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peter 1. furst au.ucinogeni ecultura

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All<strong>ucinogeni</strong> e cultura<br />

quale intercede confrontandosi personalmente con le forze del<br />

Soprannaturale e dell'Oltretomba, mondi dei quali è venuto a<br />

conoscenza attraverso crisi iniziatiche, esperienze e trance estatiche.<br />

Spesso, anche se non sempre e dovunque, il sogno estatico<br />

dello sciamano sotti.ntende l'uso di alcune piante sacre allucinogene<br />

cui si attribuisce un potere sovrannaturale in grado di trasformare<br />

le forze vitali o « essenza dell'anima », e che nelle religioni<br />

animistico-sciamaniche comprende tutti i fenomeni naturali,<br />

compresi quelli che noi definiremmo « inanimati ». Senza<br />

dubbio alcuno, lo sciamanesimo ha una origine molto antica, e<br />

i reperti archeologici, infatti, mostrano che tra gli uomini di Neanderthal<br />

di Europa e Asia, più di 50.000 anni fa, era già presente<br />

qualcosa molto prossimo alle religioni sciamaniche dei popoli<br />

cacciatori vicini a noi l . E' quanto meno possibile, anche se non è<br />

dimostrabile, che la pratica dello sciamanesimo inteso come una<br />

« antica tecnica dell'estasi », tanto per usare la ormai classica definizione<br />

di Mircea Eliade (1964), ha implicato il potenziale psichedelico<br />

che l'ambiente offriva, che non sarebbe altro se non<br />

l'origine della religione stessa. Questa eventualità è tanto più pro-<br />

l Esistono valide ragioni per credere che alcuni uomini di Neanderthal<br />

facessero uso di erbe tera peutiche. In una caverna di Shanidar, nell'Irak<br />

del nord, alcuni archeologi scoprirono polline di otto diversi tipi di piante,<br />

accanto allo scheletro di un uomo adulto. All'inizio si pensava che si<br />

trattasse di un'espressione d'amore e di devozione per il parente scomparso<br />

ed era considerata testimonianza della profonda spiritualità degli<br />

uomini di Neanderthal, ma oggi si ritiene che potesse trattarsi degli strumenti<br />

del mestierc di uno sciamano. Il noto paleontologo francese A.<br />

Leroi·Gourhan ha identificato almeno sette degli otto campioni di polline<br />

trovati nella sepoltura, e si tratta di piante che hanno ancora oggi un'importante<br />

validità terapeutica, sia in quella zona, che in tutto il vecchio<br />

continente (ad es. la Achillea, il cui nome anglosassone, yarrow, significa<br />

« guaritore n; Althea, O Altea rosata, il cui nome in greco vuoI dire anch'esso<br />

« guaritore n; Sel1ecio, uno dei cui nomi comuni inglesi, groundsel, de·<br />

riva dal termine anglosassone che sta ad indicare « divoratore di pus n;<br />

Ephedra, la coda cavallina, una specie che contiene la ben nota efedrina,<br />

uno stimolante dei nervi). Secondo l'archeologo della Columbia University,<br />

Ralph S. Solecki, che ha scavato sepolture risalenti a 60.000 anni fa<br />

nella zona di Shanidar, la grande presenza di piante dall'indubbio valore<br />

terapeutico in una delle tombe, fa pensare « alla profonda spiritualità degli<br />

uomini di Neanderthal n. Viene anche la tentazione di presumere che, se<br />

questi uomini di Neanderthal, che Solecki e altri studiosi ritengono essere<br />

gli antenati diretti dell'uomo moderno, conoscevano in maniera approfondita<br />

tante piante medicinali, molto probabilmente avevano anche una<br />

certa familiarità con una parte della flora psichedelica della regione (N.d.A.).<br />

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