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dalla teoria dello Sviluppo Umano alla pratica - Laboratorio Arco

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disabilità: esso considera non soltanto l’insieme delle capability dell’individuo<br />

in quanto tale ma, soprattutto quando viene applicato a persone “vulnerabili”<br />

(ad esempio bambini e persone con disabilità in particolare di tipo mentale),<br />

prende in esame anche le capability esterne della persona, ossia quelle che le<br />

derivano <strong>d<strong>alla</strong></strong> relazione di cura che instaura con il suo o i suoi caregiver.<br />

Il prossimo paragrafo approfondisce alcuni concetti chiave relativi allo<br />

sviluppo umano e all’approccio delle capability, al ne di meglio comprendere<br />

il signicato delle riessioni condotte sul tema della disabilità <strong>alla</strong> luce di tale<br />

approccio.<br />

Il paradigma teorico di riferimento: l’approccio delle capability o<br />

capacità 2<br />

L’ “approccio delle capability” o delle “capacità” è stato inizialmente formulato a<br />

metà degli anni Ottanta da Amartya Sen, professore di economia e losoa ad<br />

Harvard insignito del Premio Nobel per l’Economia nel 1998; successivamente,<br />

è stato sviluppato sotto numerosi aspetti – da quelli etico-normativi ai problemi<br />

metodologici e di misurazione empirica no alle implicazioni di politica pubblica<br />

che da esso derivano - da parte di molti studiosi e sotto dierenti prospettive<br />

disciplinari (di particolare rilevanza è il contributo di Martha Nussbaum, losofa<br />

politica dell’Università di Chicago).<br />

Le ragioni che fanno ritenere questo schema teorico particolarmente idoneo per<br />

analizzare e misurare la qualità della vita e la sostenibilità dei processi di sviluppo<br />

in contesti avanzati sono principalmente due. In primo luogo, esso descrive il<br />

benessere individuale non come una condizione statica e materialistica, denita<br />

dal semplice possesso in un certo istante temporale di un dato ammontare<br />

di risorse materiali (siano esse il reddito o i beni a disposizione) ma come un<br />

processo in cui i mezzi e le risorse acquisibili o disponibili rappresentano uno<br />

strumento – certamente essenziale e irrinunciabile – per ottenere benessere,<br />

ma non costituiscono di per sé una metrica adeguata a misurare il benessere<br />

complessivo delle persone o la qualità della vita che esse riescono a realizzare.<br />

In secondo luogo, l’approccio delle capacità è un approccio genuinamente<br />

complesso: non si limita a estendere l’attenzione al di là della sola dimensione<br />

monetaria, riferendosi a una molteplicità di indicatori o di dimensioni<br />

del benessere individuale come altri approcci suggeriscono, ma richiama<br />

2 Questo paragrafo è stato curato da Enrica Chiappero e Laura Mangano dell’Istituto Universitario di Studi<br />

Superiori (IUSS) di Pavia, all’interno del I dossier del Progetto UmanamENTE “Migrazioni, <strong>Sviluppo</strong> <strong>Umano</strong> ed Enti<br />

locali: vincoli ed opportunità”, gennaio 2010. Il dossier è consultabile sul sito del progetto www.umanam-ente.org<br />

12 L’approccio delle capability applicato <strong>alla</strong> disabilità

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