peter 1. furst au.ucinogeni ecultura

Allucinogeni e cultura
carsi bevendo il loro « vino» (oggi chiamato pulque, il succo
fermentato del cactus dell'agave), ma se lo iniettavano per via
rettale.
Soltanto recentemente è stato scoperto che anche gli antichi
Maya usavano i clisteri. Nell'arte Maya sono state trovate raffigurazioni
di siringhe per clisteri e addirittura clisteri rituali; un
esempio di quest'arte è evidente in un grande vaso dipinto datato
600-800 a.C., sul quale appare un uomo che porta con sé una
siringa per clistere, poi lo si vede applicarselo da solo e infine
compare una donna che gli pratica l'operazione. In seguito alla
scoperta di questi reperti, l'archeologo M. D. Coe è riuscito a
identificare su un altro vaso dipinto dai Maya un curioso oggetto
sorretto da un dio giaguaro: una siringa per clistere. Se i clisteri
degli antichi Maya, così come quegli degli Indiani Peruviani,
erano composti da inebrianti o da allucinogeni, possiamo supporre
che la miscela venisse prepdrata con il balché fermentato
(una specie di miele selvatico), vera e propria bevanda sacra,
potenziata dal tabacco o da un infuso di semi di ipomea. Naturalmente
avrebbero potuto essere infusioni di solo tabacco.
L'idea che i Clisteri rituali delle popolazioni stanziate nella
Mesoamerica in età pre-Spagnola, fossero usati non soltanto a
fini terapeutici, così com'è da noi, bensì - e questo lo facevano
anche gli Incas - per contribuire ad alterare lo stato di
coscienza e permettere in tal modo il contatto con gli spiriti sovrannaturali,
viene avvalorata non solo dalle testimonianze raccolte
nel sedicesimo secolo nel Sud America ma anche dalle
recenti scoperte sui clisteri a base di peyotl presso gli Huichol
della Sierra Madre occidentale in Messico (Timothy Knab, comunicazione
personale). La siringa degli Huichol è fatta con il femore
di un piccolo cervo, mentre il bulbo è costruito con la vescica
del cervo invece che con la gomma, e assomiglia molto ai
clisteri fatti con le ossa di cervo usati dagli Indiani delle praterie
e che si trovano esposte nel Museo degli Indiani d'America
a New York. Gli Huichol sostengono che gli sciamani che
prendono l'infuso di peyotl per via rettale invece che per via
orale (intero o pestato in un mortaio consacrato) lo fanno per
via del loro stomaco delicato che non gli permette di tollerare
il sapore molto amaro e la qualità astringente della pianta, Ja
quale molto spesso provoca nausee e addirittura violenti conati
di vomito. lo invece tendo a credere, in virtù dell'identifi­
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