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(Fondazione Università di Mantova, 27.4.2007) Massimiliano Nastri ...

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lementi <strong>di</strong> chiusura trasparenti, determinando i fenomeni <strong>di</strong> riscaldamento che avvengono verso la superficie<br />

rivolta agli spazi interni, denominati “effetto serra”.<br />

5. Gli elementi <strong>di</strong> chiusura trasparenti applicati ai sistemi <strong>di</strong> facciata possono agire quali strumenti <strong>di</strong><br />

utilizzo e <strong>di</strong> trasformazione “passiva” (<strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>retto) o “attiva” (<strong>di</strong> tipo in<strong>di</strong>retto) della ra<strong>di</strong>azione solare.<br />

L’utilizzo e la trasformazione “passiva” prevede l’impiego <strong>di</strong> soluzioni tecniche rivolte a captare, accumulare<br />

e <strong>di</strong>stribuire l’energia prodotta dalla ra<strong>di</strong>azione solare senza il ricorso a dotazioni impiantistiche:<br />

tali soluzioni assumono le funzioni <strong>di</strong> controllo del microclima relativo agli spazi costruiti e del bilancio<br />

energetico secondo i princìpi basilari del riscaldamento e della illuminazione solare. L’utilizzo e la trasformazione<br />

“attiva” prevede l’impiego <strong>di</strong> soluzioni tecniche rivolte a captare, accumulare e <strong>di</strong>stribuire<br />

l’energia solare: tali soluzioni comportano il contributo <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi (nella forma <strong>di</strong> “collettori”) capaci<br />

<strong>di</strong> integrare lo sfruttamento del calore, della luce naturale o dei fenomeni <strong>di</strong> convezione relativa ai flussi<br />

aerei (Herzog, Krippner, Lang, 2004, tr. it. 2005, p. 287).<br />

6. Il vetro è realizzato da un reticolo spazialmente irregolare <strong>di</strong> silicio (Si) e <strong>di</strong> ossigeno (O), che costituisce<br />

la composizione tetraedrica (SiO4) in cui ogni atomo <strong>di</strong> silicio è circondato da quattro atomi <strong>di</strong><br />

ossigeno, e nelle cui cavità alloggiano dei cationi: il riscaldamento alla temperatura T = 800÷1.100 °C<br />

genera il processo <strong>di</strong> cristallizzazione, in cui si formano i cristalli <strong>di</strong> silicio, che sono separati dalla vera e<br />

propria massa vetrosa (portando alla produzione <strong>di</strong> un vetro opaco e lattiginoso).<br />

7. Il vetro, in seguito a danni strutturali interni, a crepe e a graffi superficiali subisce delle incisioni (in<br />

caso <strong>di</strong> sollecitazione meccanica), con punte <strong>di</strong> tensione estremamente elevate che non possono essere<br />

eliminate dalla deformazione plastica. Alla base <strong>di</strong> una incisione o <strong>di</strong> una scheggiatura si innesca, nel caso<br />

<strong>di</strong> superamento della “tensione (<strong>di</strong> trazione) critica”, un aumento della fen<strong>di</strong>tura, con un processo <strong>di</strong><br />

“crescita” limitato: nella meccanica della fen<strong>di</strong>tura, questa “crescita”, lenta e “stabile”, è definita “sottocritica”<br />

(ed è determinata, soprattutto, dalla durata della sollecitazione). In particolare, la “crescita sottocritica”<br />

è caratterizzata da:<br />

• la resistenza più elevata rispetto ai carichi permanenti (con sollecitazioni <strong>di</strong> breve periodo);<br />

• la sensibilità ai processi chimici, come nel caso dell’umi<strong>di</strong>tà ambientale che accelera la crescita della<br />

fen<strong>di</strong>tura;<br />

• l’allargamento “instabile” e il possibile ce<strong>di</strong>mento improvviso dell’elemento in vetro.<br />

8. La quantità <strong>di</strong> ossido <strong>di</strong> ferro (Fe2O3) all’interno della miscela vetrificabile, riconoscibile otticamente<br />

per la colorazione verde, è responsabile delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> assorbimento e <strong>di</strong> trasmissione della<br />

ra<strong>di</strong>azione solare: con la riduzione dell’ossido <strong>di</strong> ferro decresce l’assorbimento, ottenendo una trasmissione<br />

superiore, e, quin<strong>di</strong>, una elevata trasparenza ottica, che si avverte particolarmente nel campo spettrale<br />

del visibile.<br />

9. Il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> tempra aumenta la resistenza alle sollecitazioni <strong>di</strong> trazione sulle superfici, generando<br />

un incremento <strong>di</strong> pressione sulle crepe e sui danni superficiali delle lastre <strong>di</strong> vetro. In questo caso, i<br />

bor<strong>di</strong> delle fratture restano chiusi mentre le sollecitazioni <strong>di</strong> trazione portano, nelle lastre temprate, prima<br />

alla <strong>di</strong>struzione della tempra e, successivamente, alla tensione <strong>di</strong> trazione all’interno del vetro.<br />

10. L’applicazione del rivestimento basso-emissivo può variare rispetto agli elementi <strong>di</strong> chiusura trasparenti<br />

adottati:<br />

• nell’e<strong>di</strong>lizia residenziale, in cui occorre favorire la trasmissione dei raggi solari nel campo spettrale<br />

del visibile e la riflessione, verso l’interno, della ra<strong>di</strong>azione generata dagli elementi irra<strong>di</strong>ati e ra<strong>di</strong>anti<br />

nel campo spettrale dell’infrarosso;<br />

• nell’e<strong>di</strong>lizia terziaria e commerciale, dove il carico <strong>di</strong> raffrescamento rappresenta la parte maggiore<br />

del <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o energetico, in cui occorre favorire la riflessione dei raggi solari nel campo spettrale<br />

dell’infrarosso, in modo da ridurre i guadagni termici.<br />

11. I <strong>di</strong>fetti dovuti al sigillante, che causano l’appannamento del vetrocamera, consistono nella per<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> aderenza alle lastre <strong>di</strong> vetro, nella permeabilità eccessiva al vapore acqueo e nella tendenza ad assorbire<br />

acqua. La per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> aderenza del sigillante <strong>di</strong> seconda barriera conduce alla progressiva creazione <strong>di</strong><br />

passaggi attraverso i quali il vapore acqueo può filtrare nell’intercape<strong>di</strong>ne: l’eccessiva permeabilità genera<br />

la condensa in prossimità del butile, provocandone i processi <strong>di</strong> invecchiamento e interrompendone<br />

l’effetto <strong>di</strong> barriera.<br />

12. Il proce<strong>di</strong>mento pirolitico (chemical vapour pyrolisis deposition) è definito dalla deposizione del<br />

rivestimento in ossido <strong>di</strong> metallo per via chimica, in fase <strong>di</strong> vapore, <strong>di</strong>rettamente sul forno <strong>di</strong> produzione<br />

del vetro float: questo proce<strong>di</strong>mento comporta la fusione dell’ossido <strong>di</strong> metallo ad alta temperatura e la<br />

sua integrazione sulla superficie delle lastre, permettendo al deposito una elevata resistenza agli agenti<br />

atmosferici e all’abrasione (così facilitando le opere <strong>di</strong> manipolazione e <strong>di</strong> installazione).<br />

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