DEGLI STUDI DI MILANO - FACOLTA - SIGI-EUROPE
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1. INTRODUZIONE<br />
miscelati contemporaneamente per formare l’impasto, che viene poi lasciato lievitare.<br />
La lievitazione deve essere comunque condotta in almeno 2 fasi. La prima<br />
fermentazione, denominata “puntata”, è generalmente effettuata su masse<br />
consistenti di impasto per tempi variabili a seconda del processo. L’obiettivo di<br />
questa operazione non è ottenere l’aumento di volume della massa bensì quello di<br />
indurre importanti modificazioni delle proprietà reologiche dell’impasto. In particolare<br />
la produzione di CO2, promuovendo l’acidificazione del sistema, rende il glutine più<br />
tenace. La lievitazione finale o “appretto” viene condotta sulla massa di impasto della<br />
pezzatura finale ed è mantenuta per circa 1 ora in condizioni controllate di<br />
temperatura e umidità al fine di raggiungere il massimo sviluppo in volume. Nel<br />
metodo indiretto gli ingredienti sono aggiunti in più riprese, durante i cosiddetti<br />
rinfreschi dell’impasto. All’interno di questo gruppo è possibile fare un’ulteriore<br />
distinzione tra il metodo con “biga” e il metodo con “madre acida”. Il metodo con<br />
“biga” prevede la formazione di un impasto preparatorio (detto appunto “biga”),<br />
ottenuto miscelando parte del lievito compresso, della farina e dell’acqua prevista<br />
dalla formulazione, che si lascia riposare per un periodo di tempo prestabilito (da 10<br />
a 20 ore) in funzione della tipologia di pane che si vuole ottenere; al termine del<br />
riposo si uniscono le restanti parti di farina, lievito, acqua ed eventuali altri<br />
ingredienti. Durante la lunga sosta, definita “maturazione”, il lievito ha la possibilità di<br />
adattarsi al sistema impasto che potrà così raggiungere capacità fermentative<br />
ottimali nel momento in cui tutti gli ingredienti saranno stati aggiunti. L’impasto finale,<br />
generalmente dopo 30-60 minuti di lievitazione, è tagliato, modellato, ancora lasciato<br />
lievitare per circa un’ora e mezza ed infine cotto.<br />
Nel caso della panificazione con “madre acida” il pre-impasto è rappresentato da una<br />
parte di impasto derivante da una lavorazione precedente (“madre”),<br />
opportunamente fermentato e conservato in ambiente refrigerato. Nell’impasto sono<br />
presenti, oltre ai Saccharomyces, alcuni batteri, prevalentemente lattobacilli<br />
omofermenanti ed etero fermentanti. Generalmente si opera per rinfreschi successivi,<br />
seguiti ciascuno da una fase di lievitazione dell’impasto. Ognuno di questi rinfreschi<br />
consente l’aumento della massa lievitante e delle sue capacità fermentative.<br />
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