01.06.2013 Views

e - Cesavo

e - Cesavo

e - Cesavo

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

alessandro<br />

gozzi<br />

Il <strong>Cesavo</strong> è un posto interessante dove svolgere un’attività di tirocinio;<br />

io, lì, ne ho fatti addirittura due! Vi dirò del primo.<br />

Nel 2006/07 ero iscritto all’Università di Firenze, Facoltà di Scienze<br />

della Formazione, corso di Laurea in “Formatore per lo sviluppo<br />

delle risorse umane e dell’interculturalità”. Il piano di studi prevede<br />

l’attività di “tirocinio formativo”, che può essere collegata all’argomento<br />

della tesi di laurea. Ho scelto di utilizzare questa opportunità,<br />

e così la mia tesi di laurea si è basata sull’attività fatta al<br />

centro servizi.<br />

Il mio è stato un tirocinio un po’ particolare, perché centrato proprio<br />

sull’organizzazione <strong>Cesavo</strong>. Ho cercato di capire quale fosse il<br />

ruolo che il centro svolge in provincia al servizio delle associazioni<br />

di volontariato. Ho scoperto che il centro, oltre alle consulenze<br />

di tipo tecnico, offre alle associazioni importantissimi elementi di<br />

riflessione sul senso dell’azione volontaria. Inoltre, vista la tipologia<br />

del mio corso di studi, ho centrato l’attenzione sulla struttura<br />

d’impresa attraverso la quale il centro funziona, cercando di coglie-<br />

patrizia<br />

Cupis<br />

Mi chiamo Cupis Patrizia, mi sono laureata in Scienze dell’Educazione<br />

a Genova nel settembre 2007 con 109/110 e ho svolto il tirocinio<br />

di 150 ore presso il <strong>Cesavo</strong> con il tutoraggio della dott.ssa Viviana<br />

Marconi. Questo tirocinio mi ha permesso di fare esperienza nei<br />

due settori che interessano la mia vita professionale e personale:<br />

l’educazione dei giovani e l’intercultura. Questi sono i motivi<br />

per i quali ho scelto di svolgere la tesi in pedagogia interculturale<br />

con il titolo: “Educazione alla comprensione dell’altro: esperienze<br />

a confronto e loro valutazione” con il prof. Ricci, per la quale ho<br />

seguito alcuni progetti proposti nelle scuole di Albenga e Finale<br />

Ligure e i progetti che la Bottega del Commercio Equo e solidale di<br />

Savona presenta nelle scuole savonesi. Grazie al <strong>Cesavo</strong> ho potuto<br />

fare esperienza sulla formazione svolta nelle scuole di ogni ordine<br />

e grado che ha l’obiettivo di avvicinare i giovani al volontariato e<br />

alla comprensione del mondo della disabilità. Questa esperienza è<br />

stata per me molto formativa perché ho approfondito la conoscenza<br />

delle tecniche di comunicazione e ho osservato come la testimo-<br />

re le specificità dei centri servizi e le scelte operate dal <strong>Cesavo</strong> in<br />

particolare.<br />

É stato un percorso molto interessante, che mi ha molto arricchito,<br />

perché il <strong>Cesavo</strong> è un posto particolare. Infatti, pur essendo un<br />

centro servizi al volontariato che risponde, come tutti gli altri, ad<br />

una mission precisa, definita dall’ordinamento giuridico, lo staff del<br />

centro ha sicuramente letto in modo molto approfondito le finalità<br />

della legge; ha, infatti, provato ad andare un po’ oltre la semplice<br />

erogazione di consulenze a sportello, aprendosi anche al non facile<br />

campo della formazione. In più, il gruppo di lavoro del centro si è interrogato<br />

su quali fossero le modalità organizzative più efficaci per<br />

interagire con le associazioni di volontariato e sulla base di queste<br />

riflessioni è stato capace di ri-definire la sua stessa struttura, con<br />

un lavoro di grande spessore teorico e impegno pratico.<br />

Al <strong>Cesavo</strong> non ti nascondono nulla, sono aperti al dialogo, al confronto,<br />

all’ascolto; queste sono qualità rare, che però, chi lavora<br />

nella progettazione sociale, dovrebbe sempre mostrare! Al <strong>Cesavo</strong><br />

puoi confrontarti con veri esperti di progettazione europea, gratuitamente,<br />

senza dover andare a fare un master in qualche università.<br />

Il centro, infatti, partecipa, ormai da anni, a bandi europei sui temi<br />

del volontariato, lavorando in rete con altre associazioni di moltissimi<br />

paesi dell’Unione. Progettare in rete a questo livello implica<br />

capacità di relazione, desiderio di innovazione e grandi competenze<br />

tecniche. Se sei interessato al tema della rendicontazione sociale<br />

nel mondo no profit la lettura del Bilancio sociale del centro e una<br />

chiacchierata con le persone che ci lavorano, ti darà qualche buona<br />

informazione.<br />

nianza diretta di chi vive una disabilità, riesce a creare empatia<br />

con i bambini, che in questo modo riescono a superare le loro paure<br />

nei confronti del “diverso” e si avvicinano alla sua comprensione.<br />

Tutto questo mi ha aiutato a formare le competenze necessarie per<br />

cominciare ad occuparmi di educazione nelle scuole per la Bottega<br />

del commercio equo Kikoa di Albenga della quale sono presidente<br />

e responsabile dell’educazione. Infatti la nostra associazione si<br />

occupa di educazione alla mondialità e grazie alle tecniche che ho<br />

appreso durante il mio tirocinio, ho realizzato, in collaborazione<br />

con la dott.ssa Morano, alcuni progetti da presentare nelle scuole<br />

medie e elementari di Albenga, che hanno permesso ai bambini e ai<br />

loro genitori di avvicinarsi al commercio equo e solidale. Un altro<br />

importante progetto al quale il <strong>Cesavo</strong> ha lavorato mentre svolgevo<br />

il mio tirocinio è stato quello di mettere in relazione alcune delle<br />

tantissime associazioni presenti sul territorio di Albenga, cercando<br />

di creare una rete che potesse portare a termine dei progetti comuni.<br />

In questa occasione l’associazione Kikoa è diventata membro<br />

di un coordinamento di organizzazioni che operano nel volontariato<br />

ingauno: il CO.CO.DE.A. dal quale è nato “Il treno della solidarietà”,<br />

un progetto di educazione nelle scuole che ha visto la collaborazione<br />

di tutte le associazioni del coordinamento.<br />

Tale collaborazione continuerà con nuovi progetti e nuovi membri<br />

che si stanno aggiungendo, tra i quali alcune associazioni di migranti<br />

di varie nazionalità, che sicuramente arricchiranno l’offerta<br />

educativa in un territorio così fortemente caratterizzato dall’immigrazione<br />

e contribuiranno a realizzare quell’educazione alla comprensione<br />

dell’altro che era il tema della mia tesi.<br />

21

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!