Capitolo XII – Situazione morale e religiosa della Slavia cividalese
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<strong>XII</strong> <strong>–</strong> SITUAZIONE MORALE E RELIGIOSA DELLA SLAVIA CIVIDALESE - 297<br />
Valle di Soffumbergo ♣ In questa comunità esercita pre Toni Di Vâl, don Antonio<br />
Clemencig, cappellano degli alpini, istituzione caratteristica del Friuli scarpone; passerà sul<br />
posto l’intera vita sacerdotale dal 1904 al 1950. Di lui praticamente sappiamo tutto: un puar<br />
omp che l’ha dites simpri ches quatri monades ai alpins da la prime a l’ultime dì cun lôr<br />
grande gionde. Già nel 1924 mons. Liva osservava: «Il paese è poverissimo e solo un<br />
sacerdote santo potrebbe esercitare bene quella cura attraverso continui sacrifici» 80 . Tuttavia<br />
«la moralità è buona» 81 .<br />
La visita pastorale del 1931: ab. 505, pres. 410, emigr. temp. 90, fam. 99. Cat. per 9 mesi<br />
in lingua slovena, testo tradotto dal Casati. Ac no. La vicaria l’ha voluta mons. Rossi nel 1914<br />
per favorire Pedrosa e Costalunga 82 . I giudizi di mons. Liva: «La popolazione non è<br />
abbastanza curata. Il vicario don Clemencig non muterà per indole sua o per abitudini<br />
contratte il suo sistema di cura d’anime» 83 . Due anni dopo: «Alcolismo in aumento dopo<br />
l’istituzione del Dopolavoro dal quale molte difficoltà al vicario» 84 .<br />
Nel 1936 ancora ab. 460, emigr. temp. 40. Spirito religioso buono. Ac no: «ostacolo<br />
insormontabile nell’Op. Naz. Dopolavoro, alla quale sono iscritte tutte le fam. <strong>della</strong> vicaria. Il<br />
Dopolavoro indicendo frequentemente feste da ballo alla quali hanno libero accesso tutti,<br />
arreca gravissimi danni morali e materiali alla gioventù» 85 . Liva ritorna sul solito ritornello:<br />
«É la cura più povera <strong>della</strong> forania di Cividale e anche la popolazione è generalmente in<br />
misere condizioni»; lo stipendio del vicario è di lire 2.000 86 .<br />
Nel 1943: ab. 440, emigr. temp. 60, perm. 0, ragazze dom. 10. Ac no, alcolismo come in<br />
tutti i paesi di montagna. «Il cambiamento troppo repentino <strong>della</strong> lingua ha portato degli<br />
inconvenienti, specialmente nell’insegnamento <strong>della</strong> dottrina cristiana, non potendo i genitori,<br />
come prima, aiutare il sacerdote, con grande discapito dell’istruzione <strong>religiosa</strong>» 87 .<br />
Sono osservazioni di don Clemencig e visto il suo stile pastorale sono giustificazioni<br />
strumentali. La sua gestione <strong>religiosa</strong> è la più atona e superficiale concepibile; sta lì di corpo<br />
ma non di spirito semmai ne ha avuto uno che non fosse di-vino. Grazie a questo vuoto la<br />
comunità non fa problema per nessuno, e forse neppure per se stessa. Meno ci si dava da fare,<br />
compresa la modernità del Dopolavoro e meglio la gente se la cava da sola, sia nella miseria<br />
che nella guerra. Il “punto di vista religioso” non lo ha mai perso.<br />
Prepotto ♣ Di questa comunità non disponiamo di tutta la documentazione possibile e per<br />
questo non se n’è fatto cenno nella prima parte. Don Pietro Della Schiava, nato a Cividale nel<br />
1890, dopo piccole tappe a Premariacco e Firmano, giunge a Prepotto nel 1919 e vi rimarrà<br />
fino al 1971. Nel 1915 ottiene il permesso di leggere libri proibiti 88 , evidentemente deve<br />
trattarsi di qualche cosa occasionale, perché non passerà alla storia per un intellettuale. Nella<br />
visita foraniale del 1924 a Prepotto ab. 1.385, emigr. 60. «Follie per il ballo. Molti dediti<br />
all’alcolismo e alla bestemmia». L’anno dopo, ci sono 100 emigr. in Francia e 50 non fanno<br />
pasqua. «Il parroco, annota Liva, tiene buona condotta. Il suo ministero parrocchiale per la<br />
popolazione di montagna, dà scarso frutto; perché egli non conosce la lingua slovena propria<br />
di quel popolo, usato a servirsene massime per le cose domestiche ed intime» 89 .<br />
Il parroco nel 1931 compie grandi lavori in chiesa e nel bilancio dell’anno scrive: «Siamo<br />
alla fine del 1931 nel quale la crisi che travaglia il mondo ha raggiunto una fase acuta. Sulla<br />
soglia dell’anno nuovo si disegna gigantesco, impressionante, ammonitore, un punto<br />
interrogativo: Dove si va? L’Europa oggi si trova faccia a faccia con la possibilità di una<br />
80 ACAU Vis. for., Valle, 1924.<br />
81 ACAU Vis. for., Valle, 1928.<br />
82 ACAU Vis. past., Valle, 1931.<br />
83 ACAU Vis. for., Valle, 1933.<br />
84 ACAU Vis. for., Valle, 1935.<br />
85 ACAU Vis. past. Valle, 1936.<br />
86 ACAU Vis. for., Valle, 1942<br />
87 ACAU Vis. for. Valle, 1943.<br />
88 ACAU Sac. def., don Pietro Della Schiava, 12-8-1915.<br />
89 ACAU Vis. for., Prepotto, 1925.