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BASI PER UNA VITA CRISTIANA O.J. Gibson

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3. CONFESSIONE. Il nostro Dio è un Dio santo e qualsiasi cosa contamini i<br />

nostri pensieri o le nostre azioni è un ostacolo alla comunione, come pure<br />

alle nostre preghiere (Salmo 66:18). I nostri peccati devono essere<br />

confessati e abbandonati (Proverbi 28:13). Dobbiamo essere onesti con Dio<br />

circa il nostro fallimento nel fare quello che avremmo dovuto e riguardo ad<br />

azioni o pensieri peccaminosi. Il salmista implorava: «Investigami, o Dio, e<br />

conosci il mio cuore» (Salmo 139:23). E' necessario avere un cuore pulito<br />

per camminare con il Santo. L'essere vicini a Dio accresce la<br />

consapevolezza del peccato (Isaia 6:5). Una volta confessati onestamente i<br />

tuoi peccati e le tue mancanze accetta il Suo perdono (I Giovanni 1:9).<br />

4. INTERCESSIONE. L'interesse per gli altri e la convinzione che la<br />

preghiera cambi le cose ci spingeranno ad andare a Dio in preghiera.<br />

L'intercessione è stata definita come «la preghiera con i nomi». Mosè fu un<br />

risoluto intercessore presso Dio. Abbiamo la netta impressione che le sue<br />

preghiere abbiano avuto un peso determinante nel risparmiare alla sorella<br />

Miriam e alla nazione di Israele il giudizio di Dio (Numeri 12:1-3; Esodo<br />

32:7-14). Il nostro Signore Gesù stesso continua ogni giorno ad intercedere<br />

per noi alla destra del Padre (Ebrei 7:25). Le lettere del Nuovo Testamento<br />

sono colme di intercessioni per le chiese e per i singoli individui. Gli<br />

intercessori più zelanti hanno delle liste di preghiera che sistematicamente<br />

portano davanti al Signore. Le schiere di inconvertiti, di malati e sofferenti<br />

intorno a noi, hanno bisogno delle nostre preghiere. Altri grandi bisogni,<br />

come quello dì missionari, dovrebbero altresì ricevere attenzione da parte<br />

nostra (Matteo 9:37-38).<br />

5. RICHIESTA. I bisogni quotidiani devono essere presentati al Signore in<br />

preghiera (Matteo 6:11), senza preoccuparci affannosamente di essi (Matteo<br />

6:25-34). Le questioni spirituali sono importanti, come la richiesta di poter<br />

comprendere la Sua Parola (Salmo 119:34) o quella della liberazione<br />

dell'uomo dal peccato e dall'oppressione (Salmo 119:133-134). Abbiamo<br />

bisogno della guida divina lungo il sentiero dei nostri doveri quotidiani e<br />

nelle decisioni importanti. Colui che sa quando un passero cade e conosce il<br />

numero dei capelli del nostro capo non considera nessun argomento troppo<br />

insignificante per la preghiera (Matteo 10:29-31).<br />

Le condizioni della preghiera<br />

La preghiera deve essere fatta secondo verità, secondo i princìpi, le<br />

condizioni e le leggi della preghiera. Questi princìpi sono definiti nella<br />

Scrittura e possono differire da quello che noi abbiamo creduto, pensato o<br />

imparato fin dall' infanzia. Quando preghiamo secondo la verità di Dio,<br />

possiamo fiduciosamente aspettarci da Lui una risposta. E' del resto<br />

opportuno ricordare che la preghiera è un privilegio accordato da Dio, non<br />

un diritto. Dio accetta lo spirito umile e contrito, non quello pieno di pretese<br />

e di lamentele (Isaia 66:2; Salmo 51:17). L'orgoglio o l'arroganza, sotto<br />

qualsiasi forma, sono estremamente offensivi nei Suoi confronti (I Samuele<br />

2:3; 15:23). Consideriamo ora i modi in cui la preghiera è per noi un<br />

privilegio benedetto.<br />

1. IL PRIVILEGIO DEL FIGLIO DI DIO. I credenti sono figli di Dio<br />

unicamente per la fede in Cristo Gesù e per nessun altro motivo (Galati<br />

3:26). Lo Spirito di Dio dimora in tutti i Suoi figli; tutti quelli che non sono<br />

salvati sono invece figli di ira e di disubbidienza (Efesini 2:1-3). Possiamo<br />

stare alla presenza di Dio a testa alta, ma solo per mezzo del sangue di Gesù<br />

(Ebrei 10:19); non è un diritto di ogni uomo. Gesù disse che non era giusto<br />

dare il pane dei figli agli estranei (Matteo 15:26; Marco 7:27). La preghiera<br />

deve essere fatta nel nome dì Gesù (Giovanni 14:13-14; 15:16; 16:23-26);<br />

nessuno può andare a Dio se non per mezzo di Lui (Giovanni 14:6). Dio è<br />

glorificato nel Suo Figliolo. Ciò non nega a Dio il diritto di rispondere a<br />

qualsiasi uomo, se questo è quello che Egli vuole, ma tale diritto appartiene<br />

solo a Lui - non all'uomo.<br />

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