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stato vedovile - famigliaviva

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Cristo e per sempre. Un’offerta divenuta sacramento del matrimonio<br />

nella benedizione e consacrazione della Chiesa.<br />

È dunque l’intimo nucleo della persona umana che viene colpito<br />

e ferito dallo <strong>stato</strong> di vedovanza. Creati ad immagine e somiglianza<br />

di Dio (Gn 1, 27) l’uomo e la donna sono chiamati a compiersi<br />

come persone nel mistero dell’amore che portano in sé. La<br />

vita dell’uomo e della donna si compie nella sponsalità del loro<br />

essere, tutto teso alla comunione dell’amore interpersonale, a dare<br />

volto di unità alla diversità complementare dei due. In questa<br />

intima e sorgiva tensione alla comunione di amore Dio stesso si<br />

narra, rivela la sorgente del proprio essere: comunione di amore<br />

indivisa delle tre Persone divine.<br />

È l’atto creativo di Dio che ha posto nel nostro cuore l’essere<br />

come comunione, ed è la dinamica profonda della nostra libertà che,<br />

nell’incontro con l’altro/a, lo compie e lo comprende. Ma, compiendo<br />

se stesso, l’amore nuziale comprende l’orizzonte dell’Amore divino<br />

come la sorgente da cui proviene ed il fine verso cui cammina. Solo<br />

nella unità sponsale la vita umana trova il suo autentico significato,<br />

poiché nella comunione con l’altro/a sta la verità dell’essere, il suo<br />

compiersi, l’orizzonte della verità della vita e della sua gioia.<br />

L’interrompersi della relazione sponsale è dunque una ferita -<br />

forse la più profonda ferita - inflitta all’essere stesso della persona.<br />

In tale frangente non è in gioco la perdita di un qualcosa, ma di<br />

qualcuno e, nella perdita di qualcuno, è la relazione stessa che entra<br />

nella notte del suo dolore e della sua perdita/lontananza e, con essa,<br />

il senso profondo della vita, incapace di spiegarsi e di compiersi<br />

dopo che, trovato l’amore nella persona dell’altro/a, non lo può più<br />

sperimentare.<br />

2.2 La sponsalità cristiana nella dinamica sacramentale<br />

(battesimo e sacramento del matrimonio)<br />

Lo smarrimento della persona umana in questa notte dell’amore,<br />

la più dolorosa che l’uomo possa conoscere, è consegnato,<br />

nella situazione storica che viviamo, all’orizzonte della morte. E, al<br />

di fuori della rivelazione cristiana, la morte è percepita come il<br />

luogo del non senso, dell’eterno oblio, del non-essere, e nonostante<br />

tutti i tentativi di salvarla nella “memoria” è proprio l’autentica<br />

morte della “memoria” che essa annuncia.<br />

Ma il cristiano non si appartiene più. Egli è in Cristo (Gal 2,<br />

20), il Vivente (Ap 1, 17-18), ed in lui egli dimora. Il cristiano è la<br />

persona che ha trovato, in Cristo morto e risorto e nella rivelazione<br />

del suo amore, il compimento del proprio destino. Cristo risorto gli<br />

è apparso come il definitivo non solo della rivelazione dell’amore di<br />

Dio, ma anche di tutto l’umano. A partire dalla realtà di Cristo<br />

risorto si apre il mondo dell’autenticità del destino dell’uomo, il cui<br />

STATO VEDOVILE: TRA PERDITA E RISORSA

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