Wealth Planet rivista 2 2012 - Wealthplanet.it
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sviluppo dello spir<strong>it</strong>o è un processo, in cui rientra la stessa<br />
organizzazione del corpo. In guisa che la ben orientata<br />
istruzione è non solo moralmente ma anche fisicamente<br />
educativa: riesce all’educazione di tutto lo spir<strong>it</strong>o nella sua<br />
attuale concretezza (...) l’educazione veramente efficace<br />
è una, intendendo l’educazione fisica come educazione<br />
spir<strong>it</strong>uale e formazione del carattere... 1<br />
La nuova legge, invece, rompeva il processo un<strong>it</strong>ario<br />
dell’educazione dei giovani dividendola dalla scuola.<br />
Quindi, nonostante le strenue opposizioni, fu espresso un<br />
giudizio sommario: l’educazione fisica delle scuole <strong>it</strong>aliane<br />
era insufficiente per qualsiasi grande obiettivo; a nulla<br />
erano valse le riforme: meglio sopprimerla che mantenerla<br />
in v<strong>it</strong>a come un progetto di buone intenzioni non realizzate<br />
e non realizzabili.<br />
La legge Gentile del 1923 abolì l’educazione fisica nelle<br />
scuole trasferendola presso le società sportive, sotto il<br />
controllo di un organismo particolare, l’E.N.E.F. (Ente<br />
Nazionale di Educazione Fisica), con un nuovo indirizzo,<br />
quello umanistico. L’Ente avrebbe dovuto farsi carico degli<br />
oneri che prima gravavano sullo Stato (Insegnanti), sui<br />
Comuni e sulle Province (palestre e impianti sportivi). Gli<br />
Ist<strong>it</strong>uti di Magistero vennero soppressi. Con un colpo di<br />
spugna si distrusse quanto faticosamente si era creato negli<br />
anni precedenti<br />
La scelta si rivelò totalmente fallimentare e devastante: mai<br />
organismo statale fu più in crisi, sia dal punto di vista<br />
organizzativo, sia economico, e soprattutto progettuale, che<br />
1 G.Gentile, in M.Di Donato, Indirizzi fondamentali dell’educazione fisica, Roma,<br />
Studium, 1962, p. 177<br />
Cultura e Società<br />
determinò nel 1927 la sua soppressione. Le attribuzioni<br />
in materia di insegnamento dell’Educazione Fisica<br />
furono affidate all’O.N.B. (Opera Nazionale Balilla) che<br />
riorganizzò i quadri provvedendo ad ist<strong>it</strong>uire due enti di<br />
formazione “pol<strong>it</strong>ico-sportiva”: l’Accademia maschile di<br />
Roma, cui seguirà quella femminile di Orvieto. Si ottenne<br />
una diffusione capillare nelle scuole. Il paese si arricchì<br />
di palestre ed impianti, ed il regime colse l’occasione<br />
per potenziare la “propaganda” con l’organizzazione di<br />
campeggi, colonie montane e marine, viaggi ed escursioni.<br />
Con l’ist<strong>it</strong>uzione nel 1937 della G.I.L. (Gioventù Italiana<br />
del L<strong>it</strong>torio), l’insegnamento della disciplina passò sotto<br />
questo ente alle strette dipendenze del Part<strong>it</strong>o. Ai corsi<br />
biennali con internato delle due Accademie venne aggiunto<br />
un terzo anno. Con la legge del 1941, l’insegnamento<br />
dell’educazione fisica fu equiparato a tutti gli effetti a quello<br />
delle altre materie scolastiche. In questo periodo all’elemento<br />
ginnico-ricreativo-sportivo dell’ONB si aggiunse una<br />
caratterizzazione più mil<strong>it</strong>aristica, favorendo la formazione<br />
del c<strong>it</strong>tadino-soldato. Con la caduta del fascismo (1943), la<br />
GIL cessò la sua attiv<strong>it</strong>à, ed i suoi comp<strong>it</strong>i furono affidati,<br />
per le specifiche competenze, al Ministero della Guerra e a<br />
quello dell’Educazione Nazionale, che riprendeva in carico<br />
anche il personale insegnante<br />
La legge n° 816 del 1945 deliberava il r<strong>it</strong>orno<br />
dell’educazione fisica alle dipendenze del Ministero della<br />
Pubblica Istruzione. <br />
<strong>Wealth</strong> <strong>Planet</strong> magazine 33