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LAVOCE Il discorso di un prete cattolico con GLI ESSERI ... - Hang

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54. Una madre alla quale morto il figlio<br />

Gesù mio! Una madre ti vuole rac<strong>con</strong>tare il suo dolore per la morte <strong>di</strong> suo figlio.<br />

VOCE: “Figlia mia! La tua incapacità ti assolve. Adesso non vorrei <strong>di</strong>re certe cose che ti<br />

potrebbero far capire quanto è dura la <strong>con</strong>seguenza della tua impreparazione e in fine non si può<br />

darti nemmeno torto anche se rivolgi <strong>con</strong>tro <strong>di</strong> Me. Devo <strong>di</strong>re però che c’erano già momenti simili<br />

nella tua vita. Se ti occupassi <strong>un</strong> po’ <strong>di</strong> più <strong>con</strong> Me lo potresti intuire da sola <strong>di</strong> cosa mi riferisco.<br />

Ma ora ti chiedo <strong>di</strong> non avere più rimorso per quello che hai fatto <strong>con</strong>tro <strong>di</strong> Me senza volere.<br />

Quello che ti chiedo ora è questo: prova a perdonarmi. Si. La pace interiore si spanderà nel tuo<br />

cuore quando Mi perdonerai. E’ <strong>un</strong> po’ <strong>di</strong>fficile, perché forse ancora non ci cre<strong>di</strong> nemmeno tu che il<br />

rancore che provi è questo: che ti ho ferito <strong>con</strong> la morte <strong>di</strong> tuo figlio.<br />

Ti voglio aiutare. Tuo figlio voleva morire! Devi credere! Ogn<strong>un</strong>o muore quando vuole. Finché<br />

<strong>un</strong>o non vuole non muore. La morte non è brutta. Non c’entra niente <strong>con</strong> il morale. Se la morte<br />

fosse cattiva non la permetterei. Io non permetto il male. <strong>Il</strong> peccato è il male. E Io non permetto il<br />

peccato. Lo permettete voi. Io no. Permetto la possibilità <strong>di</strong> peccare affinché possiate <strong>di</strong>stinguere<br />

l’amore e amare <strong>di</strong> più. <strong>Il</strong> peccato è male, perché è <strong>con</strong>tro <strong>di</strong> Me e non sapete quanto sia anche<br />

<strong>con</strong>tro <strong>di</strong> voi.<br />

<strong>Il</strong> peccato è <strong>un</strong> <strong>di</strong>samore. La morte, cioè la fine della miserabile vita terrena non è brutta. Non è<br />

<strong>con</strong>tro <strong>di</strong> Me. Lo vedete cattiva solo ed esclusivamente perché non lo <strong>con</strong>oscete.<br />

Al bambino sembra male se gli tolgono il giocattolo per poi occuparsi delle cose più importanti<br />

che per lui ancora non è comprensibile. All’inizio tutte le cose <strong>con</strong> quali vi affezionate <strong>di</strong>ventano<br />

giocattoli: anche i bambini, i <strong>con</strong>iugi, anche i fratelli.<br />

La vita non è <strong>un</strong> giocattolo! La vita sono Io! La morte vi vuole risvegliare e a farvi capire questo.<br />

La vita sulla terra è la VIA il quale richiede l’adesione morale. Intendo <strong>di</strong>re che non è in<strong>di</strong>fferente<br />

come l’hai impiegato in passato e in futuro come vuoi impiegare la tua vita.<br />

Tu non hai bisogno <strong>di</strong> essere rasserenata. Almeno non qui e non adesso. Quando l’anima aspetta<br />

<strong>un</strong>a soluzione le parole <strong>con</strong>fortanti sono parole false. Tu hai bisogno <strong>di</strong> imparare. Per cui devi<br />

stu<strong>di</strong>are.<br />

Prima devi imparare a perdonarmi. Tutti che <strong>di</strong><strong>con</strong>o che se fossero loro i signori della vita e della<br />

morte, se solamente per <strong>un</strong> ora potessero avere loro il Mio posto, avrebbero organizzato meglio il<br />

mondo e il destino della gente, queste persone certamente Mi stanno criticando.<br />

Potrei risuscitare il morto? Sicuramente. Ho la capacità per farlo. Non lo faccio perché non ci<br />

riesco fare. Non lo faccio perché i morti li amo più <strong>di</strong> come li amate voi, loro avevano avuto la<br />

possibilità <strong>di</strong> lasciare la terra. Non lo faccio perché in duemila anni avreste dovuto imparare il<br />

motivo per cui Io sono venuto tra <strong>di</strong> voi. Non l’avete fatto. <strong>Il</strong> problema è questo.<br />

Ripeto: so che non è solo la tua mancanza. Per lo meno tu non hai tanta colpa. <strong>Il</strong> fatto <strong>di</strong> non<br />

voler cambiare il modo <strong>di</strong> pensare purtroppo porterà risultati dolorosi anche se non hai colpa. Fa<br />

molto male anche per Me <strong>di</strong> dover scuotervi per mezzo delle gravi sofferenze.<br />

E’ peggio non essere scossi della realtà amara la quale <strong>con</strong>duce alla verità. Realtà più grande <strong>di</strong><br />

nascere per morire, non esiste. IO SONO LA VITA, verità cosi evidente come questo<br />

semplicemente non c’e.”<br />

55. Ogni <strong>un</strong>o ha <strong>un</strong> ruolo limitato<br />

Signore! Una sorella si rivolge a Te <strong>con</strong> <strong>un</strong>a questione che per tante altre persone è <strong>un</strong> problema<br />

grave. La sua domanda è questo, dove sono i limiti della sua attività?<br />

VOCE: “Mia cara figlia! Sono <strong>con</strong>tento che usi le tue orecchie interiori. Anche prossimamente<br />

risponderò <strong>con</strong> molto piacere alle tue domande. Rispondere non è <strong>un</strong> peso per Me, e per te è <strong>un</strong>a

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