BASI PER UNA VITA CRISTIANA O.J. Gibson

Un agricoltore non ha pascolo sufficiente per il suo bestiame e, avendo sentito che un pezzo di
terreno vicino casa sua è dato in affitto, fa domanda al proprietario per averlo. Per un certo tempo
non riceve alcuna risposta.
Un giorno un vicino viene a trovarlo e gli dice: «Sono proprio sicuro che sarai tu ad avere quel
campo. Non ti ricordi che lo scorso Natale il proprietario ti mandò quel dono speciale e ti fece un
gentile segno di riconoscimento il giorno dopo, passando con la sua automobile?» A queste parole
l'animo dell'agricoltore si riempie di speranza.
Il giorno seguente un altro vicino lo incontra e, nel corso della conversazione, dice: «Temo che tu
non abbia alcuna possibilità di ottenere quel campo. Il signor Jones ha fatto anche lui domanda, e tu
sai bene quanto sia ben voluto dal proprietario.» Le brillanti speranze del povero agricoltore si
frantumano in un attimo, scoppiano come bolle di sapone. Un giorno il nostro agricoltore è pieno di
speranza, il giorno dopo invece è pieno di dubbi che lo rendono perplesso.
Ma ben presto arriva il portalettere. Il cuore dell'agricoltore batte veloce mentre rompe il sigillo
della lettera; ha capito dalla calligrafia che è il proprietario del pascolo a mandarla. Mentre legge e
rilegge quella lettera, sul suo volto è possibile leggere la gioia.
«La cosa è sistemata!» esclama a sua moglie. Non ci sono più dubbi né timori in proposito. Le
speranze e i «se» appartengono ormai al passato. «Il proprietario dice che il campo è mio, e questo
per me è sufficiente. Non mi importano più le opinioni degli altri. La sua parola risolve tutta la
faccenda!»
Molte persone si trovano in una situazione analoga - agitate e perplesse per le opinioni degli altri,
turbate dai pensieri e dai sentimenti del loro cuore ingannevole. E' solo accettando la Parola di Dio
come tale che la certezza prende il posto dei dubbi. Quando Dio parla dobbiamo essere certi di ciò
che dice, sia che Egli pronunci la condanna per un non credente, che la salvezza per il credente.
«In perpetuo, o Eterno, la tua parola è stabile nei cicli» (Salmo 119:89). Per il credente semplice e
fiducioso la Parola di Dio risolve tutto.
«Quando ha detto una cosa non la farà? o quando ha parlato non manterrà la parola?» (Numeri
23:19).
Ma tu chiedi: «Come posso essere sicuro di avere il giusto tipo di fede?»
Non può esserci che una sola risposta a questa domanda. Hai posto la fede nella persona giusta,
ossia, nel Figlio di Dio?
Non si tratta della quantità della tua fede, ma della credibilità della persona in cui credi. C'è chi
afferra Cristo, per così dire, con la presa di chi sta annegando. Altri invece toccano soltanto il bordo
della Sua veste. Ma il peccatore che fa la prima cosa non è un po' più salvo di quello che fa la
seconda. Entrambi hanno scoperto che, mentre il loro intero essere non è assolutamente degno di
fede, possono, al contrario, sicuramente confidare in Cristo, fidarsi della Sua Parola, fare
affidamento sull'efficacia della Sua opera compiuta. Questo è ciò che si intende con credere in Lui.
«In verità, in verità io vi dico: Chi crede in me ha vita eterna» (Giovanni 6:47).
Assicurati che la tua fiducia non sia riposta nelle tue opere correttive, nelle tue pratiche religiose,
nei tuoi sentimenti pii dettati dalia religione, nell'educazione morale ricevuta fin dall'infanzia e in
cose simili. Puoi avere una fede foltissima in una o in tutte queste cose e perire. La più debole fede
posta nella persona di Cristo salva per l'eternità, mentre la fede più vigorosa posta in qualcos'altro
non è che il prodotto di un cuore ingannato.
Dio nella Bibbia presenta il Signore Gesù Cristo semplicemente con le parole: «Questo è il mio
diletto Figliolo nel quale mi sono compiaciuto.» Puoi fidarti decisamente e con tutto il cuore di Lui,
ma difficilmente potrai mai fidarti interamente di te stesso. «Io credo veramente in Lui», mi disse
una volta una persona dall'aspetto triste, «ma nonostante questo, quando mi viene chiesto se sono
salvato, non mi piace dire per paura di dire una bugia.»
Questa giovane donna era figlia del macellaio di un piccolo paese. Accadde che un giorno suo
padre non aveva fatto ancora ritorno dal mercato e io le dissi: «Supponi che quando tuo padre sarà
ritornato tu gli chieda quante pecore ha comprato oggi, e che lui ti risponda: 'Dieci'. Supponi ancora
che dopo un po' un uomo entri nel negozio e ti domandi: 'Quante pecore ha comprato tuo padre
oggi?' e tu risponda: 'Non vorrei dirlo per paura di dire una bugia.'»
«Ma» interruppe la madre, che si trovava lì in quel momento, «una risposta simile farebbe
bugiardo suo padre.»
Non hai notato che questa donna, pur spinta da buone intenzioni, stava virtualmente facendo
Cristo bugiardo? Diceva: «Io credo veramente nel Figlio di Dio, ed Egli mi garantisce che ho la vita
eterna, ma non voglio affermare di averla, per paura di dire una bugia.»
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