regolamento CE n. 510/2006
- Page 10 and 11: 10 accordare alla denominazione, a
- Page 12 and 13: 12 ri” 11 al disciplinare, le qua
- Page 14 and 15: 14 Altre novità Altra novità intr
- Page 16 and 17: 16 1, lettera a), intesa come l’e
- Page 18 and 19: 18 Modalità relative al nome regis
- Page 20 and 21: 20 Le deroghe concesse Agli stabili
- Page 22 and 23: 22 Gli organismi privati di control
- Page 24 and 25: 24 Segue Tabella 1.2 - Organismi pr
- Page 26 and 27: 26 Tabella 1.4 - Mozzarella STG: Or
- Page 28 and 29: 28 10) Per maggiori approfondimenti
- Page 30 and 31: 30 Figura 2.2 - Ripartizione del nu
- Page 32 and 33: 32 Figura 2.4 - Evoluzione del nume
- Page 34 and 35: 34 Per quanto riguarda la localizza
- Page 36 and 37: 36 seguiti da Brescia con 12 ricono
- Page 38 and 39: 38 3. La dimensione territoriale ed
- Page 40 and 41: 40 Figura 3.2 - La produzione certi
- Page 42 and 43: 42 3.3 Aspetti generali Figura 3.5
- Page 44 and 45: 44 Residuale l’incidenza dei comp
- Page 46 and 47: 46 3.4 I formaggi Il comparto dei f
- Page 48 and 49: 48 formaggi a base di latte vaccino
- Page 52 and 53: 52 Tabella 3.7 - I quantitativi cer
- Page 54 and 55: 54 Tabella 3.8 - PLV della carne su
- Page 56 and 57: 56 certificata. Di contro, tra le p
- Page 58 and 59: 58 Figura 3.23 - I quantitativi cer
- Page 60 and 61: 60 territoriale: il 74,1% del fattu
- Page 62 and 63: 62 Figura 3.27 - L’incidenza dell
- Page 64 and 65: 64 3.8 Le carni fresche Nel dettagl
- Page 66 and 67: 66 4. Il mercato nazionale, l’exp
- Page 68 and 69: 68 Tale trend si riscontra anche pe
- Page 70 and 71: 70 mentari di qualità, così come
- Page 72 and 73: 72 Figura 4.6 - La suddivisione per
- Page 74 and 75: 74 diventa, per il consumatore, il
- Page 76 and 77: 76 Figura 4.11 - I canali di vendit
- Page 78 and 79: 78 Figura 4.14 - I canali di vendit
- Page 80 and 81: 80 Nel dettaglio, la GDO è attiva
- Page 82 and 83: 82 lizzati per collocare i prodotti
- Page 84 and 85: 84 nale è veicolato dalla distribu
- Page 86 and 87: 86 5. I consumi domestici di prodot
- Page 88 and 89: 88 Sebbene le principali denominazi
- Page 90 and 91: 90 Tabella 5.5 - Gli acquisti domes
- Page 92 and 93: 92 Tabella 5.6 - Gli acquisti domes
- Page 94 and 95: 94 63,3% dei formaggi Dop in valore
- Page 96 and 97: 96 Tabella 5.10 - Variazioni % dei
- Page 98 and 99: 98 l’incremento già registrato n
- Page 100 and 101:
100 6. Le politiche e le denominazi
- Page 102 and 103:
102 Dai dati pubblicati dal Ministe
- Page 104 and 105:
104 Tabella 6.3 - La produzione dei
- Page 106 and 107:
106 inferiore solo a quella della T
- Page 108 and 109:
108 Nello stesso anno il valore all
- Page 110 and 111:
110 l’origine è stimato in 20,6
- Page 112 and 113:
112 Figura 6.5 - Le DOP e IGP franc
- Page 114 and 115:
114 Tabella 6.11 - La produzione di
- Page 116 and 117:
116 Tra tutte le DOP francesi infat
- Page 118 and 119:
118 primissimi produttori a livello
- Page 120 and 121:
120 incremento del 32,5% rispetto a
- Page 122 and 123:
122 te da un unico ente che fa capo
- Page 124 and 125:
124 sulla genericità del nome. Sta
- Page 126 and 127:
126 6.4 La Gran Bretagna 57 Europea
- Page 128 and 129:
128 • The Taste of the West (www.
- Page 130 and 131:
130 to alla diffusione di stili ali
- Page 132 and 133:
132 sorzi e dalle associazioni di p
- Page 134 and 135:
134 Tabella 6.20 - La produzione DO
- Page 136 and 137:
136 6.5.3 Gli altri marchi di quali
- Page 138 and 139:
138 In alcuni casi gli stessi produ
- Page 140 and 141:
140 In Olanda, esistono tre organis
- Page 142 and 143:
142 La richiesta di certificazione
- Page 144 and 145:
144 plessiva con un’incidenza del
- Page 146 and 147:
146 specialità ma ad un ampio asso
- Page 148 and 149:
148 ché le peculiarità dei metodi
- Page 150 and 151:
150 7. Case study: politiche distri
- Page 152 and 153:
Tabella 7.1 - Le principali evidenz
- Page 154 and 155:
154 menti della “perfezione” at
- Page 156 and 157:
156 La consapevolezza delle proprie
- Page 158 and 159:
158 La rilevanza dell’esperienza
- Page 160 and 161:
160 no una significativa penetrazio
- Page 162 and 163:
162 Figura 7.7 - Opinione su un eve
- Page 164 and 165:
Figura 7.10 - Effetti della maggior
- Page 166 and 167:
166 Ai responsabili di reparto è s
- Page 168 and 169:
168 Figura 7.14 - Andamento delle v
- Page 170 and 171:
170 Figura 7.16 - Gli elementi che
- Page 172 and 173:
172 confezionamento, collegata, nat
- Page 174 and 175:
174 maggiore ampiezza assortimental
- Page 176 and 177:
176 Figura 7.22 - Conoscenza dei pr
- Page 178 and 179:
178 re padronanza in materia, con u
- Page 180 and 181:
180 Figura 7.26 - Opinione su un ev
- Page 182 and 183:
182 all’interno della GDO, nel fo
- Page 184 and 185:
184 come emerge da varie sezioni de
- Page 186 and 187:
186 7.5 Sintesi e conclusioni I con
- Page 188 and 189:
188 - il consumatore conosce alcune
- Page 190 and 191:
190 bilità), il “voto” medio o
- Page 192 and 193:
192 valenza della protezione preced
- Page 195 and 196:
Appendice statistica
- Page 197 and 198:
Segue Tabella 1/a - Organismi di co
- Page 199 and 200:
Tabella 1/b Autorità pubbliche des
- Page 201 and 202:
Irlanda Italia Lussemburgo Olanda P
- Page 203 and 204:
Tabella 2/c - Prodotti DOP e IGP it
- Page 205 and 206:
Tabella 2/e - Prodotti DOP e IGP it
- Page 207 and 208:
Tabella 3/a - Formaggi: numero di a
- Page 209 and 210:
Tabella 3/c - Prodotti a base di ca
- Page 211 and 212:
Tabella 3/e - Grassi e oli extraver
- Page 213 and 214:
Tabella 3/g - Ortofrutticoli e cere
- Page 215 and 216:
Allegato Procedure da seguire: •
- Page 217 and 218:
217
- Page 219 and 220:
219
- Page 221 and 222:
221
- Page 223 and 224:
223
- Page 225 and 226:
225
- Page 227 and 228:
227
- Page 229 and 230:
229
- Page 231 and 232:
and TSGs” Thougt for Food (non pu