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(Fondazione Università di Mantova, 27.4.2007) Massimiliano Nastri ...

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• l’applicazione finalizzata a schermare completamente la ra<strong>di</strong>azione solare <strong>di</strong>retta e a trasmettere<br />

la ra<strong>di</strong>azione zenitale <strong>di</strong>ffusa, secondo processi <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> rifrazione: questa consiste<br />

nel cambiamento della <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> propagazione, in seguito al passaggio da un elemento<br />

trasparente a un altro, con la decomposizione della luce bianca nelle <strong>di</strong>verse componenti<br />

colorate (Altomonte, 2004, pp. 178-181).<br />

1.3.3. Gli elementi <strong>di</strong> chiusura trasparenti a taglio laser e <strong>di</strong> rifrazione<br />

Gli elementi <strong>di</strong> chiusura trasparenti a taglio laser (laser-cut panels) e gli elementi <strong>di</strong> rifrazione<br />

sono costituiti da lastre sottili in materiale acrilico traslucido (a esempio, in polimetilmetacrilato),<br />

<strong>di</strong>vise dall’azione <strong>di</strong> un raggio laser in una serie <strong>di</strong> porzioni in forma rettangolare (per cui la<br />

superficie <strong>di</strong> ogni taglio agisce come uno specchio in grado <strong>di</strong> deflettere la ra<strong>di</strong>azione luminosa).<br />

Il funzionamento comporta che la ra<strong>di</strong>azione luminosa sia deflessa da ogni porzione rettangolare<br />

delle lastre per rifrazione, poi per riflessione interna e, successivamente, ancora per rifrazione:<br />

gli elementi in esame deviano verso l’alto la ra<strong>di</strong>azione luminosa relativa ad angoli <strong>di</strong> incidenza<br />

elevati (a esempio, a 45°) e trasmettono la ra<strong>di</strong>azione luminosa relativa ad angoli <strong>di</strong> incidenza<br />

inferiori (a esempio, a 20°), permettendo la visibilità verso l’esterno.<br />

Questi elementi, dotati anche <strong>di</strong> sottili inserti paralleli (con un angolo normale rispetto alla superficie<br />

esterna o calibrato rispetto alle specifiche esigenze), riflettono la ra<strong>di</strong>azione luminosa,<br />

deviandola e <strong>di</strong>stribuendola verso le superfici <strong>di</strong> intradosso interne (garantendo un buon livello<br />

<strong>di</strong> visibilità), in modo funzionale a:<br />

• l’applicazione a una determinata altezza, in modo da sud<strong>di</strong>videre le chiusure trasparenti in<br />

due porzioni;<br />

• l’applicazione all’interno <strong>di</strong> lastre <strong>di</strong> vetro laminate, secondo la produzione <strong>di</strong> pannelli dotati<br />

<strong>di</strong> cornici strutturali (sp. = 10÷20 mm) (Altomonte, 2004, p. 175).<br />

1.4. Gli elementi <strong>di</strong> chiusura integrati dai moduli fotovoltaici<br />

Gli elementi <strong>di</strong> chiusura dotati <strong>di</strong> sistemi solari <strong>di</strong> tipo attivo prevedono l’impiego <strong>di</strong> soluzioni<br />

<strong>di</strong>rette alla produzione <strong>di</strong> energia, attraverso la possibilità <strong>di</strong> convertire la ra<strong>di</strong>azione solare in<br />

corrente elettrica e <strong>di</strong> calibrare, simultaneamente, la luminosità negli spazi costruiti: queste soluzioni<br />

si affermano quali strumenti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione tra le con<strong>di</strong>zioni climatiche variabili e le con<strong>di</strong>zioni<br />

relativamente costanti degli spazi interni, filtrando e accumulando i flussi energetici.<br />

Il funzionamento comporta la conversione <strong>di</strong>retta della ra<strong>di</strong>azione solare in corrente elettrica<br />

me<strong>di</strong>ante l’utilizzo delle celle fotovoltaiche (PV, photovoltaic, generalmente in silicio), che realizzano<br />

l’interazione tra la ra<strong>di</strong>azione luminosa e gli elettroni <strong>di</strong> valenza nei materiali semiconduttori.<br />

Le celle fotovoltaiche sono costituite da un sottile strato <strong>di</strong> materiale semiconduttore (il<br />

silicio) trattato con <strong>di</strong>versi processi chimici: questi riguardano l’inserimento <strong>di</strong> impurità (sotto<br />

forma <strong>di</strong> atomi <strong>di</strong> boro e <strong>di</strong> fosforo) nella struttura cristallina del silicio, generando un campo elettrico<br />

e rendendo <strong>di</strong>sponibili le cariche per la formazione della corrente elettrica. Nello specifico,<br />

le celle fotovoltaiche sono composte secondo:<br />

• la tipologia monocristallina, per cui il silicio a cristallo singolo è ottenuto da un processo <strong>di</strong><br />

melting, sulla base dei cristalli puri e omogenei che, in seguito alla fusione, si soli<strong>di</strong>ficano a<br />

contatto con un seme <strong>di</strong> cristallo: durante il raffreddamento, il silicio si trasforma in un lingotto<br />

cilindrico monocristallo, poi tagliato con seghe a filo. Le celle risultanti sono opache,<br />

con una colorazione variabile dal blu e dal grigio fino al nero (questa derivante dal rivestimento<br />

antiriflettente in ossido <strong>di</strong> titanio, finalizzato a ottimizzare la captazione dei raggi solari);<br />

• la tipologia policristallina, per cui i cristalli <strong>di</strong> silicio sono aggregati tra loro con forme e orientamenti<br />

<strong>di</strong>versi. Le celle risultanti sono definite da una colorazione blu opaca.<br />

Le celle fotovoltaiche cristalline sono prodotte in piccoli <strong>di</strong>schi (<strong>di</strong> forma generalmente quadrata,<br />

con <strong>di</strong>mensioni variabili tra 10 × 10 cm e 15 × 15 cm, sp. = 0,4 mm) combinati in rete tra loro,<br />

montati in moduli <strong>di</strong>sposti su lastre <strong>di</strong> vetro laminato (con l’interposizione <strong>di</strong> strati resinosi<br />

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