e - Cesavo
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i volontari raccontano<br />
la mia esperienza al <strong>Cesavo</strong><br />
I racconti di Cristina, Alessandro e Patrizia, delle Univesità di Genova<br />
e di Firenze, che hanno svolto il tirocinio presso il nostro Centro<br />
Cristina<br />
Bozzo<br />
Sono stata invitata, dopo parecchio tempo, a parlare della mia<br />
esperienza al <strong>Cesavo</strong> e lo faccio molto volentieri!<br />
Il mio corso di laurea (Scienze dell’Educazione a Genova) prevedeva<br />
un tirocinio obbligatorio presso un ente che io stessa avrei dovuto<br />
scegliere. Dopo un po’ di indecisione, il Centro di Servizi al Volontariato<br />
mi è sembrato il posto che mi avrebbe dato delle buone possibilità<br />
di conoscere le risorse del territorio e di capire meglio come<br />
sarebbe stato uno degli sbocchi lavorativi al quale la mia laurea mi<br />
stava preparando.<br />
É stato molto stimolante il fatto che mi sia stata affidata un’indagine<br />
sul territorio della mia città da svolgere da sola; il tutto grazie<br />
a Viviana Marconi che mi ha aiutato ad impostare una ricerca e soprattutto<br />
a farlo nel miglior modo possibile dati i tempi ristretti.<br />
Scopo della ricerca? Conoscere le motivazioni che spingono i giovani<br />
a fare volontariato, ma soprattutto, capire cosa potrebbero fare<br />
le associazioni di volontariato per attirare i giovani al loro interno.<br />
Questo lavoro si legava bene a quello della mia tutor, Viviana, che in<br />
quel periodo si occupava di coinvolgere nel mondo del volontariato i<br />
bambini e i ragazzi che ancora frequentavano la scuola; il mio lavoro<br />
si indirizzava invece alla fascia d’età successiva, cioè a tutti coloro<br />
che avevano terminato il corso obbligatorio di studi.<br />
Si è scelto di utilizzare come metodo di indagine il questionario<br />
a domande chiuse, che è stato somministrato a 100 giovani di età<br />
compresa tra i 18 e i 28 anni, 50 volontari e 50 non volontari.<br />
La scelta di coinvolgere nell’indagine i non volontari è stata fatta<br />
per conoscere anche il punto di vista di coloro che sono “estranei”<br />
al mondo del volontariato e capire che cosa, secondo loro, un’associazione<br />
potrebbe fare per coinvolgerli.<br />
Nonostante i giovani volontari non fossero molti ho trovato collaborazione<br />
da parte dei responsabili delle associazioni che hanno facilitato<br />
il mio lavoro, rispondendo velocemente alle mie richieste.<br />
Le domande dei questionari erano diverse, ma l’ultima è quella che<br />
ha permesso al <strong>Cesavo</strong> di avere dei dati importanti:<br />
“secondo te, cosa potrebbe fare un’associazione per coinvolgere<br />
maggiormente i giovani?”<br />
Secondo i due campioni la modalità più efficace con cui un’associazione<br />
può coinvolgere i giovani è quella di dare informazioni<br />
sulle attività che si possono svolgere al suo interno; molto meno<br />
importante è il dare informazioni sull’associazionismo in generale,<br />
forse perché attraverso pubblicità o dibattiti a scuola il fenomeno<br />
è già ampiamente conosciuto. Ai quei giovani premeva sapere ciò<br />
che concretamente si può fare in una associazione, probabilmente<br />
per sapere se si è in grado di svolgere una determinata mansione.<br />
Sono emersi inoltre due suggerimenti pratici: quello di far entrare<br />
i giovani all’interno delle associazioni con “visite guidate” e quello<br />
di fornire la formazione necessaria a svolgere il servizio, in termini<br />
di competenza tecnica e conoscitiva delle problematiche coinvolte.<br />
Queste le conclusioni dello specifico lavoro di ricerca, sulla base del<br />
quale ho scritto la mia tesi di laurea, la quale ha interessato molto<br />
la commissione, ipotizzando un allargamento della ricerca alla realtà<br />
della città di Genova e quindi ad un confronto tra le due città.<br />
Mi sono appassionata molto a questo incarico poiché è stata la prima<br />
occasione, dopo anni di solo studio, in cui ho tentato di mettere<br />
in pratica le mie conoscenze e le mie capacità di lavoro, cercando di<br />
imparare a lavorare in gruppo e a rapportarmi con gli altri, sia in un<br />
rapporto formale (con i responsabili delle associazioni) che in un<br />
rapporto informale (con i ragazzi intervistati e con i miei colleghi):<br />
un’esperienza senza dubbio positiva.<br />
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