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Raccolta dei proverbi Toscani, 1871 - Proverbi Italiani - Crusca

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AVVERTIMENTO.<br />

PREMESSO ALL’EDIZIONE DEL 1852.<br />

—<br />

Quello che il Giusti volesse quando egli cominciò a mettere insieme questo Libro,<br />

vedrà il Lettore qui subito dalla Lettera dedicatoria che sta invece di Prefazione. La quale<br />

egli scrisse non come si suole a opera finita e già in ordine per la stampa, ma quando il<br />

lavoro era poc’altro che abbozzato, e quasi a fermarsene in mente il concetto. Contuttociò<br />

bastano quelle parole del Giusti a dichiarare l’intendimento e la ragione ed il modo di<br />

questa <strong>Raccolta</strong>: diremo noi sino a qual punto fosse condotta da lui quand’egli mancò, e<br />

quello che siasi aggiunto da noi a darle forma e compimento.<br />

Tremila <strong>Proverbi</strong> o poco più si rinvennero da lui medesimo registrati in serie continua<br />

o sparsamente tra molte carte; e sue pur sono un piccol numero delle note o citazioni<br />

apposte al <strong>Proverbi</strong>o cui si riferiscono, e tutte quelle Illustrazioni che stanno in fondo al<br />

Volume, delle quali egli non lasciava alcuna volta altro che frammenti. Di nostra scelta<br />

sono qualcosa più di due altre migliaia e mezzo; e poichè di gran lunga la miglior parte<br />

traemmo noi dalla collezione di Francesco Serdonati, ne giova dare un qualche cenno di<br />

questo direi quasi universale repertorio della materia <strong>proverbi</strong>ale in lingua nostra.<br />

Il Serdonati visse in Firenze negli ultimi anni del cinquecento e ne’ primi del seicento.<br />

Benchè poco di lui sappiamo, i molti libri col nome suo in quella età fecondissima di<br />

lavori non più originali (eccettochè nelle scienze matematiche e nelle fisiche), ma pure<br />

usciti da buona scuola, ne dimostrano l’autore nostro essere stato uno di coloro i quali<br />

usano le lettere come si esercita un mestiere, ma che il mestiere lo sanno bene. Almeno<br />

egli sapeva scrivere; e con altre operette due sue versioni, quella dell’Istoria delle Indie<br />

Orientali di Giovan Pietro Maffei, e in oggi pur quella dell’Istoria Genovese del Foglietta,<br />

ebbero onore di citazioni, quanto alla prima assai frequenti, nel Vocabolario della <strong>Crusca</strong>.<br />

La <strong>Raccolta</strong> <strong>dei</strong> <strong>Proverbi</strong> rimase inedita, e non sarebbe da pubblicare qual è, mole<br />

vastissima e indigesta: già nel secolo XVII il manoscritto originale passò in Roma nella<br />

Biblioteca formata allora dai Barberini, ma bentosto il cardinale Leopoldo <strong>dei</strong> Medici,<br />

ultimo di quella Casa che avesse genio magnifico e amore di lettere, ne fece trarre una<br />

copia (per cento doble, scrive il Cinelli), la quale trovasi nella Laurenziana, ed è la migliore<br />

che s’abbia in Firenze; imperocchè un’altra copia venuta poi nella Magliabechiana tra’<br />

libri del Marmi, è fatta su quella, senza agguagliarla per correttezza. Si divide il<br />

manoscritto, secondo le copie, in tre o quattro grossi volumi, ne’ quali però sono i modi<br />

<strong>proverbi</strong>ali in maggior numero <strong>dei</strong> <strong>Proverbi</strong> veri, di quelli cioè che racchiudono una<br />

sentenza: e non di rado vi si aggiungono alcune note o spiegazioni, ma non però sempre<br />

da fidarsene, perchè il popolo che fa i <strong>Proverbi</strong> non ne comunica ogni volta il segreto<br />

tutto intero ai letterati che li dichiarano, ed usa certe sue vie abbreviate dove è facile<br />

intricarsi; spesso avvenendo che un sol <strong>Proverbi</strong>o si possa intendere in più modi, e che si<br />

applichi a più casi.<br />

Qualcosa ne diede un’altra <strong>Raccolta</strong> manoscritta, ma non di grande importanza, fatta<br />

l’anno 1720 da Carlo Tommaso Strozzi, e della quale una copia è presso di noi. Traeva lo<br />

Strozzi per molta parte i suoi <strong>Proverbi</strong> dal Vocabolario della <strong>Crusca</strong>, del quale però<br />

quando egli scriveva non era anco in luce la quarta edizione che è delle altre tanto più<br />

ricca. La quarta e più assai la quinta edizione del grande Vocabolario contengono spogli<br />

di libri a stampa e di manoscritti ai quali niun altri potè accostarsi; fatti sopra autori<br />

spesso popolani, molto vi abbondano i <strong>Proverbi</strong>. Nel Tesoretto di Ser Brunetto Latini e nei

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