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(Fondazione Università di Mantova, 27.4.2007) Massimiliano Nastri ...

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• <strong>di</strong> filtrare selettivamente la <strong>di</strong>stribuzione spettrale (escludendo una quantità pari a circa il<br />

50% della sua energia), senza causare una eccessiva riduzione della trasmissione luminosa.<br />

Nello specifico, lo stu<strong>di</strong>o rileva, per l’impiego nei sistemi <strong>di</strong> facciata, la protezione solare degli<br />

elementi <strong>di</strong> chiusura in vetro, l’utilizzo dei rivestimenti selettivi e delle schermature solari integrate.<br />

La protezione solare degli elementi <strong>di</strong> chiusura in vetro prevede la valutazione del rapporto tra la<br />

riduzione del flusso energetico e l’immissione della ra<strong>di</strong>azione luminosa, me<strong>di</strong>ante l’impiego<br />

de:<br />

• i vetri antisole, dotati <strong>di</strong> un fattore solare (g-value) < 0,50 e <strong>di</strong> un fattore <strong>di</strong> trasmissione luminosa<br />

τ > 0,40, realizzati da:<br />

- i vetri colorati (ottenuti con l’aggiunta <strong>di</strong> quantità minime <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>tivi che conferiscono la colorazione<br />

grigia, bronzea, verde e anche blu) o rivestiti;<br />

- i vetri stampati, me<strong>di</strong>ante superfici in modo parziale non trasparenti ottenute tramite serigrafia<br />

(in forma <strong>di</strong> reticoli): questa consiste nella stesura <strong>di</strong> un velo <strong>di</strong> smalto sulle lastre (tra le<br />

maglie finissime lasciate aperte durante il processo produttivo), per mezzo <strong>di</strong> una spatola e <strong>di</strong><br />

un telaio (che delinea la configurazione desiderata da riprodurre), e nella successiva cottura<br />

in forno (normalmente associata al processo <strong>di</strong> tempra) per vetrificare lo smalto;<br />

• i <strong>di</strong>spositivi regolabili <strong>di</strong> protezione esterni, collegati alle intelaiature dei sistemi e realizzati<br />

da:<br />

- i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione fissi o mobili, in forma <strong>di</strong> lamelle (in posizione orizzontale o verticale)<br />

in metallo, in legno, in plastica o in vetro (<strong>di</strong> tipo temprato termicamente, come le lastre<br />

<strong>di</strong> vetro <strong>di</strong> sicurezza monolitico; <strong>di</strong> tipo stratificato rivestito, dotato <strong>di</strong> un fattore <strong>di</strong> trasmissione<br />

luminosa ridotto; <strong>di</strong> tipo colorato). I profili delle lamelle sono composti in modo tale<br />

che la ra<strong>di</strong>azione luminosa sia <strong>di</strong>retta verso l’intradosso degli spazi costruiti (durante il periodo<br />

invernale) e che sia riflessa verso l’esterno (durante il periodo estivo);<br />

- le tende (avvolgibili o a comando) collocate nell’intercape<strong>di</strong>ne delle lastre in vetrocamera,<br />

costituite da materiali in grado <strong>di</strong> evitare i carichi termici aggiuntivi (che possono provocare<br />

un aumento della pressione agente sugli elementi <strong>di</strong> chiusura, con rigonfiamenti e deformazioni<br />

ottiche);<br />

- le pellicole riflettenti fisse nell’intercape<strong>di</strong>ne delle lastre in vetrocamera (che contribuiscono<br />

anche alla riduzione della trasmittanza termica);<br />

• i <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione interni (che assorbono l’energia solare, trasmettendola negli spazi<br />

costruiti), per cui occorre evitare una <strong>di</strong>stanza troppo ridotta rispetto alle chiusure perimetrali<br />

che può determinare un ristagno <strong>di</strong> calore; in questo caso, poiché il perimetro delle lastre, coperto<br />

dal telaio, assume una temperatura inferiore, è necessario l’impiego <strong>di</strong> vetro temprato o<br />

indurito per ottenere una maggiore resistenza agli sbalzi termici: inoltre, sulle superfici esterne<br />

del vetrocamera possono essere incollate pellicole riflettenti o assorbenti che mo<strong>di</strong>ficano<br />

<strong>di</strong>rettamente la temperatura delle lastre.<br />

Gli elementi <strong>di</strong> chiusura in vetro con rivestimento (coating) selettivo riflettono, <strong>di</strong>ffondono o<br />

guidano la ra<strong>di</strong>azione luminosa verso <strong>di</strong>rezioni particolari negli spazi costruiti. Questi elementi<br />

sono costituiti da superfici trattate attraverso:<br />

• il processo <strong>di</strong> polverizzazione del materiale semiconduttore metallico (come l’ossido <strong>di</strong> stagno,<br />

l’ossido <strong>di</strong> zinco, il cadmio, l’in<strong>di</strong>o, il tallio e le loro leghe), depositato per via chimica<br />

sulle superfici del vetro chiaro tramite un proce<strong>di</strong>mento pirolitico (12). Il materiale semiconduttore,<br />

liquido o polverizzato, è spruzzato <strong>di</strong>rettamente sulle superfici ancora calde (a temperatura<br />

T = 600 °C), così da <strong>di</strong>venirne parte integrante: lo strato è poi cotto sul vetro in modo<br />

che, a raffreddamento avvenuto, il coating (<strong>di</strong> spessore compreso tra 100÷400 nm, molto<br />

resistente e durevole) produca sulle lastre una pellicola dura e compatta, queste poi tagliate e<br />

formate secondo i proce<strong>di</strong>menti or<strong>di</strong>nari;<br />

• il processo <strong>di</strong> deposito magnetotronico (sputtering deposition), che consiste nell’applicazione<br />

<strong>di</strong> un foglio sottile in metallo puro (come lo stagno, l’argento, l’oro, l’in<strong>di</strong>o e il rame) in se-<br />

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