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qui - Istituto del Nastro Azzurro

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IL NASTRO AZZURRO<br />

L’<strong>Istituto</strong> che raccoglie oggi circa 8.000 soci, si articola in 80 Federazioni Provinciali e varie Sezioni e<br />

Gruppi, nei suoi 86 anni di storia, ha svolto un’opera di altissimo valore spirituale e morale per riaffermare<br />

quei principi di amor di Patria che sono alla base <strong>del</strong>la vita di ogni Popolo, e per diffondere, particolarmente<br />

fra i giovani, la coscienza dei doveri verso la Patria. Dalla sua istituzione ad oggi, hanno<br />

chiesto ed ottenuto l’iscrizione al <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong> oltre 90.000 Decorati al Valor Militare e loro familiari.<br />

l’<strong>Istituto</strong> svolge anche un’opera di alto valore sociale assistendo i soci ed i loro familiari che versano in<br />

particolari condizioni di bisogno fornendo, soprattutto, valido appoggio per il riconoscimento dei loro<br />

diritti e <strong>del</strong>le benemerenze ac<strong>qui</strong>site (decorazioni, pensioni, promozioni, assegni di medaglia, ecc.).<br />

L’istituto pubblica inoltre il periodico bimestrale “Il <strong>Nastro</strong> <strong>Azzurro</strong>” che, oltre ad essere un mezzo di<br />

collegamento fra tutti gli associati, ha il precipuo scopo di diffondere, con la rievocazione <strong>del</strong>le glorie militari nazionali e <strong>del</strong>l’eroismo<br />

<strong>del</strong> soldato italiano, il culto <strong>del</strong>la Patria.<br />

L’<strong>Istituto</strong> vive con i proventi <strong>del</strong>le quote sociali e con un modesto contributo statale.<br />

DICEMBRE 2010<br />

16 Giov<br />

17 Ven<br />

18 Sab<br />

19 Dom<br />

20 Lun<br />

21 Mar<br />

22 Merc<br />

23 Giov<br />

24 Ven<br />

25 Sab - Natale di Gesù<br />

26 Dom - s. Stefano<br />

27 Lun<br />

28 Mar<br />

29 Merc<br />

30 Giov<br />

31 Ven<br />

DICEMBRE 2010<br />

1Merc<br />

2Giov<br />

3Ven<br />

4Sab<br />

5Dom<br />

6 Lun<br />

7 Mar<br />

8Merc - Immacolata Conc. B.V.M.<br />

9Giov<br />

10 Ven<br />

11 S ab<br />

12 Dom<br />

13 Lun<br />

14 Mar<br />

15 Merc<br />

L’ITALIA OGGI<br />

festa <strong>del</strong> corpo forestale<br />

<strong>del</strong>lo stato<br />

s. Barbara, patrona <strong>del</strong>la Marina Militare,<br />

<strong>del</strong>l’Arma di Artiglieria, <strong>del</strong>l’arma <strong>del</strong> Genio<br />

e <strong>del</strong> corpo nazionale dei Vigili <strong>del</strong> Fuoco<br />

beata Maria Vergine di Loreto,<br />

patrona <strong>del</strong>l’Aeronautica Militare e<br />

<strong>del</strong>l’Aviazione leggera <strong>del</strong>l’Esercito<br />

L’Italia politica di oggi non è nata oggi. E nemmeno nel 1994 quando pure un terremoto elettorale cambiò<br />

i connotati <strong>del</strong> quadro politico, per esempio consegnando per la prima volta l’intero nord <strong>del</strong> paese<br />

al centrodestra. Scriveva nel 1913 lo storico e geografo francese André Siegfried: «Le opinioni politiche<br />

sono soggette a una ripartizione geografica: ci sono regioni politiche come ci sono regioni geologiche o<br />

economiche, e climi politici come ci sono climi naturali». Analizzando i risultati elettorali degli ottomila<br />

comuni italiani dall’unità d’Italia ad oggi, sembra anche visivamente possibile sancire la definitiva centralità<br />

<strong>del</strong> territorio nella lettura <strong>del</strong> comportamento politico.<br />

«Nell’Europa occidentale l’Italia è il paese che ha avuto i colori politici territoriali più stabili e profondi,<br />

in fondo ancora oggi si parla di regioni rosse e regioni bianche» spiega Piergiorgio Corbetta, docente<br />

di Metodologia <strong>del</strong>la ricerca sociale a Bologna. «L’identificazione con il territorio in fondo c’è sempre<br />

stata, così come il contrasto tra nord e sud: la questione meridionale non l’ha certo inventata la Lega.<br />

La tendenza relativamente nuova è che si traduca in comportamento politico, e questo lo si deve soprattutto<br />

alla nascita di un partito che è riuscito a riempire un vuoto facendosi sindacato <strong>del</strong> territorio».<br />

Territorio è il nuovo mantra <strong>del</strong> linguaggio contemporaneo. I politologi parlano di una nuova frattura dopo quella di classe e quella<br />

religiosa, anche molto trasversale rispetto agli schieramenti di destra e sinistra. «Una tendenza che si avverte in tutta Europa,<br />

dove certe divisioni fino a ieri erano assorbite da quelle di fede e sociali».<br />

La visione cartografica consente di sovrapporre idealmente la mappa elettorale <strong>del</strong> 2008 a quella <strong>del</strong> 1994 (praticamente identiche)<br />

ma anche a quella <strong>del</strong> 1948 o <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong> secolo, per misurarne scarti e sovrapposizioni. «I colori rosso e bianco cominciano a<br />

vedersi già nelle elezioni <strong>del</strong> 1919, il primo suffragio universale completo maschile, con il Partito popolare italiano e il Partito socialista<br />

ufficiale che poi diventeranno la Democrazia Cristiana e il Fronte popolare <strong>del</strong> ‘48. In realtà il radicamento <strong>del</strong> voto cattolico<br />

in Lombardia e Veneto inizia già nel 1904, quando ancora esisteva il non expedit ma se ne tolleravano eccezioni con una sorta di<br />

silenzio assenso». L’eredità di quel voto cattolico è oggi raccolta soprattutto dalla Lega, almeno in termini di insediamento, non di<br />

quantità. «Il Popolo <strong>del</strong>la libertà, anche se risulta diffuso più o meno alla stessa maniera <strong>del</strong>la DC degli anni ‘80, non ne sarà mai<br />

l’erede». L’Italia prima <strong>del</strong>l’Ulivo e poi <strong>del</strong> Pd in fondo coincide con quella <strong>del</strong>le regioni rosse <strong>del</strong> ’48, mentre la sinistra radicale ha<br />

un insediamento più spalmato su tutto il territorio nazionale, con punte nell’ex triangolo industriale e in Toscana.<br />

Più interessante perché più instabile il voto <strong>del</strong> sud. «Nel tempo è profondamente cambiato. Quando a votare era solo un’élite, le<br />

clientele locali esercitavano un forte controllo <strong>del</strong> voto e la partecipazione elettorale era maggiore là che al nord. Con il suffragio<br />

universale, invece, la partecipazione è calata ma il voto è diventato più contendibile». La stessa Italia dei Valori, pur raggiungendo<br />

percentuali record nel Molise di Antonio Di Pietro, non ha un radicamento privilegiato al sud.<br />

Il concetto di territorio va molto oltre il semplice dato geografico per abbracciare l’ambiente storico, antropologico, economicosociale.<br />

Anzi, oggi il ritorno al territorio viene letto come prima conseguenza <strong>del</strong>la globalizzazione spinta che produce insicurezza,<br />

spaesamento, allentamento <strong>del</strong>le altre appartenenze.

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