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-. e ispirazione, l'antica sapienza che ha fatto disporre lungo le massime vie della civiltà questi ricordi perenni dei trapassati, quasi a rammemorare ad ogni passo la fugacità delle umane miserie, allo stesso modo in cui la religione degli avi metteva in ogni casa l'altare degli dei penati, quasi a glorificazione della morte perchè sia sempre presente alla vita, questo senso di provvisorietà e di rinnovamento oggi rivive in me, benefico e ristoratore, e nell'oblio del passato deteriore e nel ricordo del migliore passato sublimato dal tempo e dal dolore, trovo il viatico per le speranze e per il cammino futuro. Perciò, anche se questa giornata è stata per me sterile di lavoro, anche se ho perduto il mio tempo in tacita inattiva contemplazione, il mio animo ha ritrovato sè stesso nella mesta solennità di questa via meravigliosa. Non mi resta, dunque, che riunire le mie cosarelle, riprendere il mio fardello e tornarmene, lentamente come son venuto, ma col cuore acceso di sogni e di audacie, verso la vita che mi attende accanita e rumorosa, al di là di questi muti cipressi. VINCENZO DIGILIO Il teatro "Pietro Cossa" di T rastevere e il sor Angelo Tabanelli Ancora quarant'anni or sono, i trasteverini erano attaccati alle usanze ed alle tradizioni vecchie del loro rione; non avevano campo di spaziare; le loro ricreazioni erano pressochè circoscritte; i loro polmoni non s'erano aperti nemmeno all'aria ed alla luce delle nuove invenzioni dell'ultimo Ottocento, tanto che per la grande maggioranza dei popolani, il divertimento non andava più in là dell'osteria, delle bocce, della morra e delle scampagnate fuori di Porta S. Pancrazio. lo che scrivo, ricordo di aver conosciuto da ragazzino, due vecchi lanari, moglie e marito, che si vantavano e con vero orgoglio, di non aver mai passato il ponte; e ciò spiega come i figli ed i nepoti di questi ruderi, anche se progrediti per quel tanto da poter vagare per le vie dell'Urbe, si sentivano in casa loro solamente nel rione in cui vivevano, e del quale erano quasi gelosi. Oggi, la vita del Trastevere non può avere certo raffronti con il tempo di cui parlo. Si direbbe anzi, che in questi ultimi anni, il rione stesso abbia fatto un vero balzo verso il progresso per portarsi all'altezza della Roma moderna, ed il cuore dei Trasteverini ha sfociato verso il centro dell'Urbe, in modo che non sono più i popolani delle anguste e fumose osterie, ma i cittadini compiuti che si riversano nelle ampie sale cinema- tografiche, nei ritrovi dopolavoristici, nei campi sportivi, che 135
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