stato vedovile - famigliaviva
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evangelico di Cristo, ossia per quanti vivono realmente il proprio<br />
battesimo, morte e risurrezione nella morte e risurrezione di Gesù;<br />
per quanti, inoltre, confermati dal sigillo dello Spirito, celebrano l’eucaristia,<br />
offrendo se stessi e la propria vita, con Cristo, al Padre, in<br />
una comunità, rinnovata e tuttavia sempre in ricerca, che è la Chiesa<br />
di Cristo [...] Il matrimonio cristiano si pone sulla scia della realtà<br />
battesimale e di quella eucaristica e [...] sollecita negli sposi un<br />
nuovo modo di esprimere quanto questi sacramenti significano» 6 .<br />
Essendo la vedovanza una continuazione della vocazione<br />
coniugale (GS, 48), anche la persona vedova continua ad esprimere,<br />
anche se in modo diverso (come tensione, come ricongiungimento)<br />
la sua partecipazione allo stesso mistero. Occorre aggiungere che, se<br />
«il matrimonio e la verginità sono i due modi di esprimere e di<br />
vivere l’unico mistero dell’alleanza di Dio col suo popolo» (FC, 16),<br />
la vedovanza ha qualcosa dell’uno e dell’altro (in LG, 41, l’opera<br />
delle vedove è accostata a quella delle nubili nell’esercizio della<br />
santità).<br />
Ma cosa significa «partecipare al mistero di unità e di amore<br />
che lega Cristo e la Chiesa»? «Con il matrimonio gli sposi cristiani<br />
entrano in un duplice dinamismo. Da una parte sono chiamati a<br />
corroborare la loro unione con la forza e con il profondo significato<br />
che sta alla base del mistero di amore di Cristo nei confronti dell’umanità;<br />
dall’altra sono invitati - in forza della loro speciale vocazione<br />
profetica, sacerdotale e ministeriale - ad esprimere questo<br />
mistero in sé e verso gli altri, per costruire con il loro amore la<br />
Chiesa che Cristo ama» 7 .<br />
È un cammino costante di conoscenza e di ascesi: giorno dopo<br />
giorno gli sposi imparano dall’amore gratuito di Cristo ad amarsi<br />
nella carità e a poco a poco prendono coscienza di essere chiamati a<br />
rispondere non solo l’uno all’altra, ma tutti e due insieme al Dio che<br />
chiama. E il loro amore si apre alla fecondità e all’educazione dei<br />
figli, nonché al servizio della comunità cristiana, comunità che, da<br />
parte sua, deve sostenere, aiutare, incoraggiare ogni nuova famiglia.<br />
Se tutto questo è realtà si dovrebbe capire qualcosa di importante<br />
per vivere nel modo giusto la vedovanza. Se l’amore reciproco<br />
uomo/donna è «un’immagine dell’amore assoluto e indefettibile con<br />
cui Dio ama l’uomo» (CCC 1604), nel momento in cui uno dei due<br />
sposi viene a mancare (per andare a sperimentare nella verità quell’amore<br />
di cui la sua vita di coppia era solo segno), la persona che<br />
resta sola a continuare il cammino iniziato in coppia, ancora meglio<br />
potrà capire il senso originale del matrimonio e viverlo con l’aiuto di<br />
Cristo. Quel senso che, come afferma CCC 1615, gli sposi possono<br />
capire e vivere solo «seguendo Cristo, rinnegando se stessi, pren-<br />
6 Ibid., 46.<br />
7 Ibid., 46.<br />
STATO VEDOVILE: TRA PERDITA E RISORSA