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Capitolo XII – Situazione morale e religiosa della Slavia cividalese

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<strong>XII</strong> <strong>–</strong> SITUAZIONE MORALE E RELIGIOSA DELLA SLAVIA CIVIDALESE - 283<br />

aeroplani: nessun danno al paese (22 s.m.). Il ragazzo Bonetti fu rimandato a casa timbrato<br />

sulla fronte e sulle guance (22 s.m.). Calma (24 s.m.). Dalle ore 8,30 si spara fino alle 9. Si<br />

riprende alle 11 anche con artiglierie. Danni alla chiesa e case di Montina. Alle 18 spara il<br />

cannone da Ziracco (25 s.m.). Calma, «però la popolazione è spaventata e si preparano i rifugi<br />

(26 s. m.)». «Giornata orribile. Ore 7 un colpo di cannone, poi ad intermittenza sparano le<br />

mitragliatrici. Ore 8 i colpi di cannone si susseguono uno dietro l’altro... Arrivano in paese i<br />

tedeschi con autoblinde e cannoni. Ore 10, i tedeschi saccheggiano il paese, entrano per le<br />

case e portano via vestiti, biancheria e quanto credono buono per loro. Portano via con sé un<br />

vitello, diversi maiali e pennuti. Incendiano le case dove trovano oggetti di partigiani e di<br />

militari trafugati dai borghesi a Cividale». Incendi di diverse case, ucciso un uomo con una<br />

fucilata mentre attraversava la strada. Furono condotti a Montina per essere interrogati n. 6 di<br />

Prestento. «Parecchi tedeschi s’impostano a Montina, gli altri con le autoblinde vanno a<br />

Torreano. Poco dopo a Torreano si sente tuonare il cannone. Dopo mezzanotte fu bruciato il<br />

locale delle scuole (27 s.m.). Ore 8, due colpi di cannone e sparatorie di mitragliatrici. Ore 9<br />

ad intermittenza qualche colpo di fucile mitragliatore. Subito dopo capitano i tedeschi per una<br />

nuova perquisizione. Escono dalle case con sacchi pieni. Partono con due autocarri carichi (28<br />

s.m.). Tuona il cannone verso Valle-Racchiuso-Faedis (29 s.m.). Quieto (30 s.m.). «Arriva<br />

alle ore 7 una compagnia di tedeschi spaventando la popolazione. Per prudenza, non sapendo<br />

le loro intenzioni, si distribuisce la S. Comunione (Domenica) e si avvertono i presenti di<br />

portarsi subito a casa e che la S. Messa, anche non suonando le campane, sarà alle ore 9. I<br />

tedeschi si portano per le case e portano via tutte le giovani che trovano in casa. Conducono<br />

con sé qualche uomo. Come il solito s’infischiano del 7° comandamento e anche in canonica<br />

rubano dei denari di S. Messe per l’importo di lire 277, naturalmente da rimettersi dal<br />

parroco. Partono accompagnati dalle imprecazioni e lacrime <strong>della</strong> popolazione (1-10-1944)».<br />

Mandati in Germania n. 12 uomini. Delle giovani condotte a Udine 4 furono mandate al<br />

lavoro alla caserma del genio di S. Gottardo e una all’ospedale ammalata (17-10-’43).<br />

I tedeschi a Prestento sorprendono radunati parecchi giovani. «Tra essi vi era un certo<br />

Paluzzano Duilio, oriundo di Prestento e dimorante a Quisca (Go). Costui, per disgrazia del<br />

nostro paese, venne qui a far propaganda, producendo quei frutti amari, che siamo costretti a<br />

sorbire. Tutti i giovani presenti riuscirono a scappare, ma il Duilio fu preso e mandato in<br />

Germania» (23 s.m.). I tedeschi scoprono una distilleria clandestina; si ubriacano a vanno a<br />

dormire nelle camere dove le donne scappano inseguite a fucilate (28 s.m.). Tedeschi e gente<br />

in chiesa: calmi, nulla di male (1-11-’44). Ma si rinnova la razzia e le ubriacature dei tedeschi<br />

che rincorrono le donne a fucilate! «Sul far del giorno, uno di questi tedeschi viene ferito con<br />

un colpo di rivoltella al ventre. Viene trasportato all’ospedale di Cividale (2/4 s.m.)».<br />

I partigiani mandano una circolare in tutte le famiglie di Prestento e Montina, ordinando di<br />

inviare ad essi un poco di roba, tanto di indumenti che di commestibili, come dono di Natale<br />

(19 s.m.). Un partigiano portaordini di anni 15, scherzando con al rivoltella, fa partire un<br />

colpo che uccide una donna di 36 anni (28 s.m.). I tedeschi asportano q. 50 di legname (16-1-<br />

1945). «Vedendo che Prestento non era sicura per tenere costì una compagnia armata, i<br />

partigiani determinarono di servirsi di questo paese come centro di raccolta delle requisizioni<br />

che essi facevano nei paesi <strong>della</strong> pianura. Qui ora staziona la cosiddetta Gaf. Tre sono di<br />

Prestento, uno di Togliano e parecchi di altri paesi <strong>della</strong> Bassa friulana, specialmente di<br />

Mortegliano. Sembra che siano oltre una quindicina. Quasi ogni giorno passano contadini a<br />

condurre qualche capo bovino, frumento, granoturco ecc. Da qui i generi vengono trasportati<br />

in montagna, sulla schiena di slavi, costretti al trasporto. Un centro di raccolta si trova a<br />

Colloredo di Soffumbergo. Ogni tanto capita qualche pattuglia di tedeschi e ultimamente una<br />

di cosacchi. I partigiani fuggono nel bosco (22-2-’45)».<br />

Requisizioni e arresti di 2 partigiani e sei giovani poi rilasciati (7/10-3-’45). Un francese di<br />

Tolosa di circa 20 anni, volontario coi tedeschi, viene fermato e ucciso dai partigiani, gettato<br />

nella fossa ancora vivo, «un sedicente ufficiale jugoslavo, lo finì con un colpo di piccone alla<br />

testa». Grandissima impressione, gli uomini e i giovani fuggono nel bosco (18 s.m.). Ucciso<br />

dai tedeschi un giovane di 24 anni ritenuto partigiano. Ai familiari fu restituito il corpo (26

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