dalla teoria dello Sviluppo Umano alla pratica - Laboratorio Arco
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persone con disabilità, quando si scorre dal criterio 1 al 5 – si intersecano tra<br />
loro in maniere irregolari e non transitive.<br />
Per il momento non è necessario stabilire quale tra i criteri, sulla base della<br />
discussione svolta n qui, sia preferibile. Assumiamo che, prendendo le mosse<br />
da uno di essi, sia ritagliato il sottoinsieme della popolazione qualicato<br />
come disabile. È a questo punto che interviene un metodo sviluppato<br />
all’interno dell’approccio delle capability che prevede l’apporto informativo e<br />
partecipato delle persone. Si tratta di una procedura informativa che prevede<br />
il coinvolgimento degli stakeholder in un processo di riessione sui valori, sulle<br />
dimensioni del benessere e dunque sulle capability.<br />
L’elemento centrale della procedura, che si inserisce all’interno di un processo di<br />
valutazione più ampio, si basa su quattro domande:<br />
I] “Quali sono le più importanti opportunità che una persona dovrebbe avere<br />
nel corso della sua vita?”; 21<br />
II] “Quanto ciascuna delle opportunità che hai individuato è importante nella<br />
tua vita?”;<br />
III] “Quanto ti aspetti che le istituzioni sociali diano importanza alle opportunità<br />
che hai individuato?”;<br />
IV] “In che misura ritieni vi sia corrispondenza tra le opportunità a cui le<br />
istituzioni sociali danno importanza e le opportunità a cui tu dai importanza<br />
per il corso della tua vita?”. 22<br />
La domanda [I] sollecita l’intervistato a rispondere in termini generali,<br />
prescindendo dai vincoli concreti della sua determinata posizione (capability<br />
generalmente desiderate). La [II] lo esorta, sulla base della precedente<br />
risposta, a valutare la propria esistenza: lo si induce ad applicare a se stesso il<br />
set delle opportunità prospettive (o, più esattamente, delle potenzialità) che<br />
ha indicato in astratto. La [III] tematizza il rapporto tra la persona e la rete di<br />
istituzioni in cui è immerso: non gli si chiede un giudizio sulle performance<br />
delle istituzioni, bensì sul loro grado di rispetto e di attenzione verso le sue<br />
esigenze. Inne, la [IV] gli chiede di elaborare una valutazione comparativa tra<br />
le opportunità oggettivamente oerte e quelle soggettivamente attese; ossia<br />
lo spinge a giudicare le sue valutazioni. Pertanto, sulla scorta delle risposte a<br />
tale questionario, acquisiamo informazioni intorno: alle credenze (domanda I),<br />
agli atteggiamenti o sistemi di azioni (domanda II), alle aspettative istituzionali<br />
(domanda III), alle aspettative soggettive o di “secondo livello” (domanda IV),<br />
mettendo a fuoco le quattro variabili che danno forma, nel mo<strong>dello</strong> TAOPE,<br />
21 Va osservato che le domande non hanno per riferimento il “disabile”, bensì la “persona”, in coerenza con quanto<br />
sopra argomentato.<br />
22 Una prima formulazione di queste domande sta al centro del questionario elaborato e applicato in Biggeri et<br />
al. (2006).<br />
38 L’approccio delle capability applicato <strong>alla</strong> disabilità