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e - Cesavo

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la testimonianza di paolo<br />

Volontario “della notte”<br />

alla Caritas<br />

Non sapendo esattamente cosa scrivere della mia<br />

personale esperienza riguardo al servizio alla Casa<br />

d’Accoglienza Notturna della Caritas ho pensato<br />

di farvi partecipi di alcuni disordinati pensieri.<br />

Quello che troverete di seguito è quindi un piccolo<br />

guazzabuglio di riflessioni. Un grazie in anticipo a chi avrà la forza<br />

di arrivare fino in fondo.<br />

pensiero 1: Super eroi<br />

esistono i super eroi? Dove si nascondono, se si nascondono, e<br />

perché operano nell’ombra?<br />

La gente sa che esistono o pensa che siano solo una leggenda<br />

metropolitana? Ma soprattutto quanti e chi sono?<br />

Ebbene io ho scoperto che esistono! Non si nascondono affatto<br />

e tutti i giorni girano per le nostre città e compiono azioni, a<br />

volte grandi e tutti ne vengono a conoscenza perché i Media se<br />

ne occupano, concedendogli gli onori della cronaca (ma non sanno<br />

che stanno parlando di un Super Eroe). Quasi sempre però, fanno<br />

cose che passano inosservate, se non a chi ha avuto la fortuna<br />

di imbattersi in loro. La gente li conosce ma non sa che dietro la<br />

porta del loro vicino di casa si nasconde un Super Eroe.<br />

Sono migliaia, decine di migliaia e offrono il loro aiuto a chi<br />

ne ha bisogno per risolvere quei problemi di cui tutti noi siamo<br />

a conoscenza ma non sappiamo come affrontare. Noi, gente<br />

immersa nel nostro piccolo mondo fatto di quotidiana routine e<br />

di affannato senso di impotenza, che di fronte ad una realtà che<br />

ti schiaccia la faccia a terra facciamo fatica a pensare ai nostri di<br />

problemi, figuriamoci quelli degli altri.<br />

Questo era l’inizio di un articolo, scritto diversi anni fa, che<br />

avrei voluto inviare a qualche giornale nelle solite rubriche a<br />

disposizione dei lettori che sentono il bisogno di comunicare al<br />

“mondo” i loro pensieri. I Super Eroi erano i tanti volontari che<br />

giorno dopo giorno lavorano mettendosi a disposizione degli<br />

altri. L’articolo poi non è mai stato completato, ma in compenso<br />

ho trovato il coraggio di diventare anche io un Super Eroe e senza<br />

voler per forza essere un Super Man ho risposto a quello che era<br />

sempre stato un mio sogno, provare a cambiare il mondo.<br />

pensiero 2: Cambiamento<br />

Nella filosofia giapponese esistono due modi per cambiare le cose;<br />

una è detta Kairyrò e consiste nel fare cose che sono di grande<br />

impatto e che di punto in bianco sono in grado di cambiare la<br />

realtà; l’altra è chiamata Kaizen e consiste nel fare piccole cose,<br />

con assiduità e in modo cosciente e quindi favorire il cambiamento<br />

della realtà. Come è ovvio che sia le grandi cose possono essere<br />

fatte da uomini veramente speciali che hanno a disposizione<br />

qualche “dono” particolare o molti soldi da spendere. Agli altri,<br />

come me, non resta che fare con assiduità e caparbietà “piccole<br />

cose” e accettare con umiltà il fatto che solo con l’impegno si può<br />

lasciare un microscopico segno del nostro passaggio su questa<br />

terra.<br />

Kaizen indica il miglioramento continuo nella vita personale,<br />

privata, sociale, professionale (kai=cambiamento, zen = meglio).<br />

Motto del kaizen: “oggi migliori di ieri, domani migliori di oggi, il<br />

limite é il cielo...”.<br />

pensiero 3: la carta dei valori del volontariato<br />

Leggendo la Carta dei valori del volontariato ho scoperto che<br />

dovrei:<br />

Essere testimonianza credibile di libertà, rispetto alle logiche<br />

dell’individualismo, dell’utilitarismo economico e una persona<br />

che rifiuta i modelli di società centrati esclusivamente sull’avere<br />

e sul consumismo (art. 3 dei principi fondanti).<br />

Proporre a tutti di farsi carico, ciascuno per le proprie competenze,<br />

tanto dei problemi locali quanto di quelli globali e, attraverso la<br />

partecipazione, di portare un contributo al cambiamento sociale<br />

(art. 5 dei principi fondanti).<br />

Avere una funzione culturale ponendomi come coscienza critica e<br />

punto di diffusione dei valori della pace, della non violenza, della<br />

libertà, della legalità, della piena cittadinanza e integrazione<br />

sociale (art. 8 dei principi fondanti).<br />

Svolgere un ruolo politico in quanto il volontario partecipa<br />

attivamente ai processi della vita sociale favorendo la crescita del<br />

sistema democratico (art. 9 dei principi fondanti).<br />

La dimensione dell’essere poi è per il volontario ancora più<br />

importante di quella del fare (art. 10 atteggiamenti e ruoli).<br />

E io che pensavo fosse una cosa semplice!!! Il cammino è lungo.<br />

pensiero 4: Corsi di formazione<br />

Questa più che una riflessione è un invito. Partecipate perché<br />

non sapete quello che vi perdete! Relatori capaci e coinvolgenti.<br />

Argomenti interessanti e di attualità. Momenti per riflettere ma<br />

anche per divertirsi. Coffee Break caldi e gustosi e pranzi luculliani<br />

innaffiati da ottimo vino. Insomma c’è ne per tutti i gusti, cibo per<br />

la mente e lo spirito e cibo per la “panza”. Scusate se è poco!!!<br />

pensiero 5: una canzone<br />

(il testo di Gli altri siamo noi di U. Tozzi)<br />

(...) Noi che stiamo in comodi deserti di appartamenti e di<br />

tranquillità lontani dagli altri, ma tanto prima o poi gli altri siamo<br />

noi. In questo mondo piccolo oramai gli altri siamo noi. Fra gli<br />

indios e gli indù, ragazzi in farmacie che ormai non ce la fanno<br />

più, famiglie di operai licenziati dai robot e zingari dell’est in<br />

riserve di periferia. Siamo tutti vittime e carnefici, tanto prima<br />

o poi gli altri siamo noi. L’Amazzonia, il Sudafrica, gli altri siamo<br />

noi, in questo mondo gli altri siamo noi. Quando sparano, quando<br />

sperano, gli altri siamo noi. (...)<br />

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