Vita delle Zone e dei Gruppi - Sezione Vicenza
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Commissione Cultura<br />
Nell’ambito <strong>delle</strong> iniziative portate avanti dalla<br />
“Commissione cultura” vi sono anche gli incontri<br />
degli alunni <strong>delle</strong> scuole medie, con alcuni alpini,<br />
coordinati dal bravo Giuseppe Rossi.<br />
Agli scettici, dubbiosi sull’utilità di tali iniziative,<br />
crediamo sia utile considerare un frutto di tali incontri.<br />
Si tratta di un “tema” svolto da un alunno<br />
di Arzignano, Nicolò Sterle, in occasione della prova<br />
d’esame di licenza media, presso la scuola “A.<br />
Giuriolo” di Arzignano.<br />
Tema: Nel corso di quest’anno scolastico hai sperimentato<br />
una serie di percorsi formativi (attivi di<br />
orientamento scolastico e professionale, interventi<br />
di esperti, uscite o viaggi di istruzione, partecipazione<br />
a concorsi, manifestazioni sportive, concerti,<br />
laboratori). Scrivi una relazione sull’esperienza che<br />
per te è stata più interessante, delineandone lo svolgimento<br />
e spiegando i motivi della sua importanza<br />
nel tuo cammino di crescita.<br />
Svolgimento: Durante il corso di questo importante<br />
ed ultimo anno della scuola media, vi sono state diverse<br />
esperienze didattiche, ma una di queste mi ha<br />
colpito ed interessato particolarmente: gli incontri<br />
con gli alpini. Quando venni a sapere che una delegazione<br />
di “Penne Nere” di Arzignano ed Alte di<br />
Montecchio Maggiore, sarebbe venuta a narrarci fatti<br />
<strong>dei</strong> due tremendi conflitti mondiali del Novecento,<br />
esultai di gioia, visto che sono sia appassionato alle<br />
vicende <strong>dei</strong> più grandi scontri bellici di tutti i tempi,<br />
che innamorato <strong>dei</strong> “soldati <strong>delle</strong> Alpi”.<br />
Una mattina di fine marzo, ci recammo nell’aula<br />
magna per incontrare i “militari”; fummo accolti<br />
calorosamente da un uomo abbastanza anziano, ma<br />
molto arzillo, Giuseppe Rossi.<br />
Dopo una breve prefazione, il signor Rossi iniziò a<br />
proiettare <strong>delle</strong> diapositive, invitando me e un’altra<br />
ragazza a leggere <strong>delle</strong> didascalie. Ascoltai e lessi<br />
le parole, ma restai esterrefatto, scosso e amareggiato<br />
dalle immagini che illustrarono le scene più<br />
cruente della Prima Guerra Mondiale.<br />
Oltre alle foto, vedemmo <strong>dei</strong> manifesti di propaganda<br />
di tutti i paesi coinvolti nella “Grande Guerra”, un<br />
moschetto italiano, un elmetto ed alcune granate.<br />
Commentando con la professoressa Piazza mi dissi<br />
terribilmente rattristato ed inorridito, per aver visto<br />
con i miei occhi le conseguenze orribili della “Guerraquattordici-diciotto”,<br />
ma soddisfatto dall’immensa<br />
esperienza, saggezza e pacatezza di Giuseppe Rossi.<br />
In seguito venni a sapere che il servizio svolto per<br />
noi dagli alpini fu gratuito; così io e la signora<br />
<strong>Vita</strong> della <strong>Sezione</strong><br />
Piazza elaborammo una strategia per ricompensare<br />
il loro lavoro.<br />
Pochi giorni più tardi mi recai dalla Dirigente, per<br />
chiederle se fosse stato possibile avere uno <strong>dei</strong> tanti<br />
volumetti intitolati “La parola libertà” contenenti<br />
un testo teatrale dedicato al nostro concittadino e<br />
patriota, Antonio Giuriolo, martire per l’Italia, al<br />
quale è intitolato il nostro istituto.<br />
La professoressa Albiero accettò di buon grado e<br />
io ne fui ben contento. Poi mi occupai di scrivere<br />
un breve discorso di ringraziamento ed encomio per<br />
queste brave persone.<br />
Così, una mattina di maggio, sempre nell’auditorium<br />
Ettore Motterle, il proiettore partì in contemporanea<br />
al nostro viaggio nella “Guerra trentanove-quarantacinque”.<br />
Lo “storico per passione”, Bepi Rossi cominciò ad<br />
illustrarci le figure degli uomini che segnarono questo<br />
periodo bellico, come: Mussolini, Hitler, Stalin.<br />
Churchill e Roosvelt. Le immagini proiettate spaziarono<br />
dall’ascesa al potere del Duce e del Fuehrer,<br />
sino alla tremenda Shoah ed allo scontro mondiale<br />
vero e proprio tra gli “Alleati” (USA, Inghilterra,<br />
Francia, Russia) e l’“Asse” (Italia, Germania,<br />
Giappone).<br />
Rimasi particolarmente interessato alla descrizione<br />
della conquista dell’Etiopia da parte dell’Italia fascista,<br />
alla quale partecipò mio nonno, proprio negli<br />
alpini, che passarono dalle montagne al deserto.<br />
Un altro argomento al quale sono particolarmente<br />
sensibile fu toccato, quello della “Resistenza”, fatta<br />
da uomini coraggiosi, antifascisti che contribuirono<br />
a portare la democrazia nel nostro Paese.<br />
Rimasi esterrefatto, ancora una volta, dalla morte e<br />
dal dolore che la guerra portò, ma rimasi sconvolto<br />
non poco, da come alcuni uomini, che si montavano<br />
la testa, salirono al potere, abbattendo le leggi di<br />
uno Stato e spadroneggiando sul popolo.<br />
Alla fine della lezione, donai il testo (piccolo, ma<br />
ricco di valore simbolico) agli Alpini che ringraziarono<br />
tutti i presenti e lo accolsero con vera<br />
gioia; anche io fui sorpreso di ricevere un libro,<br />
“Centomila gavette di ghiaccio”, scritto da un altro<br />
illustre arzignanese, Giulio Bedeschi.<br />
Infine concludo dicendo che, dopo tutte le spiegazioni,<br />
spero vivamente che gli errori del passato non<br />
possano più essere ripetuti, e ringrazio ancora una<br />
volta Giuseppe Rossi e tutti gli alpini, esortandoli a<br />
proseguire nel loro utile volontariato.<br />
I giovani non devono dimenticare!!!<br />
Al bravo Nicolò Sterle i complimenti di “Alpin fa<br />
grado”.<br />
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