stato vedovile - famigliaviva

Conclusione
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sgorgò pure il “Movimento Vedove Cristiane”. Il carisma di una spiritualità
trinitaria percorse l’intera vita di questa fondatrice, tanto
che già nel 1914 aveva promosso le “Terziarie Trinitarie”.
Queste due figure ebbero modo di conoscersi e apprezzare la
diversità e complementarietà dei carismi da loro trasfusi nelle istituzioni
promosse. Il carisma, per essere tale, ha in sé una forza di
specificità, anche se tale specificità sa porsi al servizio della comunione.
23 Nell’unità della ricerca di una spiritualità vedovile diverso
fu il loro cammino ed il loro carisma, anche se una profonda sintonia
si nota nella loro sensibilità spirituale che fa della vedovanza
un autentico cammino di vita cristiana.
Due esempi luminosi e moderni, che testimoniano quanto lo
spirito va suscitando ancor oggi nella Chiesa, in continuità con la
Tradizione ecclesiale di sempre, affinché la vedova trovi il proprio
cammino di vita spirituale e di santificazione e doni alla Chiesa il
tesoro inesausto della propria figura nuziale affinché l’amore trinitario,
in Cristo partecipato ad ogni uomo, risplenda e viva. E non
stupisca che esso voglia risplendere nello stato della vedova, perché
“Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti”
(1Cor 1, 27).
Vi è dunque un vasto e poliedrico cammino spirituale per la
vedova cristiana, un cammino che è espressione della sua vita di
battezzata e che è in continuità con la sua specifica vocazione realizzata
nel sacramento del matrimonio. Un cammino di perfezione
in lei, secondo il suo stato il suo essere in Cristo, rendendola un
segno vivo, simbolico e per così dire sacramentale, in seno alla
Chiesa stessa. Un cammino che offre la vita nella partecipazione
alla croce di Cristo, e che vive teso a Cristo Risorto, anticipando
nella storia quel gemito dell’intera Chiesa pronunciato anche a
nome di tutta l’umanità trasmessoci nell’Apocalisse, dove “lo Spirito
e la Sposa dicono: Vieni” (Ap 22, 17).
21 Desumo le mie informazioni dal volume di FALCONI W., Domenica Maria Toschi
Gottarelli - Una donna forte, Grafiche Galeati, Imola 1987.
22 Ibid., p. 63.
23 Lo stesso Monsignor Walter Falconi narra che alla morte della Toschi propose a
padre Mauri la fusione dei due istituti, preoccupato forse della continuità della animazione
spirituale, e testimonia che padre Mauri distinse l’essenziale diversità dei
due carismi, sostenendo che era bene “in Imola si continuasse ad incrementare la
spiritualità trinitaria, come a Sestri Levante si approfondiva la nuzialità di Cristo”.
FALCONI W., Op. cit., p. 53.
STATO VEDOVILE: TRA PERDITA E RISORSA