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DEGLI STUDI DI MILANO - FACOLTA - SIGI-EUROPE

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3. MATERIALI E METO<strong>DI</strong><br />

tale condizione. È la resistenza offerta dall’impasto alla continua sollecitazione<br />

meccanica. Tempi lunghi corrispondono a caratteristiche di forza della maglia<br />

proteica che assicura all’impasto un’elevata resistenza alla lavorazione;<br />

• Grado di rammollimento o Caduta (UB): è dato dalla distanza tra il centro della<br />

curva e la linea della 500 UB dopo un certo intervallo di tempo (dopo 10 minuti<br />

dall’inizio del test o dopo 12 minuti dal massimo sviluppo della curva); esprime la<br />

perdita di consistenza dell’impasto dopo un intervallo di tempo prefissato: tale indice<br />

risulta tanto più contenuto quanto più forte è la farina;<br />

• Elasticità (mm): è data dall’ampiezza della banda del tracciato al massimo dello<br />

sviluppo. Quanto più larga è la banda, tanto maggiore è l’elasticità dell’impasto.<br />

Analisi alveografica<br />

Il test alveografico viene condotto nelle condizioni proposte dal metodo ISO 5530- 4,<br />

utilizzando l’Alveografo Chopin (Figura 3.6).<br />

Con questo test viene valutata la resistenza che un impasto oppone ad una<br />

sollecitazione costante (rigonfiamento) esercitata da un circuito pneumatico.<br />

La prova viene condotta su 250 g di farina, posta nell’impastatrice termoregolata a<br />

22° C, alla quale viene aggiunta una soluzione al 2 ,5% di cloruro di sodio in quantità<br />

proporzionale all’umidità della farina, in modo che l’impasto ottenuto abbia<br />

un’umidità costante del 48%.<br />

Si procede quindi all’esecuzione della prova: si impasta per un minuto, si arresta la<br />

macchina e si recuperano le particelle rimaste aderenti alle pareti della vasca<br />

impastatrice, si riavvia la macchina e si impasta per altri 6 minuti. L’impasto viene<br />

quindi estruso e se ne ricavano cinque dischi posti in una camera di riposo per 20<br />

minuti. Si preleva quindi il primo disco e lo si posiziona su un supporto meccanico<br />

che prima schiaccia il disco e poi lo tiene in posizione per il rigonfiamento, quindi si<br />

insuffla aria fino a provocare la rottura della bolla che si viene a formare. Si procede<br />

nello stesso modo anche con gli altri cilindri d’impasto ottenendo cinque tracciati<br />

(Figura 3.7) dai quali si ricavano i seguenti valori medi:<br />

- P (mm): altezza massima della curva; rappresenta la tenacità dell’impasto e<br />

quindi la resistenza massima opposta alla deformazione;<br />

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