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LAVOCE Il discorso di un prete cattolico con GLI ESSERI ... - Hang

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Questo vi posso raccomandare. Non c’è dubbio su quante ricchezze spirituali stanno a <strong>di</strong>sposizione<br />

per voi. Come <strong>un</strong> deposito sul l<strong>un</strong>go mare colmo <strong>di</strong> ricchezze. – Bisognerebbe aprire la stiva della<br />

nave per accogliere la ricchezza. E non basta neanche questo! La cianfrusaglia che occupa lo spazio<br />

<strong>di</strong> pregio si dovrebbe buttare nel mare. Ma questo lo deve fare il capitano della nave, e non io, il<br />

custode del deposito.<br />

La nave della tua vita è tua! Tu l’hai ricevuta. Tu devi sapere la <strong>di</strong>rezione e la manutenzione”!<br />

Caro Angelo Custode! Tu lo sai veramente quanta cianfrusaglia c’è sulla mia nave. Devo<br />

combattere <strong>con</strong> questo solo per me?<br />

VOCE: “No. Te ne devi accorgere e decidere cosa farne. Questo lavoro non può farlo ness<strong>un</strong>’altro<br />

al tuo posto. Come per esempio <strong>con</strong> la sigaretta o <strong>con</strong> l’alcol. Ma l’ignoranza non è <strong>un</strong> oggetto. E<br />

anche in questo caso, devi vedere e decidere tu. Pensa bene: a cosa de<strong>di</strong>care il tuo tempo. Come<br />

impiegare il tuo tempo”.<br />

17. Esiste <strong>un</strong>’auto<strong>con</strong>danna<br />

Dio mio! Spesso ann<strong>un</strong>zio e penso sul serio, che la preghiera e la vita sono sempre in sintonia <strong>un</strong>o<br />

<strong>con</strong> l’altro. Come la nostra preghiera, è uguale la nostra vita. – Domando: come dobbiamo capire<br />

le tue parole: “Fate quello che <strong>di</strong><strong>con</strong>o, ma non seguite quello che fanno”.<br />

VOCE: “Ho riferito a quelli, che sono gravemente malati <strong>di</strong> schizofrenia. Sono pure malvagi, non<br />

soltanto malati. Potrei <strong>di</strong>re anche così: loro sono in <strong>un</strong>o stato <strong>di</strong> auto<strong>con</strong>danna.<br />

E’ <strong>un</strong>a forma <strong>di</strong> suici<strong>di</strong>o, che matura le <strong>con</strong>seguenze ma non in questa <strong>di</strong>mensione. Però matura.<br />

Sarebbe meglio per loro se li lascassero a maturare ancora qui. Ma l’egoismo e la como<strong>di</strong>tà non<br />

glielo permette. Ho menzionato anche la como<strong>di</strong>tà, come tipo <strong>di</strong> egoismo, che è molto pericoloso,<br />

capace <strong>di</strong> estirpare dall’uomo ogni empatia. Chiamato <strong>di</strong>versamente pigrizia che in parte significa<br />

quella. Solo in parte, perché <strong>un</strong>o può essere pigro in due mo<strong>di</strong>.<br />

<strong>Il</strong> primo, quando non fa niente. Questo si integra completamente nell’egoismo. <strong>Il</strong> se<strong>con</strong>do, quando<br />

non fa’ quello che dovrebbe fare. Quest’ultimo è più pericoloso, perché <strong>un</strong>o può vivere per tutta la<br />

vita ingannandosi, mentre chi non fa niente perché è pigro, non riesce a stare per molto senza far<br />

niente, perché la natura dell’uomo è così.<br />

Purtroppo anche la preghiera può <strong>di</strong>ventare <strong>un</strong>’azione supplementare. È la manifestazione della<br />

pigrizia spirituale. Quando qualc<strong>un</strong>o legge <strong>un</strong> testo <strong>di</strong> <strong>un</strong>a preghiera per tranquillizzare la sua<br />

anima, non sta facendo niente per il suo progresso, che sarebbe <strong>di</strong> capire o agire se<strong>con</strong>do la mia<br />

volontà. Chi vuole pregare così <strong>con</strong> quello io non avrò modo <strong>di</strong> parlare, perché non sta <strong>con</strong> Me. Io<br />

parlo sempre col cuore. Non <strong>con</strong>osco cosa vuol <strong>di</strong>re essere superficiale. In ogni cosa che <strong>di</strong>co, Mi<br />

rivelo. Le mie parole sono portatrice e generatrice <strong>di</strong> forza. Sì, perché sono portatrice del Creatore<br />

stesso. Non si <strong>di</strong>staccano mai le mie parole da Me, perché sono le esternazioni del Mio Spirito.<br />

Come potrei <strong>di</strong>staccarmi dal Mio Spirito?”<br />

18. La lotta dello Spirito tra la vita e la morte<br />

Dio mio! Adesso è il periodo <strong>di</strong> Quaresima. Ho pregato i Misteri Dolorosi del Rosario. Vorrei<br />

sentire la tua voce!<br />

VOCE: “Figlio mio! Avevi già sudato abbastanza nella tua vita anche tu. Però tu <strong>con</strong>osci solo il<br />

sudore dell’acqua. Quando sarà il sangue a trapassare la parete delle vene ed a fuoriuscire dai pori,<br />

lì c’è lo Spirito che è in lotta. Sta combattendo tra vita e morte. Mio figlio ha passato questo. Ha<br />

sperimentato che stare nella parte vincente non è <strong>un</strong> buon <strong>di</strong>vertimento. La parte vincente <strong>di</strong>venta<br />

parte vincente perché caccia via l’incubo spaventoso della morte.

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