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stato consacrato Vescovo da un Papa nella Cappella Sistina.<br />
Nè queste circostanze esterne della sua vita, pur essendo sommamente<br />
care ad ogni cuore romano, dicono tutto; Pio XII<br />
ha, inoltre, veramente spirito e cuore romano. Egli sente la<br />
romanità nella concezione larga, superiore, completa della vita,<br />
in tutte le sue esigenze teoriche e pratiche, morali ed estetiche.<br />
Ma sopra tutto la sente nella funzione che la Provvidenza le<br />
ha affidato di preparare le vie ed essere lo strumento .più possente<br />
per la diffusione della Chiesa, per la risonanza della parola<br />
di Dio fino ai confini del mondo; funzione provvidenziale<br />
che nulla distrugge di quanto la sapienza e la potenza romana<br />
hanno saputo creare di buono, di grande e di forte per l'umanità,<br />
ma lo assimila, lo perfeziona, lo sublima.<br />
Ogni volta che gli se ne offre l'occasione, Pio XII parla di<br />
Roma, ne ricorda con passione la sapienza, la gloria, la grandezza.<br />
Né i suoi sono ricordi archeologici, ma sono pensieri<br />
vivi e aggiornati, come quando, parlando ai quaresimalisti delle<br />
Chiese di Roma, si compiaceva degli odierni fervidi sviluppi e<br />
progressi della Città Eterna. Ed anche nei suoi atti pastorali<br />
ve ne sono stati alcuni che hanno avuto valore di sapiente e<br />
delicato pensiero proprio in rapporto alla romanità, come<br />
quando nelle prime settimane del suo Pontificato volle raccogliere<br />
intorno a sé tutto il personale delle Congregazioni ecclesiastiche<br />
e parlare a loro dell'importanza e dei fasti della Curia<br />
Romana e come quando, nel primo anniversario della sua elezione,<br />
volle radunare i fedeli delle Parrocchie di Roma in San<br />
Pietro e celebrare la Messa per loro e parlare a loro come il<br />
Pastore al suo gregge più immediato e caro.<br />
Se vi fu mai, per Roma, cerimonia papale simbolica ed<br />
augurale, fu quella.<br />
ENRICO PUCCI<br />
PIAZZA DE LI MERCANTI<br />
Basta fermasse qui a 'sto cantoncello<br />
pe' vede ancora Roma de Gregorio.<br />
Sopra de 'sta piazzetta<br />
dove 'n ce passa un'anima,<br />
senti wlo arivà drcnto a l'orecchia<br />
e' rumore de fiume che borbotta;<br />
però tra tante cose, 'sta casetta<br />
che poi chiamà stravecchia<br />
tarlata e tutta rotta,<br />
nel' mentre che se logra a mano a mano,<br />
cià sempre quarche cosa de romano.<br />
Colonnette incastrate<br />
che cianno mezzo in fora CI'capitello,<br />
finestre chiuse o aperte, sganghenate,<br />
ciuffi d'erba qua e là sopra le mura,<br />
punte de travi sopra a li pilastri<br />
che soreggheno CI'tetto...<br />
e mensole de marmo pe' merletto;<br />
tiè cinque o seicent'anni e ancora dura.<br />
Appresso che ce trovi? Porticelle<br />
de casettucce che poi chiamà buchi,<br />
granari e magazzini de 'na vorta,<br />
e poi tre o quattro vicoletti ciuchi<br />
dove c'è quarche stalla e qua l'che lume,<br />
che risorteno a fiume;<br />
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